Napoli nella morsa del caldo, ​ma le fontane sono a secco

In funzione solo la metà degli impianti pubblici: in corso il piano di riattivazione

Fontane pubbliche in tilt
Fontane pubbliche in tilt
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 26 Luglio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 18:10
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Il caldo è torrido, ma l’acqua è poca. C’è un piano di riattivazione per le fontane in città, già messo in campo dal Comune e da Abc, eppure allo stato attuale delle cose funziona meno della metà delle fontanine e delle fontane napoletane. La rimessa in sesto procede, insomma, ma intanto i turisti sono costretti ai selfie tra le fontane monumentali a secco, come quella del Nettuno in piazza Municipio, Monteoliveto, piazza Sannazaro, Largo Sermoneta o quella dei Leoni in Villa Comunale. Tutte spente e, in qualche caso, fonti di discariche e non di refrigerio. Zampilla alto, invece, il Carciofo di piazza Trieste e Trento. La fontana del Molosiglio, invece, è diventata un prato. È una vera e propria “ex-fontana” storica. 

L’aria è pesante, da Sahara. Centinaia di visitatori e napoletani alla ricerca - non semplice - di acqua pubblica si affollano intorno agli abbeveratoi funzionanti, dai giardini del Molosiglio a piazza del Gesù. Le fontanine funzionano anche in Villa Comunale, dove diventano “frigoriferi” per i clochard, che le occupano per tenere in fresco Tavernelli e birre (gli alberi, invece, ospitano i materassi degli homeless, incastrati tra i rami). In generale, i beverini in città sono circa 120. Di queste, ne funzionano più o meno 4 su 10, secondo i dati di Abc. Le altre sono spente, compresa quella a ridosso del belvedere di via Cesario Console, in zona Plebiscito, location battutissima da turisti e no. A Largo Nilo, a due passi dal Corpo di Napoli, del beverino resta solo la sagoma sul pavimento. Stando ai numeri, le fontanine attive sono circa 50 su tutto il territorio comunale. Va precisato che Abc non ha competenze dirette, in questo caso, ma può intervenire solo su input del Comune-Area Ciclo Idrico delle Acque. 

Il turista mediorientale dà le spalle a Palazzo San Giacomo e alza il pollice per la foto di rito. A pochi passi c’è la fontana del Nettuno, ma è a secco. Almeno qui all’assenza d’acqua non si aggiunge la presenza di “zella”. Altre fontane sono, purtroppo, discariche: la vasca della Sirena Partenope di piazza Sannazaro è una palude, spenta, in cui galleggiano bottiglie di plastica e carte variegate. C’è un guasto, al momento, e serve l’ok del Comune per ripararla. La fontana di Monteoliveto, nonostante i cancelli che dovrebbero proteggerla, è un deposito di cartoni di birre, bibite varie e pacchetti di sigarette. Va decisamente meglio in piazza Trieste e Trento: il Carciofo zampilla alto, sullo sfondo di Palazzo Reale e del San Carlo. Anche le due fontane di rotonda Diaz sono attive. I Leoni della Villa Comunale, come altre fontane monumentali del Real Camminamento, sono totalmente a secco.

Lo stesso discorso vale per gli abbeveratoi di Capodimonte a ridosso dell’Incoronata. 

Il mese scorso, su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza, è stato approvato dalla giunta il programma di manutenzione, gestione temporanea e rifunzionalizzazione delle fontane cittadine da realizzarsi per opera di Abc. Importo complessivo di circa 850 mila euro. Con il provvedimento si è prorogata la gestione, fino a fine ‘24, di 15 fontane rifunzionalizzate (fontana del Gigante, fontana del Carciofo, fontana Spinacorona, fontana della Selleria, fontana del Formello; Cariati; Tazza di Porfido. Santa Lucia e Ratto d’Europa in Villa comunale. Scapigliata. Fontana del Nettuno in piazza Municipio, della Sirena in piazza Sannazaro, fontana del Tritone a piazza Cavour, fontane del Diaz l e 2) e si individuano fontane da recuperare, come quelle del Virgiliano a Posillipo e in piazza Di Giacomo, il Leone a Mergellina e la Principessa Iolanda. 

 

«Delle 54 fontane di proprietà del Comune di Napoli – spiega Nino Simeone, presidente della commissione Infrastrutture in via Verdi – Ne sono attive circa 20. Poche. Sto aspettando una relazione dettagliata sullo stato delle singole fontane, e sulle motivazioni reali del perché, con questo clima tanto torrido, non siano state messe in funzione. Sono ancora spente anche le fontanine di piazza Carlo III, piazza Vico, via Domenico Fontana, piazza San Vitale a Fuorigrotta e altre. I beverini sono segno di civiltà in una città europea. I dirigenti comunali hanno riattivato gli abbeveratoi del Parco Mascagna e via Ruoppolo, ma tanto va ancora fatto, e in tempi rapidi». 

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