Napoli-Eintracht, scontri tifosi: la Procura indaga per devastazione

La nota di Piantedosi: «Abbiamo evitati danni più gravi a persone e cose»

Una balaustra di vetro di un ristorante di piazza del Gesu' a Napoli danneggiata durante gli scontri
Una balaustra di vetro di un ristorante di piazza del Gesu' a Napoli danneggiata durante gli scontri
di Giuseppe Crimaldi e Leandro Del Gaudio
Venerdì 17 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:23
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Non sono andati via, sono ancora sul territorio nazionale. Fedeli a una sorta di patto criminale, alcuni tifosi dell'Eintracht Francoforte non hanno lasciato il Paese. Anzi. Dopo l'assedio di Napoli, hanno deciso di spostarsi verso il Nord, per rimanere al fianco dei supporter dell'Atalanta, magari in vista del match tra la Dea e l'Empoli (che si tiene stasera a Bergamo). Scenario criminale, sembra di capire, mentre dal Viminale arriva una nota del ministro Matteo Piantedosi, che sottolinea l'importanza del lavoro svolto a Napoli dalle forze di polizia: «Solo grazie alla consueta competenza, all'equilibrio e alla concretezza del personale della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, coordinati dalle autorità di pubblica sicurezza, si sono evitati danni più gravi a persone e cose, che la deprecabile violenza di alcuni gruppi di teppisti avrebbe potuto causare», ha spiegato il ministro dell'Interno. Stessa valutazione da parte del capo della polizia Lamberto Giannini, nella stessa giornata in cui è stato possibile fare il punto su quanto avvenuto a Napoli. In prefettura, dove si è tenuto un comitato per l'ordine pubblico aperto alla società calcio Napoli; e in Procura, dove sono stati messi a segno 8 arresti ed è iniziata l'identificazione di ben 400 teppisti tedeschi.

In manette otto persone: cinque napoletani e tre tedeschi.Inchiesta condotta dal pm Stella Castaldo, in forza al pool dell'aggiunto Sergio Amato, possibile che venga battuta l'ipotesi di devastazione; e non è escluso che ad aggravare le singole posizioni degli indagati possa scattare anche la contestazione dell'associazione. Oltre a tre giovani di Francoforte, in cella sono finiti Diego Iaquinangelo, Antonio Orefice e Diodato Di Natale, ritenuti appartenenti agli ultrà azzurri delle Curve A e B dello stadio, ai quali viene contestato il tentativo di forzare il cordone eretto dalle forze dell'ordine intorno a piazza del Gesù per assalire i tifosi ospiti; Nicola Verolla, 46enne di Aversa facente parte del gruppo Lions, è invece accusato di lesioni, danneggiamento e resistenza nel tentato assalto notturno all'hotel Royal, dove erano stati trasferiti e radunati circa 300 tedeschi; ed infine un quinto tifoso napoletano, G.C., intercettato in via Medina mentre lanciava sanpietrini contro due pullman sui quali erano stati caricati i supporters dell'Eintracht: accusato di lancio di materiale pericoloso e resistenza, verrà giudicato per direttissima. 

Le indagini non si fermano qui. Al lavoro la Procura nazionale antimafia, diretta da Gianni Melillo, che si avvale delle inchieste - tra gli altri - del pm Antonello Ardituro, che a Napoli ha svolto inchieste di sistema sul panorama del tifo violento.

Tocca al prefetto Claudio Palomba sottolineare come sia stato meglio «controllare il corteo dei tedeschi anziché gruppi sparsi: grazie al dispositivo di ordine pubblico adottato non c'è stato alcun contatto tra le due opposte tifoserie». 

 

Quarantott'ore complicatissime, con sei feriti e contusi, tutti tra le forze dell'ordine. «È comprensibile che l'attenzione di tutti si concentri sui 15 minuti di piazza del Gesù - ha spiegato il questore Alessandro Giuliano - ma i momenti in cui le forze dell'ordine hanno dovuto fronteggiare criticità sono iniziati nel momento del primo arrivo di tifosi tedeschi alla stazione di Napoli: da quel momento sono iniziate azioni ostili da parte dei tifosi locali».

Giuliano ha infine ricordato come nel 2022 siano stati emessi oltre 200 Daspo. 

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Per salvare il calcio, ora, servono nuove regole internazionali. Esplicito il sindaco di Napoli. «In Europa, dove c'è la libera circolazione - sono parole di Gaetano Manfredi - ci sono dei teppisti, che si autodefiniscono tifosi, che se ne vanno in giro. C'è stata una strategia militare, non sono educande che escono con il panierino a fare la gita: questi sono come i black block. Quando si è impedito loro di girare, si è sospeso l'accordo di Schengen, dunque questo è un problema che va risolto a livello di Stati. Per il primo cittadino «Napoli è stata ostaggio per alcune ore di teppisti, tedeschi e napoletani, che si autodefiniscono tifosi. Abbiamo avuto bar e ristoranti devastati, oltre a cinque autobus danneggiati dagli scontri e faremo presente in tutte le sedi competenti che è necessario dare la possibilità di un ristoro dei danni che c'è stato anche per i commercianti. Lavoreremo in questa direzione, faremo una quantificazione». In polemica su quanto dichiarato dal presidente Uefa, Manfredi ha sottolineato: «Le dichiarazioni di Ceferin (che si era detto contrario allo stop ai tifosi tedeschi, ndr) sono inaccettabili perché partono da un pregiudizio, come se a Napoli fossero tutti delinquenti e chi arriva qua è invece santo». E sul numero uno dell'Uefa rincara la dose il ministro dello Sport, Andrea Abodi: «Sono rimasto sorpreso dalle dichiarazioni di Ceferin. Sul tema della sicurezza non si scherza». 

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