«Napoli, effetto Covid sulla devianza giovanile»

Il sindaco Gaetano Manfredi: attenzione nei confronti dei ragazzi, più dialogo e vigilanza

Il sindaco Gaetano Manfredi
Il sindaco Gaetano Manfredi
Sabato 28 Gennaio 2023, 15:48 - Ultimo agg. 29 Gennaio, 09:36
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Tra i dati snocciolati in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, colpisce quello sulla violenza giovanile che a Napoli continua a destare allarme. «È uno dei temi più importanti che abbiamo sul tavolo», dice il sindaco Gaetano Manfredi, a margine della cerimonia. «È una conseguenza di una situazione sociale - spiega - che non tocca solo le periferie ed è legata anche al post Covid che ha scatenato pure comportamenti sociali differenti e sicuramente richiede un'attenzione speciale, sia nelle attività repressive che all'interno delle famiglie dato che indubbiamente il contesto familiare e aggregativo rappresentano il luogo naturale dove cercare di dare una risposta ai diversi problemi».

«Il tema - prosegue il sindaco nella sua analisi - non è il fatto che l'adolescente sia in strada ma il tema è che la famiglia non sa cosa fa l'adolescente in strada, cioè si è perso il rapporto di dialogo tra famiglia e ragazzi minorenni, spesso molto piccoli. La nostra polizia municipale, ad esempio, accoglie minorenni in coma etilico e spesso quando li riportano dalle famiglie, queste ultime si meravigliano che i ragazzini di 13 e 14 anni possano bere tanto e stare in strada.

Io da padre mi sorprendo che poi i genitori non se ne accorgano. Quindi c'è anche un tema di attenzione nei confronti dei ragazzi con maggior dialogo e vigilanza».

C'è un problema di misure mirate da mettere in campo: «Quelle prese negli ultimi anni - rileva Manfredi - sicuramente lo sono, noi adesso stiamo facendo un grande lavoro sulla dispersione scolastica. La nostra piattaforma comunale sta funzionando bene perché il numero di segnalazioni è cresciuto moltissimo, questo è segno che si sta facendo emergere questo tema e quello di cui sono convinto è che non bastano delle iniziative generali ma ci vogliono degli interventi mirati, caso per caso, nei contesti familiari e territoriali, proprio perché l'attività di recupero deve essere mirata, le scuole aperte sono utili ma non sono la soluzione al problema»

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