Napoli, nei licei Umberto e Mercalli blitz dei Nas: chiusi i bar

Cornetti e pizzette prodotti ai Quartieri: «Nessun rispetto delle norme igieniche»

L'ingresso del liceo Mercalli
L'ingresso del liceo Mercalli
di Gennaro Di Biase
Giovedì 9 Marzo 2023, 23:55 - Ultimo agg. 11 Marzo, 09:27
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Cornetti non tracciati per gli studenti delle scuole di Chiaia, dolci e cibi prodotti al risparmio da piccoli laboratori ufficiosi «e senza insegna» nei Quartieri Spagnoli, spesso in condizioni igienico sanitarie del tutto inadeguate. Sono dunque scattati i sequestri, le chiusure e i controlli a tappeto di Nas e Asl nei bar dei licei cittadini. E sono esercizi di istituti illustri, quelli coinvolti nelle verifiche effettuate ieri mattina: l’Umberto e il Mercalli.

I militari del nucleo antisofisticazione di Napoli, guidati dal comandante Alessandro Cisternino, sono intervenuti nel liceo di piazzetta Amendola a Chiaia, dove è stata abbassata la saracinesca del bar per «blocco sanitario», con una «comunicazione di chiusura immediata» dell’attività.

Stessa sorte anche per l’esercizio di ristoro della scuola di via Andrea d’Isernia, chiuso dagli ispettori della Asl.

In entrambi i casi, come confermato anche dall’Asl Napoli 1 Centro, sono stati controllati e chiusi anche i laboratori di pasticceria in cui venivano sfornati i cibi ritenuti non a norma dopo le verifiche. In totale, contando le due scuole e gli ambienti di produzione fermati, sono stati sequestrati circa 800 chili di cibo: tre gravi prescrizioni al bar dell’Umberto, 4500 euro di sanzioni e una diffida. Duemila e cinquecento euro di multa, invece, per la buvette del Mercalli e per il laboratorio. 

È una vicenda piuttosto articolata, quella legata alla contesa gestione del bar dell’Umberto. Una storia finita anche in tribunale lo scorso autunno. In questo caso, però, parliamo di mancata tracciabilità degli alimenti: «Abbiamo fatto delle verifiche nell’ambito di controlli operativi che stiamo portando sulla refezione scolastica - spiegano dal Nucleo Antisofisticazione di Napoli - Ieri mattina sono stati sequestrati alimenti dolciari all’Umberto: una cinquantina di chili di cibo risultavano non tracciati. Di conseguenza, è stato chiuso il bar dell’istituto, in pessime condizioni igienico sanitarie. Abbiamo imposto un blocco sanitario e vietato la somministrazione. Abbiamo esteso il provvedimento anche al laboratorio di pasticceria, nella zona dei Quartieri Spagnoli, dove sono stati prodotti questi alimenti in condizioni igienico sanitarie precarie, e la cui provenienza era impossibile da stabilire». Cornetti non a norma, insomma. Va sottolineato - riferiscono ancora dal comando dei Nas - che i bar scolastici, essendo interni agli istituti, sono spesso meno controllati delle attività fronte strada. Ecco perché le verifiche nei licei e negli altri plessi sono destinate a proseguire anche nei prossimi giorni. 

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Il sistema diventa così più chiaro: in diverse scuole i gestori dei bar – le cui concessioni sono siglate con Città Metropolitana – risparmiano sulle forniture e puntano su laboratori ufficiosi e a bassissimo costo. Proprio come quelli che sono stati chiusi nell’ambito dell’operazione di ieri, entrambi nella zona dei Quartieri Spagnoli, che – come riferito dalle autorità intervenute – «non recano neppure l’insegna» e «vengono allestiti in ambienti molto piccoli». Il blitz su dolci e cornetti è stato portato avanti contemporaneamente anche al Mercalli, dove sono intervenuti gli ispettori della Asl. Ai docenti è arrivata «solo in tarda mattinata la circolare in cui è stata comunicata la chiusura dell’esercizio».

Nell’istituto di via Andrea d’Isernia sono stati trovati una decina di chili di dolci e alimenti non tracciati all’interno del bar. Nel laboratorio che li produceva, chiuso dalle autorità, sono stati poi sequestrati altri 300 chili di cibo. Studenti di Chiaia senza bar, insomma. I punti ristoro potranno riaprire solo quando avranno comunicato ad Asl e Nas di essere pronti per riaccogliere l’ispezione, così da dimostrare di aver rispettato le prescrizioni successive alla comunicazione della chiusura.

(ha collaborato Melina Chiapparino)

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