Terrazze, ormeggi e lidi balneari: a Napoli canoni low cost senza gara, mille euro al mese per una spiaggia a Posillipo

Terrazze, ormeggi e lidi balneari: a Napoli canoni low cost senza gara, mille euro al mese per una spiaggia a Posillipo
di Paolo Barbuto
Giovedì 26 Maggio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 17:04
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Quanto costa ottenere in concessione un’area demaniale? Poco, troppo poco, a giudicare dai dati ufficiali (riferiti al 2021) che il Mattino ha potuto consultare. Ottenere l’utilizzo di cinquemila metri quadri ai margini del mare con l’utilizzo esclusivo di specchi d’acqua antistanti per duemila metri quadri, costa settecento euro al mese. Piazzare tavoli e sedie a un metro dal mare costa meno di 2mila euro al mese; gestire un molo al quale attraccano gli yacht più lussuosi del mondo è possibile grazie a un canone di circa 10mila euro al mese, più o meno quanto paga una sola delle grandi imbarcazioni che sosta per la metà del tempo. 

I dati sono estratti dalla tabella dei canoni di locazione annuali riferiti alle 104 richieste presentate, e accettate, per il territorio della città di Napoli: sono in maggior parte luoghi che ciascun napoletano conosce e ha frequentato almeno una volta anche se, probabilmente, nessun napoletano ha mai ipotizzato che occuparli e utilizzarli richiedesse un investimento talmente basso da risultare imbarazzante, anche se per il 2022 è stato previsto un aumento generale delle tariffe lievemente inferiore all’8%. Insomma, rispetto ai numeri che leggete, quest’anno si pagherà un pochino in più, ma sempre pochissimo. 

Prima di avventurarci nel racconto dei canoni di concessione demaniale a Napoli, però, è necessario fare una premessa: il valore del canone viene deciso ogni anno, a livello nazionale, dal Governo. Ci sono puntuali tabelle che specificano il prezzo per ogni tipologia di luogo in ogni zona. Insomma, è chiaro che non esiste nessun profilo di illegittimità in quel che accade: chi offre la concessione rispetta le norme e chi la ottiene paga esattamente quel che deve pagare.

Nulla di sbagliato, non un solo comportamento che vada al di fuori delle norme.

Si tratta semplicemente di una osservazione della realtà. Osservazione che conduce a una riflessione sullo scarsissimo valore che viene attribuito alle aree demaniali che, è bene ricordarlo, appartengono allo Stato, cioè a tutti noi.



In cima a questa pagina vedete un elenco con i valori più alti degli altri, è quello riferito alle concessioni verso le aziende che si occupano di gestire ormeggi e attracchi sui moli e nelle acque di Napoli. In cima alla lista c’è il Luise Group che ogni anno versa 99.950 euro per la J. Luise & Sons srl e 30.775 euro per la Luise International Srl. Il molo Luise è l’approdo più accorsato e lussuoso della città, è quello al quale si avvicinano gli yacht dei grandi industriali internazionali e delle star del cinema: l’anno scorso, ad esempio, al molo Luise hanno fatto tappa tra gli altri il lussuoso Valerie, 85 metri, con a bordo Jennifer Lopez e Ben Affleck, e il tre alberi Athena, 90 metri, che ospitava Julia Roberts e famiglia. A Nisida per 94mila euro all’anno viene concesso uno specchio d’acqua da 22mila metri quadri più un’area da destinare a parcheggio per le auto da 4mila metri quadri, provate a fare due conti e vi renderete conto che basta un mese di piena estate per rientrare dell’investimento.

Meno costosa e sicuramente molto remunerativa la concessione per il campo boe di fronte al Largo Sermoneta: 23mila euro l’anno. Un affare con la A maiuscola.



Costi sicuramente più accessibili per le aree demaniali sulle quali piazzare sdraio e ombrelloni. La questione della concessione delle spiagge è di grande attualità per via dell’ipotesi di rivedere le modalità di assegnazione e la possibilità che storici lidi (in tutto il Paese) possano perdere la titolarità di litorali occupati da decenni. In attesa di novità sul fronte delle assegnazioni, vale la pena notare che il Demanio letteralmente svende certi pezzi di costa. Il Bagno Elena, ad esempio, nel 2021 ha versato in totale 12.535 euro per mantenere il diritto ad occupare quella porzione storica di litorale. Tanto per capirci, con i prezzi in vigore fino alla fine di maggio, se il lido fosse stato pieno, al solo costo di accesso e lettino (senza nemmeno l’ombrellone) sarebbe bastata una settimana per coprire il valore della concessione. Addirittura inferiore il prezzo attribuito alla concessione per il Bagno Sirena che, secondo le tabelle demaniali, nel 2021 è stato occupato versando 322 euro al mese.



Su aree demaniali insistono anche le terrazze sul mare di alcuni dei ristoranti più noti di Napoli. Anche in questo caso il valore attribuito alle concessioni è quello delle tabelle ministeriali, sicché non esiste possibilità di vedere ombre sulla vicenda. Torniamo, però, alla questione d’opportunità: 300 metri quadri per sistemare tavoli e sedie di “Zi Teresa” a un metro dall’acqua del porticciolo di Santa Lucia hanno generato introiti al demanio, nel 2021, per 23.799 euro. Gli spazi della confinante “Bersagliera” invece hanno prodotto la miseria di 11.895 euro. Adesso, senza entrare nello specifico dei guadagni dei ristoranti che possono variare a seconda dei periodi e che sono stati tormentati dalle restrizioni per la pandemia, c’è qualcuno che ritiene congrua la richiesta dello Stato? Magari anche in considerazione del fatto che quei luoghi sono occupati da decenni e che, per decenni, anche in periodi lontani dalle restrizioni sanitarie hanno ricevuto richieste di canone talmente basse da risultare imbarazzanti. La stessa questione può essere allargata anche alle sedi dei circoli sportivi che s’affacciano sul mare della città: il Posillipo, che gestisce il suo porticciolo e occupa aree demaniali (tra specchi d’acqua e spazi sui quali sorgono strutture del circolo) per un totale che supera i 12mila metri quadri, ha versato nel 2021 poco più di mille euro al mese; alla Canottieri, per un totale di quasi ottomila metri quadri, è stato imposto un pagamento 700 euro al mese; il Savoia invece si è impegnato a pagare appena 650 euro per l’anno scorso. Valori, lo ripetiamo, cresciuti circa dell’8% per il 2022.

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Prezzi popolarissimi per i condomini privati che hanno accesso diretto alla spiaggia o che chiedono di utilizzare il mare per sistemare scogliere o frangiflutti per difendersi dai marosi. Cifra unica di 2.500 euro nel 2021 che per l’anno in corso è aumentata fino a 2.698,75: si tratta del minimo tabellare, la cifra al di sotto della quale non è possibile concedere spazi demaniali. Il condominio che s’affaccia nel mare di Rivafiorita e utilizza lo spazio antistante, paga 225 euro al mese; Villa Martinelli versa la stessa cifra; anche per villa Sforza, che occupa grandi spazi in mare per proteggersi dalle onde con una scogliera, il versamento per la concessione è identico a tutti gli altri: 2.698 euro e 75 centesimi all’anno.Perfino prelevare l’acqua del mare per alimentare le piscine ha lo stesso costo irrisorio: l’Hotel Royal riempie la sua piscina sull’attico risucchiando l’acqua del golfo e versa 225 euro al mese, anche l’Anton Dohrn, che ha bisogno dell’acqua di mare per tenere in vita l’acquario, paga la stessa somma. 

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