Napoli, affitti alle stelle da Chiaia a Scampia: «Aumenti del 20%, 15mila famiglie in crisi»

L'Unione inquilini: Vomero proibitivo, canoni insostenibili anche in periferia

Napoli, inaccessibile il prezzo delle case in affitto
Napoli, inaccessibile il prezzo delle case in affitto
di Maria Chiara Aulisio
Giovedì 16 Febbraio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 17 Febbraio, 07:21
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Quindicimila famiglie in affanno. Quindicimila famiglie che cercano - e non trovano - una casa in affitto a portata delle loro tasche. L’allarme arriva dal segretario regionale dell’Unione inquilini, Domenico Lopresto, che parla di aumento dei canoni pari a circa il venti per cento: «La novità - spiega il segretario - è che i costi, dopo l’emergenza Covid, sono lievitati anche in periferia. E la tendenza, purtroppo, è in continua ascesa». Basta pensare - aggiunge Lopresto - che all’ultimo bando della Regione per l’assegnazione degli alloggi popolari, chiuso due mesi fa, sono arrivate oltre 35mila domande, la conferma che a Napoli servirebbero come il pane 10mila nuove case per uscire almeno parzialmente dall’emergenza. Ma andiamo con ordine e vediamo - quartiere per quartiere - quanto costa prendere in affitto un appartamento di circa 70 metri quadrati, vale a dire, per avere un ordine di idee, una casa che si compone di tre stanze e doppi accessori. 

Partiamo dalla periferia: «Al parco Icesnei, nella zona di Miano, per un appartamento, tra primo e secondo piano, bisogna mettere nel conto circa settecento euro al mese. Lo stesso appartamento, poco prima dell’emergenza covid, costava 500 euro, massimo 550». Medesimo incremento - dal 15 al 20 per cento - anche a Secondigliano, Chiaiano, Ponticelli, Barra e San Giovanni. Non va meglio a Pianura al punto che molti inquilini si stanno trasferendo nell’area di Quarto: «Aumenti assurdi anche qui. Parliamo ovviamente di contratti d’affitto a canone libero, la tipologia più usata per le locazioni a uso abitativo, con le parti che possono decidere autonomamente l’importo che l’inquilino corrisponderà al proprietario. Posso assicurarvi - puntualizza Lopresto - che le famiglie senza casa, in periferia, stanno raggiungendo numeri davvero allarmanti».

Già perché buona parte di queste - secondo i dati dell’Unione inquilini almeno la metà - è composta da persone che lavorano in maniera continuativa e regolare, e anche con stipendi più che dignitosi, ma ugualmente insufficienti a reggere l’urto dell’inflazione: «Si tende a pensare sempre al caro bollette o all’aumento del prezzo di beni primari e carburante - prosegue il sindacalista - dimenticando il costo della casa che pesa come un macigno sul bilancio dei napoletani. Ragion per cui dalla zona di Secondigliano in tanti si stanno spostando verso Melito e Giugliano dove i prezzi sono ancora accessibili e soprattutto non si registrano aumenti di rilievo. Da Barra e Ponticelli invece vanno verso Cercola e Volla pur di trovare una casa che rientri nelle loro disponibilità economiche». 

Dalla periferia spostiamoci al centro, in particolare quello storico, che merita un ragionamento a parte: «Qui ormai sono solo b&b, non c’è più un basso che non sia stato adibito a bed and breakfast: settanta, ottanta euro a notte per una ventina di metri quadrati che neanche potrebbero essere abitabili. Trovare una casa da queste parti per periodi lunghi è quasi impossibile. E se la trovi i prezzi sono da capogiro. Un esempio? Zona San Lorenzo, nei vicoli naturalmente mica nelle piazze, i soliti settanta metri quadrati, a canone concordato - quello che consente sia all’inquilino che al proprietario dell’immobile di accedere a una serie di importanti agevolazioni fiscali dalla cedolare secca alla riduzione dell’Imu - non costano meno di 500 euro al mese.

Almeno il doppio se invece il canone è libero».

Ed eccoci al Vomero: «Due anni fa per tre stanze con doppi accessori facevamo contratti tra mille e 1100 euro al mese. Oggi parliamo di almeno duecento euro in più. Attenzione, strade, vicoletti e traverse, non certo piazza Medaglie d’Oro o piazza Vanvitelli». Dal Vomero a Fuorigrotta: qui l’inflazione si è fatta sentire eccome: «Di contratti in questa zona ne portiamo a termine ancora parecchi. Sul fronte prezzi si viaggia di pari passo con quelli di Materdei e corso Amedeo di Savoia: poco meno di mille euro sempre per lo stesso standard di appartamento». 

Infine Chiaia e Posillipo: «Qui - nell’area che da piazza dei Martiri arriva a San Pasquale - i costi sono davvero alle stelle. Con meno di 1500 euro al mese - dice Lopresto - non hai niente, o meglio: puoi trovare qualcosa che non superi i 70 metri quadrati. Se aumenti i metri quadrati ci vogliono altri stipendi, non quelli di cui può disporre una famiglia media». Infine via Petrarca e Posillipo: «Stesse cifre e stessi rincari di Chiaia. Chi vuole andare a vivere da quelle parti deve disporre di un budget non inferiore ai duemila euro al mese, il riferimento restano sempre gli stessi 70 metri quadrati. Il perché è presto detto: al canone di locazione già bello alto vanno aggiunte tutte le altre spese mensili, tra cui il condominio, che rappresenta una voce non di poco conto in buona parte dei palazzi della collina». 
 

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