Napoli, il vescovo Battaglia a pranzo con Sepe: via alla successione

Napoli, il vescovo Battaglia a pranzo con Sepe: via alla successione
di Maria Chiara Aulisio
Sabato 12 Dicembre 2020, 08:48 - Ultimo agg. 12:18
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L'appuntamento è per questa mattina, alle 11.45, in Curia. La convocazione è arrivata ieri in tarda serata quando il tempo ormai sembrava scaduto. Il cardinale Sepe - come anticipato dal Mattino - ha chiamato a raccolta vicari episcopali e decani per annunciare il nome di chi prenderà il suo posto. Si tratta di Domenico Battaglia - vescovo della diocesi di Cerreto Sannita, Telese e Sant'Agata de' Goti - ieri a pranzo in Episcopio per il passaggio di consegne. Un incontro del quale nessuno era conoscenza, tenuto nascosto anche ai più stretti collaboratori del cardinale, ignari della presenza nel Palazzo dell'illustre ospite. Una chiacchierata informale, quella tra Sepe e Battaglia, un momento di assoluta convivialità voluto dallo stesso arcivescovo per mettere al corrente don Mimmo - così come monsignor Battaglia ama farsi chiamare - del lavoro svolto in questi anni, dei progetti per il futuro e, più in generale, della vita nella Curia napoletana. Il Papa, dunque, così come si era detto nei giorni scorsi, ha ufficializzato la nomina del nuovo vescovo di Napoli nel giorno della Madonna di Guadalupe, il 12 dicembre. Oggi, infatti, concederà a tutti i fedeli del mondo la possibilità di ottenere - restando a casa - l'indulgenza plenaria in occasione del 125esimo anniversario dell'incoronazione della Vergine. Questa mattina alle 11 Bergoglio celebrerà la santa messa sull'Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro, poco dopo Sepe passerà il testimone a Battaglia.

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IL SUCCESSORE
Nato a Satriano, in provincia di Catanzaro, il 20 gennaio del 1963, Battaglia si è distinto per grande impegno sociale e posizioni dichiaratamente progressiste in molti ambiti della vita ecclesiale, in piena assonanza - racconta chi lo conosce bene - con l'impostazione del pontificato di Francesco. E proprio l'udienza avuta con lui - lo scorso 3 gennaio in Vaticano - è stato uno dei segnali che ha subito lasciato pensare a una sua possibile nomina all'arcivescovado di Napoli. Dopo gli studi filosofico-teologici nel Pontificio seminario regionale San Pio X di Catanzaro, don Mimmo Battaglia viene ordinato presbitero nel 1988 caratterizzando il suo mandato sacerdotale all'insegna della solidarietà guadagnandosi - per la sua intensa attività al servizio degli ultimi - l'appellativo di prete di strada alla guida del Centro calabrese di Solidarietà (comunità dedita al trattamento e al recupero dei tossicodipendenti).

Qui viene chiamato al suo ritorno dall'Africa dove aveva deciso di tornare e dove era convinto che si sarebbe svolta tutta la sua vita sacerdotale. Dal 2006 al 2015, poi, nel segno dello stesso percorso contro le tossicodipendenze, ha rivestito anche il ruolo di presidente nazionale della Federazione italiana delle comunità terapeutiche. Ma il curriculum di Battaglia non finisce qui: è stato anche rettore del seminario liceale di Catanzaro ricoprendo nel tempo numerosi incarichi in varie parrocchie e istituti religiosi calabresi.


IL RICONOSCIMENTO
La sua nomina episcopale risale al 24 giugno 2016 quando papa Francesco lo ha chiamato a guidare la diocesi di Cerreto Sannita mentre la sua ordinazione è del successivo 3 settembre nella cattedrale di Catanzaro. Prenderà possesso di quella diocesi solo il 2 ottobre entrando ufficialmente nella cattedrale di Cerreto Sannita. Quando invece avverrà il trasferimento di don Mimmo da Cerreto Sannita nella sede della Curia di largo Donnaregina ancora non si sa. È certo invece che a presiedere le celebrazioni natalizie - nel rispetto delle norme anti Covid - sarà ugualmente il cardinale Crescenzio Sepe in qualità di amministratore apostolico. Dalla nomina ufficiale - quindi a partire da oggi - ci saranno infatti due mesi di tempo per il definitivo passaggio di consegne.

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