Venerdì scorso l’accordo sul nome unitario da proporre al Consiglio nazionale forense è tecnicamente naufragato prima ancora che iniziasse la discussione. Giusto per la cronaca, conviene ricordare che al ballottaggio erano stati proposti i consiglieri Elena De Rosa e Gabriele Gava, ma non c’è stata la sintesi.
Fatto sta che al rinvio a data da destinarsi disposto dal presidente degli avvocati Antonio Tafuri, hanno replicato 13 consiglieri (Bellecca, Cavalli, Cricrì, Criscuolo, Esposito, Foreste, Gava, Intonti, Mensitieri, Numis, Troianiello, Valentino e Zanchini) con un’istanza in cui si chiede l’iscrizione dell’elezione del consigliere del Cnf all’ordine del giorno del prossimo Consiglio, fissato per mercoledì 21 dicembre.
Schermaglie, scaramucce, che raccontano molto di più rispetto alle fibrillazioni che stanno attraversando il mondo forense napoletano. Schermaglie che fanno presagire un inevitabile ricasco a Napoli, in vista dell’appuntamento clou in Tribunale: le elezioni per il rinnovo del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli.
Si andrà alle urne nella settimana che va dal prossimo 30 gennaio al 4 febbraio, in una campagna elettorale che si preannuncia particolarmente calda. Saranno diverse le correnti in campo, si annunciano nomi di peso e outsider, tutti più o meno interessati a rompere con il passato recente, alla luce del caso emerso alcuni mesi fa, con l’ammanco di oltre un milione di euro, per una storia di mancato versamento di contributi previdenziali.
Caccia a 25 posti da consigliere dell’Ordine dunque, proviamo a capire chi è disposto a scendere in campo, secondo rumors e indiscrezioni all’ordine del giorno e suscettibili di cambiare: non si candida Antonio Tafuri, presidente in carica uscente, che mesi fa espose in Consiglio la questione riguardante il buco milionario. Farà altrettanto il segretario Giuseppe Napolitano, che ha completato i mandati consecutivi previsti dal regolamento e che potrebbe puntare ad accasarsi in Cassa forense.
Ma proviamo a fare un focus tra anime e correnti potenzialmente in campo. Non esiste al momento un candidato presidente in pectore, ci sono però tanti nomi e liste possibili. Finiti i tempi di un solo nome lanciato alle urne e di una opposizione disposta ad accontentarsi di un ruolo subalterno. Proviamo a sondare le pulsioni della categoria forense napoletana. C’è un primo raggruppamento che si compatta attorno alla figura di Gava, anni fa eletto nella lista Tafuri, deciso a rimarcare la propria autonomia rispetto alla gestione uscente. In campo, e decisamente all’opposizione, ci sarebbero anche consiglieri uscenti, parliamo di Foreste, Troianiello e Valentino. Opposizione dura e determinata ad andare all’incasso elettorale, anche da parte dei consiglieri che hanno sollevato il caso del buco economico (Pappa Monteforte, Sifo e Imparato), con un esposto in Procura e una segnalazione agli organi di stampa, accendendo i riflettori mediatici e giudiziari sulla storia del crediti non versati. E andiamo oltre a raccontare altre candidature possibili, alla luce di quanto emerso nelle ultime ore: al lavoro per una candidatura possibile il consigliere uscente Alfredo Sorge, penalista di lungo corso che sarebbe disponibile ad aggregare attorno a sè altre figure di professionisti quotidianamente al lavoro nelle aule di giustizia. È il caso dell’ex presidente della camera penale Attilio Belloni, e della penalista Manuela Palombi, nel tentativo di rappresentare un mondo - quello penale, appunto - che storicamente appare meno incisivo sotto il profilo numerico rispetto al settore civile.
Pronti a candidarsi - sempre secondo i rumors di queste ore – i due vicepresidenti uscenti: Dina Cavalli (che darebbe vita a una lista propria) e Gabriele Esposito (che quattro anni fa ha corso da autonomo). Potrebbero ufficializzare la candidatura Hillary Sedu, che da anni ha legato il suo nome alla battaglia contro la discriminazione razziale anche all’ombra dei palazzi di giustizia, il consigliere uscente Loredana Capocelli e la penalista Roberta Foglia Manzillo. Altro rientro nell’agone elettorale è quello di Fabio Foglia Manzillo, più di dieci anni fa consigliere dell’Ordine e a capo dell’organo di disciplina, che in questi giorni ha indirizzato una lettera agli iscritti, ricordando di aver deciso - in passato - di non candidarsi: una decisione spontanea, per far passare il giusto periodo di tempo tra un voto e l’altro, facendo leva su motivi di opportunità, prima ancora che su regole interne.