Lockdown a Napoli, il flop dei nuovi divieti: parchi chiusi, piazze no

Lockdown a Napoli, il flop dei nuovi divieti: parchi chiusi, piazze no
di Valentino Di Giacomo
Venerdì 12 Marzo 2021, 09:00 - Ultimo agg. 13:31
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«Nessuno ci ha detto nulla, nessuno ci ha richiamato per dirci che qui non possiamo stare. Prendiamo un po' di sole, almeno questo invece di restare rinchiusi in casa». A piazza Municipio, sul muretto che circonda la fontana, sono una decina gli anziani a godersi il sole ormai quasi primaverile: la piazza è aperta, non ci sono transenne come non ce ne sono in tutti gli altri slarghi della città a differenza di altri Comuni della Provincia come a Giugliano, Acerra e Pozzuoli. L'ordinanza firmata mercoledì sera dal governatore De Luca, almeno a Napoli, resta inattuata o forse inattuabile. Davanti al palazzo del Comune ci sono un paio di cellulari delle forze dell'ordine e qualche poliziotto, ma la situazione è talmente tranquilla che non richiede interventi. Non servono transenne nonostante il bel tempo: i negozi per lo shopping chiusi e, forse, la paura dei contagi, nei giorni feriali non generano assembramenti. Il rischio è che questa quiete possa trasformarsi in tempesta domani con l'arrivo del weekend e la presenza di giovani e ragazzi in strada. 

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Poca gente in giro, al massimo chi può consuma fugacemente un caffè all'esterno dei bar aperti del centro.

Sul Lungomare luccicante con i raggi del sole riflessi dalle poche onde spuntano appena una decina di runner, poi due ragazze parlottano sedute sul parapetto a due passi dalla fontana del Gigante mentre transitano poche auto che qui devono obbligatoriamente deviare dopo la chiusura della Galleria Vittoria. Nessuna restrizione per i pedoni come imponeva l'ordinanza regionale, le uniche transenne si scorgono sul marciapiede che costeggia l'arco borbonico crollato con i pochi runner costretti ad aggirare l'ostacolo. Sono chiusi tutti i ristoranti, solo un bar aperto in via Partenope ed è vuoto: scene da lockdown come quelle dello scorso anno. Senza gente in giro e senza turisti meglio chiudere. Su via Santa Lucia, verso mezzogiorno, uno dei locali aperti mette in bella mostra le pizze e i panini caldi appena sfornati nella vetrinetta sulla strada quasi accompagnando il gesto con una smorfia del volto. «Siamo in produzione ridotta - spiega il titolare - prepariamo appena una ventina di pezzi sperando di venderli, ma qui ormai da quando siamo in zona rossa sono in pochi a passare e ancora di meno a comprare». Una fila per mangiare di una cinquantina di persone c'è invece davanti alla Basilica di Santa Lucia a Mare dove le suore distribuiscono piatti caldi per indigenti e senzatetto. Una città semi-deserta quasi in ogni quartiere: dal Vomero a Bagnoli, da Posillipo a via Toledo dove se c'è un po' più di gente in giro lo si deve alle signore che vanno a fare la spesa incuneandosi nella Pignasecca. 

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Chiusi - come voleva l'ordinanza del governatore - ci sono rimasti i parchi che, in realtà, già da quando è scattata la zona rossa avevano serrato i cancelli. Capodimonte, Floridiana e Villa Comunale sono inaccessibili. All'esterno del Bosco di Capodimonte chi era venuto per passeggiare un po' nel verde si accontenta di fare due chiacchiere seduto su una panchina all'esterno del cancello chiuso. Quasi ovunque in città ci sono auto delle forze dell'ordine e in piazza Trieste e Trento due vigili urbani elevano sì un verbale, ma solo perché due ragazzi giravano senza casco e con l'assicurazione scaduta.

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Il rischio è che questa rassegnata calma dei napoletani possa trasformarsi in frenesia a cominciare da domani quando soprattutto i giovani cercheranno di incontrarsi nelle varie piazze della città. Ieri Prefettura e Questura hanno cercato di mettere a punto una strategia per rendere puntuali i controlli delle forze dell'ordine in vista del weekend con un collegamento in videoconferenza con i vari Comandanti provinciali. Si è cercato di mettere a punto una strategia al di là dell'ordinanza della Regione che, comunque, demanda ai vari Comuni l'applicazione delle restrizioni. I transennamenti di piazze e strade - viene spiegato - saranno messi in campo soltanto se ce ne fosse realmente l'esigenza. La zona di più complesso controllo resta il Lungomare perché, pur transennando i marciapiedi, sarebbe comunque aperto al traffico veicolare e - agli accessi - potrebbero essere piazzati dei posti di blocco. La chiusura dei negozi dello shopping, ad ogni modo, facilita un po' - viene spiegato - i controlli alle persone che girano in strada da parte delle forze dell'ordine. 

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