Nuovo cardinale di Napoli, cresce l'attesa: Battaglia resta il favorito

Nuovo cardinale di Napoli, cresce l'attesa: Battaglia resta il favorito
di Maria Chiara Aulisio
Giovedì 10 Dicembre 2020, 23:30 - Ultimo agg. 11 Dicembre, 19:33
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Grande attesa per la nomina del nuovo vescovo di Napoli. Da Roma arriva la notizia che - nella giornata di oggi - il clero (solo chi ricopre un incarico in diocesi) potrebbe essere convocato per la comunicazione ufficiale che sarebbe invece prevista per domani. L’appuntamento - il condizionale è d’obbligo - dovrebbe essere fissato a mezzogiorno nella sede di largo Donnaregina. Una successione ormai attesa che - secondo quanto si sussurra in ambienti vaticani - il Papa vorrebbe ufficializzare nel giorno della Madonna di Guadalupe, il 12 dicembre, quando concederà a tutti i fedeli del mondo la possibilità di ottenere - restando a casa - l’indulgenza plenaria in occasione del 125esimo anniversario dell’incoronazione della Vergine. Alle 11 Bergoglio celebrerà la santa messa sull’Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro.  

Ma torniamo alla nomina napoletana e a quella ridda di voci che da più parti, e con insistenza, vorrebbe Domenico Battaglia - vescovo della diocesi di Cerreto Sannita, Telese e Sant’Agata de’ Goti - successore di Crescenzio Sepe. Grande agitazione anche tra i sacerdoti napoletani in attesa di conoscere il nome di chi siederà sullo scranno più alto della Curia partenopea per i prossimi anni. I tempi ormai dovrebbero essere più che maturi visto che il mandato di Sepe è in proroga già da due anni dopo i 75 fissati per la pensione. In Vaticano il nome di don Mimmo - alla guida del vescovado cerretese dal 2016 quando prese il posto di monsignor Michele De Rosa - sembrerebbe più di una voce ma è chiaro che fino a quando sulla scrivania di Crescenzio Sepe non arriverà la lettera del nunzio apostolico, nulla potrà essere sicuro. Quel nome - sempre secondo fonti in Vaticano - dovrebbe già essere nelle mani del diplomatico svizzero Emil Paul Tscherrig - nunzio in Argentina fino al 2017 quando poi Bergoglio lo volle con sé in Vaticano - al quale spetta anche il compito di consegnare al neo vescovo la lettera ufficiale di investitura. 

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Nato a Satriano, in provincia di Catanzaro, il 20 gennaio del 1963, Battaglia si è distinto per grande impegno sociale e posizioni dichiaratamente “progressiste” in molti ambiti della vita ecclesiale, in piena assonanza - racconta chi lo conosce bene - con l’impostazione del pontificato di Francesco. E proprio l’udienza avuta con lui - lo scorso 3 gennaio in Vaticano, mentre il 4 il Papa incontrò monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra - potrebbe essere uno dei segnali che lascerebbe pensare a una sua possibile nomina all’arcivescovado di Napoli. Non resta che attendere, dunque, mentre è certo che a presiedere le celebrazioni natalizie - nel rispetto delle norme anti Covid - sarà ugualmente il cardinale Sepe in qualità di amministratore apostolico. Dalla nomina ufficiale ci saranno infatti due mesi di tempo per il passaggio di consegne. Con Luigi Vari e Giuseppe Sciacca, don Mimmo - grande amico di don Luigi Ciotti a sua volta molto vicino al Pontefice - rientrava nella famosa terna scelta dai “saggi” ai quali il nunzio apostolico - lo scorso giugno - chiese di esprimere tre nomi per delineare la giusta personalità che sarebbe stata chiamata a prendere il posto di Crescenzio Sepe. 

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