Napoli, bonifica di Bagnoli, nuovi fondi: «E la colmata resterà»

Nel decreto di marzo lo sblocco di tutte le risorse necessarie

La colmata a mare
La colmata a mare
di Luigi Roano
Venerdì 9 Febbraio 2024, 09:28 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 10:20
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Il Governo, con il ministro per la Coesione Raffaele Fitto, è pronto a finanziare il completamento della bonifica di Bagnoli e l'infrastrutturazione del sito ex Italsider, serve ancora un miliardo e 200 milioni, che verranno erogati a tranche. Fitto ha dato appuntamento a marzo quando il Governo dovrebbe varare il decreto per i nuovi fondi Sviluppo e coesione e in quella sede la questione dell'area ex Italsider dovrebbe assumere contorni di concretezza. Fitto ha accolto anche un'altra richiesta del sindaco commissario per Bagnoli Gaetano Manfredi, ovvero uno studio specifico per mettere mano definitivamente alla questione della colmata a mare.

Rimuoverla è pericoloso, si rischia un inquinamento maggiore di quello che già c'è e costerebbe la metà del miliardo e 200 milioni necessario per restituire a Napoli quel pregiatissimo pezzo di città. Al riguardo già c'è un parere della Commissione nazionale Via - Valutazione di impatto ambientale - del Pnrr dove è chiarito come stanno le cose per la rimozione della colmata: «In particolare - si legge nel dossier della Commissione - i volumi da trattare per l'integrale rimozione della colmata sono stimati in complessivi 1.264.000 metri cubi, di cui 698.800 riutilizzabili in sito e 565.250 da conferire a discarica».

Questi ultimi per portarli in discarica - non è possibile il trasporto via mare - dovrebbero essere caricati su dei camion con un transito giornaliero medio di 400 camion per almeno 4 anni lungo le vie del quartiere. E l'impatto ambientale sarebbe devastante per quell'area bellissima ma densa di fragilità. È questo - in estrema sintesi - l'esito della Cabina di regia su Bagnoli presieduta dal ministro, alla presenza del viceministro dell'Ambiente Vannia Gava, riunitasi alla Sala Verde di Palazzo Chigi.

Con Manfredi i due sub commissari Dino Falconio e Filippo De Rossi e il Capo della struttura Attilio Auricchio.

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Assente la Regione guidata dal presidente Vincenzo De Luca che con Fitto è in aperta polemica sulla destinazione dei fondi per il sud. Assenza sottolineata da fonti governative: «È stata invitata e non ha partecipato». Ma dall'ente di Santa Lucia fanno sapere che «non c'è nessun intento polemico ma piena fiducia nel sindaco Manfredi». Fitto però non sembra convinto: «La governance attuativa del progetto Bagnoli - spiega il ministro - evidenza un modello di interventi che attraverso la concertazione e la piena collaborazione tra il Governo i soggetti istituzionali responsabili per l'attuazione degli interventi è l'elemento qualificante per affrontare le sfide relative a interventi di particolare complessità come la bonifica di questo sito, che attende da oltre 20 anni». Insomma per Fitto Napoli è un modello.

La prima cabina di regia su Bagnoli con il governo a guida Giorgia Meloni ha visto Manfredi presentare un dossier che ha convinto Fitto. Il ministro ha preso atto dello stato di attuazione degli interventi e ha chiesto al Commissario «di fornire le schede dettagliate con il cronoprogramma finanziario e procedurale dei singoli interventi». Per poi aggiungere: «Il Governo conferma la massima disponibilità per Bagnoli per l'individuazione delle soluzioni più idonee ad accertare la realizzazione degli interventi». Tenendo presente che le bonifiche a terra sono tutte finanziate il nodo da sciogliere è la colmata a mare e la bonifica degli arenili. E Fitto ha dato via libera alla richiesta di Manfredi di dare mandato a Invitalia - il proprietario dei suoli - per realizzare uno studio tecnico che valuti possibilità diverse dalla rimozione per la colmata. L'idea è quella di sigillarla. Dovesse passare questa tesi la colmata come verrebbe utilizzata?

L'ipotesi è di trasformarla in una piazza a mare. La sigillatura andrebbe di pari passo con la bonifica dei fondali e delle spiagge perché l'obiettivo è restituire la balneabilità di tutta la linea di costa. Il sindaco è fiducioso: «Quasi nessuno più credeva che Bagnoli potesse rinascere e invece io sono molto convinto e molto fiducioso che adesso sia il momento giusto per ottenere per gli abitanti di Bagnoli, per i napoletani e per il Paese che questo territorio straordinario possa ritornare nella disponibilità dei cittadini». Quindi la questione della colmata: «In sede di valutazione di impatto ambientale nazionale - spiega Manfredi - ci sono state delle forti osservazioni riguardo al trasporto via terra del materiale della colmata che richiede tra i 200 e i 400 camion al giorno per molti anni. Pertanto è stato dato mandato a Invitalia di fare una valutazione tecnica su questo tema perché dobbiamo mettere al centro la sicurezza». La rimozione della colmata a mare è una legge dello Stato ma il Governo è pronto mettere in campo una nuova norma per sbloccare una vicenda iniziata ormai 34 anni fa.
 

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