Poggioreale, arriva il capo del Dap: «Strutture fatiscenti, via ai lavori»

Poggioreale, arriva il capo del Dap: «Strutture fatiscenti, via ai lavori»
Lunedì 17 Giugno 2019, 17:39 - Ultimo agg. 18 Giugno, 08:10
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Il Capo Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini si è recato stamane nella casa circondariale di Poggioreale, teatro ieri di una protesta da parte di oltre 200 detenuti, rientrata al termine di una trattativa condotta dal comandante del reparto di Polizia Penitenziaria dell'istituto Gaetano Diglio e dal Provveditore regionale Giuseppe Martone.

Il capo del Dap, accompagnato da Maria Luisa Palma, direttrice dell'Istituto, dal Provveditore regionale e da Samuele Ciambriello, garante dei diritti dei detenuti della Campania, ha visitato tutti i reparti del padiglione Salerno dove si è svolta la protesta e ascoltato a lungo le ragioni dei detenuti.
 

 

«Dal sopralluogo e dagli incontri - si legge - è emerso che la protesta provocata, secondo una prima ricostruzione, dal presunto ritardo nelle cure a un detenuto ritenuto in gravi condizioni di salute, hanno in realtà solo fatto precipitare una situazione determinata dallo stato di gravi condizioni di fatiscenza del padiglione. Condizioni di deterioramento strutturale innegabili, per affrontare le quali è stato disposto, con l'Ufficio tecnico del Provveditorato, un cronoprogramma di lavori, da interventi immediati per rendere vivibile il reparto fino alla ristrutturazione complessiva del padiglione. Si è inoltre accertato e chiarito che il detenuto affetto da gastroenterite era già stato accompagnato al pronto soccorso e dimesso in quanto dai medici non era stato ritenuto necessario il ricovero».

Dopo i colloqui con il Capo Dipartimento, gli stessi detenuti hanno provveduto a ripulire le aree danneggiate nel corso della protesta.
 

«La visita del Dap nella persona del capo Basentini è un segnale importante. Ora bisogna accelerare con i lavori di ristrutturazione, e che siano radicali». Lo ha detto il garante per i diritti dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello che oggi è stato presente alla visita del capo del Dap nell'istituto di Poggioreale. Ciambriello ha chiesto interventi immediati per procedere alla ristrutturazione di alcuni padiglioni del carcere napoletano. Oltre al padiglione Salerno (dove ieri c'è stata la protesta dei detenuti), bisognerà procedere alla ristrutturazione, a giudizio di Ciambriello, anche dei padiglioni Livorno, Milano e Napoli».

«La dura protesta esplosa nel carcere di Napoli Poggioreale per ottenere il ricovero ospedaliero di un detenuto in gravi condizioni di salute è l'ennesima rivolta nelle carceri italiane dove sovraffollamento, caldo, mancanza di acqua, condizioni igieniche drammatiche, assenza di attività trattamentali, ricoveri urgenti non eseguiti rendono la detenzione un inferno fuori legge . 148 le morti in carcere nel 2018, 57 ad oggi nel 2019 . Un morto ogni 3 giorni. Una strage di Stato a cui non si vuole porre rimedio». È quanto si legge in un comunicato della giunta Ucpi che aggiunge: «L'Unione Camere Penali Italiane nel denunciare le condizioni di ingravescente illegalità nelle carceri di tutto il Paese, alle quali corrisponde la totale indifferenza del Governo, che anzi ha scelto di determinarne il collasso grazie alla adozione di politiche securitarie e carcero-centriche, proclama lo stato di agitazione dei propri iscritti e riserva ogni altra e più dura iniziativa di protesta».

«Ieri l'ultima rivolta è stata messa in atto a Napoli-Poggioreale per il mancato trasferimento in ospedale di un detenuto. La Giunta dell'Unione Camere Penali Italiane, con il proprio Osservatorio Carcere, se da un lato condanna qualsiasi forma di violenza, dall'altro evidenzia come tali azioni siano dovute alle condizioni in cui sono ristrette le persone detenute e alla mancanza di una rete di assistenza sanitaria che possa intervenire per le patologie più gravi. L'episodio di Napoli-Poggioreale - prosegue il comunicato - è l'ultimo in ordine di tempo ed è emblematico di una situazione fuori controllo, da Nord a Sud, dove per ottenere il rispetto di diritti fondamentali delle persone detenute, sembra non resti altro che la rivolta».

«Il detenuto malato è stato infine tradotto in ospedale, ma gli autori della protesta sono stati già puniti con il trasferimento in altre strutture, mentre i Sindacati di Polizia Penitenziaria chiedono più sicurezza per i loro agenti. Il Ministero della Giustizia non vuole prendere atto delle continue violazioni delle norme dell'Ordinamento Penitenziario e dei principi costituzionali e convenzionali che vietano i trattamenti penitenziari disumani e degradanti, ritenendo di poter affrontare la situazione con la forza, mentre le condizioni di detenzione - conclude - peggiorano di giorno in giorno e saranno rese ancor più drammatiche dal caldo estivo ormai esploso».
 

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