Napoli, spuntano anche i defunti “abusivi”: ​«Uno sconosciuto nella tomba di famiglia»

Choc al cimitero Nuovissimo, alla Cappella Donnaregina

Il loculo profanato nel cimitero di Napoli
Il loculo profanato nel cimitero di Napoli
di Luigi Roano
Giovedì 19 Gennaio 2023, 23:00 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 16:43
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Un giallo quello del cadavere di uno sconosciuto - che alla vista sembra morto abbastanza recentemente viste le condizioni della salma - che la signora Patrizia Amato ha trovato nella tomba di famiglia. Una scoperta arrivata perché ieri mattina alle 10,30 in quella tomba doveva depositare le ceneri della madre Maria De Vita scomparsa qualche giorno prima.

Siamo al cimitero Nuovissimo, alla Cappella Donnaregina. Immediata la chiamata ai carabinieri così come il loro arrivo, quindi la denuncia e di conseguenza il sequestro della Cappella: quel cadavere non si sa a chi appartiene e nemmeno chi è, ora la palla è passata in mano alla Magistratura che dovrà fare le indagini del caso. «Per visionare il registro delle entrate delle salme e farmi una ragione di quello ho visto - racconta la signora Amato - ho dovuto chiamare i carabinieri, e l’ultimo “ingresso” nella nostra tomba di famiglia risale al 2002 quando purtroppo è finito mio fratello. Sul registro non è riportato nulla. E questo significa che qualcuno ha aperto la tomba e ha profanato anche i cadaveri dei miei cari a nostra insaputa e a quanto pare anche di chi gestisce la Cappella. Siamo rimasti 12 fratelli e tutti siamo sotto shock. Quella salma è di un gigante, grondava sangue e liquidi una cosa orribile da vedere». 

Nei cimiteri napoletani - va ricordato in premessa - non è la prima volta che il mercimonio delle tombe e il movimento di cadaveri “abusivi” è al centro delle notizie di cronaca. Chiarita la cornice, va detto anche che generalmente l’aggressione è verso tombe abbandonate e non è il caso di quella in questione. Ad ogni modo per capire qualcosa di questa strana vicenda bisogna dare un nome e cognome al cadavere e chi sta indagando sta lavorando in questa direzione. «Il cadavere - spiega ancora la signora Amato - è stato sistemato addosso alla salma di mio padre e la classica boccettina che contiene le generalità del defunto è stata tolta dalla salma di mio fratello e sistemata vicina al cadavere sconosciuto. Ho notato anche che intorno al cadavere c’era una corda un particolare che mi ha colpita molto».

Una macabra scoperta quella della famiglia Amato con la signora Patrizia che rivela un altro particolare: «Qualche mese fa - dice - uno dei miei fratelli è andato a portare dei fiori sulla tomba e ha sentito questo cattivo odore che non c’era mai stato. Ha chiamato l’addetto alla Cappella che invece lo ha rassicurato dicendogli che era una cosa normale e quindi nessuno si è preoccupato di aprire la tomba per andare a verificare. Questo significa che quel cadavere sta li almeno da 5-6 mesi».

La signora Amato insiste su un particolare: «Un gigante praticamente intero che non appartiene alla nostra famiglia c’era nella tomba. Gli addetti alla Cappella per fare le verifiche, perché insistevano che fosse nostro quel cadavere, hanno tirato fuori tutte le salme. Solo alla vista di quel che era rimasto del mio fratello defunto hanno capito che avevo ragione. Non ci sono spiegazioni al momento perché chi ha profanato la nostra tomba si è anche premurato di spostare la bottiglina con i dati di mio fratello. Trovare 5 morti invece di 4 è stata per noi una scoperta terribile». 

Un racconto macabro che la signora Amato ha ribadito nella denuncia fatta alla Stazione dei Carabinieri di Poggioreale. «Nel loculo - si legge nella denuncia - vi era una salma non identificata alla quale ignoti hanno apposto una boccettina contenente il nome di mio fratello defunto Vincenzo Amato ma nessuno della mia famigli ha autorizzato la sepoltura di nessuna altra salma all’interno del loculo». La signora Amato è moglie di Saverio Cilenti ex consigliere comunale di lungo corso. Rimasto altrettanto colpito dalla disavventura che è capitata alla sua famiglia. Nei cimiteri napoletani capita di frequente che si occupino loculi o addirittura intere cappelle. Negli ultimi c’è stato un vero e proprio business con tombe e loculi sfrattate dei resti mortali dei defunti, ricostruite ex novo e rivendute a malcapitati doppiamente truffati. In altri casi è stata cambiata semplicemente la serratura della cappella e rivenduta a prezzi significativi nei cimiteri napoletani, infatti, di spazio per costruire nuove cappelle ce ne è poco. 
 

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