Napoli, la difesa: «Di quella sera non
ricordo bene tutto»

Napoli, la difesa: «Di quella sera non ricordo bene tutto»
di Pietro Treccagnoli
Mercoledì 8 Febbraio 2017, 08:15 - Ultimo agg. 13:17
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 Dopo giorni e giorni a fare il pari e dispari sul nome del primo indagato. Alla fine, nella tarda serata di ieri, il dubbio s'è sciolto. Il primo indagato di Listopoli è il consigliere comunale del Pd, Salvatore Madonna. Il suo nome circolava da giorni, affiancato a quello dell'ex-consigliere, sempre dem, Antonio Borriello. Il tam tam si era fatto assordante. E adesso s'è innescata una pericolosa slavina per il Pd e per chi ha firmato le candidature farlocche della lista «Napoli Vale» a sostegno della candidata del centrosinistra, la deputata dem Valeria Valente. I primi nomi attorno ai quali si starebbe stringendo il cerchio erano, appunto, quelli di un consigliere Pd rieletto all'assemblea di via Verdi, Madonna, e di un ex-consigliere sempre Pd, candidato ma non rieletto, Borriello. E ora, chissà, la valanga coinvolgerà anche altri presentatori, firmatari, autenticatori. Ovviamente la linea del Piave sulla quale si erano attestati tutti i protagonisti della disastrosa Caporetto politica era: «Aspettiamo e taciamo». Con l'ovvia e rituale fiducia nella magistratura. Ieri, Madonna, che a giugno è stato il mattatore della lista del Pd, primo eletto con 3614 voti, quasi mille più del secondo, Aniello Esposito, prima della diffusione della notizia ha passato il tempo a scansare le domande. Telefono rovente, ma risposte laconiche: «Non ho ricevuto nulla. Tutto quello che so lo apprendo dai giornali, da quello che state scrivendo».


Ma soprattutto: «Della sera della presentazione delle liste non ricordo bene tutto, c'era troppa confusione». Che cosa ha firmato? «Non è il momento di parlarne». Poi, silenzio. Un messaggio: Non posso rispondere sono impegnato con i miei figli. Stop. Pure Borriello era attestato sul fronte della confusione: «Sono completamente all'oscuro, non ho ricevuto nessuna comunicazione. E per quanti sforzi stia facendo, non riesco a ricordare nitidamente com'è andata quella sera. Quelle sono sempre ore convulse. Solo chi ne ha vissuta una, può capire il caos nel quale si procede». Per ora può tirare un sospiro di sollievo. La partita si era quindi giocata tra San Giovanni a Teduccio e Barra. L'ex-quartiere industriale è la roccaforte politica ed elettorale di Borriello che però, a giugno, non è riuscito a essere riconfermato. A Barra, invece, Madonna ha costruito la propria carriera e ha vissuto gran parte della sua storia politica, cominciata a quindici anni, nel 1989, quando conseguì il diploma di formazione politica con la Democrazia Cristiana. La scarna biografia consegnata al sito di Palazzo San Giacomo, non documenta la grande abilità nella ricerca del consenso, cresciuto all'ombra del consigliere regionale del Pd Mario Casillo, uno dei signori delle preferenze nel partito napoletano. Madonna è diplomato in Ragioneria e ha lavorato nel trasporto pubblico. A Barra ha seguito la trafila dei post-dc: Partito Popolare, Margherita e poi la fusione a freddo con i Ds. Sindacalista della Cisl per alcuni anni, poi consigliere della Sesta Municipalità.


Eletto al Comune per la prima volta nel 2011, è stato l'acchiappavoti di cinque anni dopo, in un Pd ridotto al minimo storico.
Borriello ha, invece, costruito la propria carriera a sinistra, dal Pci al Pd. Presidente di Circoscrizione a San Giovanni, più volte consigliere comunale, è stato uno dei protagonisti dello scandalo delle ultime Primarie dem, nelle quali Antonio Bassolino fu battuto dalla Valente (appoggiata anche da Borriello), per appena 500 voti: fu ripreso mentre proprio nel suo quartiere forniva indicazioni di voto per la deputata, poco lontano dai seggi, e poi ammise di aver dato ad alcuni elettori l'euro necessario al voto, come avevano fatto pure altri. Nonostante il clamore e i ripetuti ricorsi dell'ex-sindaco, i democratici lo candidarono lo stesso, ma i 1761 voti racimolati non furono sufficienti per riportarlo in Consiglio. Adesso si stanno aprendo nuovi capitoli, nei quali la politica si sta svelando pasticciaccio, scartiloffio, falso, reato.
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