Da un anno a questa parte le sirene delle ambulanze fanno da sottofondo alla vita della città. Risuonano tra strade, vicoli e piazze e le loro luci illuminano, frequentemente, la notte di interi quartieri. Alcune di queste però, effettuano corse a pagamento senza alcun rispetto per le norme igieniche o di sicurezza. Unità di soccorso spesso improvvisate a cui i degenti pagano centinaia di euro per una sola corsa verso l'ospedale. Per un viaggio della speranza diventato fonte di guadagno per associazioni senza scrupoli.
«Su una ventina di ambulanze – dichiara il capitano Giuseppe Crotese dell'unità operativa della polizia locale di Secondigliano – ne abbiamo trovate almeno otto abusive. Un numero impressionate ed indicativo del fenomeno che stiamo vivendo da diverso tempo a questa parte. Queste ambulanze c'erano già prima del covid ma adesso stanno facendo affari d'oro.
Un vero giro d'affari che prevede pagamenti e “regali” per ogni membro dell'equipaggio. Per i “veterani” del soccorso e per chi viene reclutato di volta in volta. «Pagano sempre con somme differenti – afferma un autista – e non c'è mai una regola. A volte si chiede al cliente di pagare anche al benzina e poi i soldi si dividono. Questo vale per qualsiasi malato che ci chiama ma poi le cose possono cambiare in base alla destinazione. Ovviamente le corse giornaliere variano di volta in volta ma c'è sempre qualcuno da trasportare verso un ospedale o verso la propria casa».