Covid hospital nel Napoletano, pronti 40 posti in più ma è caos personale

Covid hospital nel Napoletano, pronti 40 posti in più ma è caos personale
di Francesca Mari
Martedì 16 Febbraio 2021, 09:17
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È caos negli ospedali dell'Asl Napoli 3 Sud per la carenza di personale, per effetto della decisione dell'azienda di implementare i posti letto del Covid Hospital di Boscotrecase. Tra spostamenti di risorse da un presidio all'altro e concorsi disertati da medici e infermieri, la tensione é palpabile. Tutto è partito dalla decisione della direzione strategica, coordinata dal direttore generale Gennaro Sosto, di dotare l'ospedale boschese di ulteriori 44 posti letto, di cui 30 di assistenza respiratoria. L'obiettivo é rendere il nosocomio, con un totale di 130 posti, un punto di riferimento per l'area vesuviana oltre che il centro Covid con maggiore capienza di tutta la regione. «La decisione scaturisce anche dalla situazione venutasi a creare presso i pronto soccorso aziendali - dicono all'Asl - in particolare quello di Castellammare di Stabia, dove negli ultimi giorni si è verificato un notevole afflusso di ambulanze con a bordo pazienti in attesa di assistenza». Quindi, una strategia tesa anche ad alleggerire i presidi di Castellammare, Torre del Greco e Nola. Intanto, però, sono in corso di trasferimento dall'ospedale di Torre del Greco a quello di Boscotrecase diversi medici e infermieri e questa riorganizzazione ha alimentato non poche polemiche.

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LA RESA
Dal San Leonardo di Castellammare è già stato trasferito al Covid hospital il primario dell'Unità di medicina d'urgenza Pietro Di Cicco, che dovrà dirigere i nuovi posti letto di sub intensiva.

Con lui altri due camici bianchi della medicina stabiese. Una carenza di medici, in particolare di pneumologi, anestesisti e cardiologi, che da sempre caratterizza il Covid Center della Napoli Sud. D'altra parte, spiegano all'Asl, gli spostamenti derivano dal buco nell'acqua con cui si sono conclusi «tutti i tentativi possibili, avvisi pubblici, concorsi e finanche contratti con partite iva, tutti andati deserti». Ma oltre al problema dei medici, che temporaneamente sarà tamponato con l'interscambio, l'aumento dei posti letto in queste ore ha sollevato un polverone anche per quanto concerne personale infermieristico e paramedico. Ieri, infatti, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, dopo un incontro con il direttore sanitario Savio Marziani hanno inviato un esposto alla direzione generale manifestando preoccupazione per la carenza di infermieri e operatori sociosanitari. «Per quanto consapevoli degli sforzi della direzione generale - scrivono i sindacati - per rendere il Covid Center un centro di eccellenza per tutto il territorio, esprimiamo profonda preoccupazione per la decisione di incrementare di oltre 40 posti letto questo presidio senza le risorse sufficienti. Per la salvaguardia dei pazienti e della salute psicofisica del personale si chiede che si proceda all'incremento dei posti letto soltanto in concomitanza con un implemento della dotazione di personale».


LE CHIUSURE
Intanto, aumentano le restrizioni nei Comuni più colpiti dalla terza ondata. Nella città stabiese, che conta 883 positivi (102 solo tra sabato e domenica) e un totale di 60 decessi, restano chiusi tutti i negozi fino alle 18, il delivery non ha limiti orari mentre l'accesso a Villa e arenili nei giorni 17, 18 e 19 febbraio è consentito dalle 6.30 alle 18. A Torre Annunziata, con 928 contagiati attuali e una media di 50 nuovi positivi al giorno, si va verso la proroga dell'ultima ordinanza del sindaco Vincenzo Ascione che stamattina dovrebbe rinviare al 1 marzo il rientro a scuola. Lo stesso anche per mercato e negozi che chiudono alle 18, mentre il delivery è consentito fino alle 22. A Torre del Greco gli attuali contagiati sono 689 e i morti sono arrivati a 98 con il decesso, registrato ieri, di R.A., un anziano di 91 anni. Qui, con l'ordinanza di domenica, oltre a tutte le scuole il sindaco Giovanni Palomba ha chiuso anche parchi e giardini.
 

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