Napoli e la fuga dai vaccini:
la Regione chiude 2 hub

Napoli e la fuga dai vaccini: la Regione chiude 2 hub
di Gigi Di Fiore
Sabato 19 Giugno 2021, 09:09 - Ultimo agg. 20 Giugno, 09:33
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È fuga dai vaccini. Ai no vax, si sono aggiunti i boh vax. I dubbiosi. Gente disorientata dalle ultime notizie, spesso in contrasto, sulle vaccinazioni. In Campania, mentre la Regione si avvia ad essere zona bianca a partire da lunedì, nelle ultime ore l'afflusso dei prenotati agli hub vaccinali è diminuito del 40%.

A Napoli, da una media di diecimila prenotati al giorno si è passati a poche centinaia. Così, i due centri vaccinali al Madre e a Capodimonte, sono stati chiusi per mancanza di pazienti. Nel suo abituale appuntamento settimanale in video, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha bacchettato il Governo dando una spiegazione al calo di vaccinazioni: «frutto di confusione». Citando le alterne comunicazioni del Governo sull'AstraZeneca, definite «demenziali», De Luca ha criticato l'incertezza su quel tipo di vaccino prima riservato agli over 60, poi esteso a tutte le fasce d'età, poi «consigliato» per gli ultrasessantenni.

Dalle critiche all'immancabile battuta e ha aggiunto De Luca: «Dobbiamo vaccinarci tutti. Non abbiamo raggiunto l'immunità di gregge sul vaccino, ma l'immunità di gregge rispetto alla ragione perché la quantità di pecoroni è sconvolgente, c'è una bolla mediatica nella quale non c'è spazio per la ragione».

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Rilievi sull'attività del commissario Francesco Figliuolo («siamo alla beatificazione, i risultati sono stati raggiunti grazie alle Regioni, ritengo negativo il ruolo del commissario»), poi l'invito a riprendere le prenotazioni sul vaccino, affermando: «Parli una sola voce, il rallentamento è stato dovuto alla confusione creata dal Governo.

Se non ci vacciniamo tutti, la ricreazione che si sta vivendo rischia di essere interrotta tra fine settembre e inizio ottobre, con la ripresa dell'anno scolastico».

«Non ci muoveremo senza certezze assolute» ha precisato De Luca, annunciando che tra i 12 e i 17 anni le vaccinazioni saranno fatte solo con Pfizer. Ma anche che non sarà vaccinato più con AstraZeneca chi ha età inferiore ai 60 anni. Materia su cui il governatore polemizza in serata col ministero della Salute: «Solo 4 giorni fa, al quesito posto dalla Regione Campania, si era risposto dicendo che si deve completare il ciclo vaccinale con l'eterologa sotto i 60 anni, e che questa indicazione era perentoria. Oggi apprendo che il mix vaccinale sotto i 60, è solo fortemente consigliato. Si inaugura il vaccino a la carte. Non commento, perché dovrei andare oltre il codice penale».

De Luca stigmatizza la confusione e spiega così la fuga di chi non era contrario a vaccinarsi, ma è diventato dubbioso per le notizie altalenanti sui rischi. E l'obiettivo della Campania, dove con la prima dose i vaccinati sono stati finora in totale oltre tre milioni e centomila, mentre anche con la seconda dose sono stati vaccinati in oltre un milione e centomila, è scovare chi non si è mai prenotato sulla piattaforma regionale. Sono ancora oltre 366mila i campani che non hanno dato la loro adesione, altri non si sono presentati per la seconda dose.

«È importante vaccinarsi, ma non si è obbligati per legge e l'adesione resta su base volontaria - dice Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale - Ai nostri studi professionali vengono consegnate poche dosi di vaccino, mentre l'opera di convincimento sui propri pazienti, con cui esiste un rapporto fiduciario di anni, potrebbe essere svolta con maggiore efficacia proprio dai medici di base».

I dubbiosi aumentano e la freddezza e rapidità delle operazioni di vaccinazione nelle hub non aiuta. In tanti si sono sentiti non tutelati dalla rapidità di esame delle singole anamnesi. Per tracciare e individuare i reticenti al vaccino, da inizio maggio i medici di medicina generale hanno sottoscritto un accordo con la Regione Campania per intrecciare i dati delle rispettive piattaforme informatiche per capire quanti non hanno aderito alla campagna vaccinale.

Il meccanismo lo spiega Silvestro Scotti: «Io ho aderito a vaccinare nel mio studio da marzo. Da maggio, attraverso un algoritmo abbiamo iniziato a intrecciare, nel rispetto della privacy, i dati dei pazienti con quelli della piattaforma regionale delle vaccinazioni. L'algoritmo individua, per fasce d'età e patologie a rischio, la comparazione tra i pazienti registrati e quelli che hanno aderito alla campagna vaccinale. Una colorazione in grigio fornisce i dati di chi non si è registrato. Molti sono nelle fasce d'età a rischio».

A livello nazionale, il 23% degli over 60 non si sono registrati né vaccinati, quasi il 9% degli over 80 e il 15% degli over 70. Non tutti sono no vax. C'è chi non ha dimestichezza con l'informatica, chi non aderisce per dubbi diversi sui vaccini, chi solo per pigrizia. Dice ancora Silvestro Scotti: «L'incrocio tra le due piattaforme ci fa individuare le persone che non hanno aderito. Da quel momento scatta il compito del medico di base, che contatta il suo paziente per convincerlo. Tra i miei pazienti, restano solo in 20 da vaccinare. Ma è più semplice convincere i dubbiosi, convocati nei nostri studi, a farsi vaccinare da noi che a spingerli a farlo nelle hub con medici sconosciuti che non conoscono a fondo le loro anamnesi. Dovremmo avere dosi sufficienti di vaccino a disposizione negli studi».

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