Napoli, il randagio Bakù salvato
dagli abitanti: «Troviamogli casa»

Napoli, il randagio Bakù salvato dagli abitanti: «Troviamogli casa»
di Melina Chiapparino
Mercoledì 8 Gennaio 2020, 18:09 - Ultimo agg. 9 Gennaio, 09:59
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È stato salvato dagli abitanti di Scampia e ora cerca una famiglia che possa adottarlo. Lui è Bakù e la sua storia potrebbe avere il lieto fine dopo la svolta avvenuta in coincidenza del nuovo anno.

Per il randagio, trovato malconcio e denutrito in via Bakù lo scorso 5 gennaio, il 2020 è cominciato, con un gesto d'amore da parte dei cittadini di Scampia che lo hanno assistito ma, il trovatello, non ha ancora una casa. «Questa povera anima è stata ritrovata alle tre del mattino, praticamente congelata, su uno spartitraffico di Scampia - scrive una delle volontarie su Facebook - alcuni residenti, ai quali va tutta la mia umana gratitudine e che hanno dimostrato grande cuore, sono scesi in strada con del cibo e hanno cercato, di rifocillare il cane».

Bakù che si è rivelato docile e pacato, è stato prelevato dall'equipe veterinaria dell'Asl del Frullone dove lo stanno attualmente assistendo. «Una volta concluse le cure, però, da prassi, il cane verrà nuovamente immesso nel territorio-continua la volontaria- trattandosi di un cane anziano, il nostro obiettivo e la nostra speranza consistono nel toglierlo dalla strada, scongiurando la possibilità che possa ripetersi la condizione in cui si è trovato sabato notte».

L' appello per l'adozione di Bakù arriva da Scampia e da tutti gli abitanti che sperano di trovargli una casa o almeno, di riuscire a portare a compimento una raccolta fondi per pagare uno stallo. Secondo alcune testimonianze di chi ha riconosciuto il cagnolino sui social, Baky' sarebbe originario di Secondigliano dove da tempo veniva accudito dal quartiere fino a smarrirsi mesi fa.

L'appello sui social è partito dal post di Daniela Benitozzi su Facebook che ha fatto conoscere a tutti la dolcezza di Baku 'ritratto nella foto del momento in cui è stato salvato, raggomitolato nello spartitraffico della strada che gli ha dato il nome. Per il randagio il 2020 potrebbe cominciare con una nuova vita lontana dal gelo del marciapiede, come sperano i volontari in contatto con l'Asl del Frullone.

 
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