Bimba ferita a Napoli, arresti bis per i fratelli Del Re: ora il gip «blinda» l'inchiesta

Bimba ferita a Napoli, arresti bis per i fratelli Del Re: ora il gip «blinda» l'inchiesta
di Leandro Del Gaudio
Giovedì 30 Maggio 2019, 12:00 - Ultimo agg. 16:10
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Nuovi elementi di accusa che rafforzano l'inchiesta a carico dei due presunti responsabili del ferimento della piccola Noemi. È stato il gip Roberto D'Auria a firmare due misure cautelari a carico di Armando e Antonio Del Re, i due elementi ritenuti responsabili dell'agguato dello scorso tre maggio in piazza Nazionale. Restano in cella, rispettivamente a Rieti e a Bologna, dopo che il gip Roberto D'Auria ha applicato la misura cautelare su richiesta della Procura di Napoli, a venti giorni dall'emissione delle misure di due autorità giudiziarie esterne, vale a dire il gip di Siena Alessandro Buccino Grimaldi e quello di Nola (dove erano stati arrestati Armando e Antonio Del Re). Dunque nuove indagini che offrono nuovi spunti su quanto avvenne il pomeriggio del tre maggio scorso, con la decisione di un killer travisato (aveva un casco integrale) di puntare contro Salvatore Nurcaro, in un agguato di morte. Storia nota, maledettamente nota: Nurcaro riesce a fuggire sulle prime (viene ferito, ma è fuori pericolo), mentre viene colpita la piccola di quattro anni.
 
Meno di due settimane dopo quell'agguato, gli arresti di Armando e Antonio Del Re, a loro volta al centro di una indagine autonoma condotta dalla Guardia di Finanza, su delega del pm anticamorra Ida Teresi. In sintesi, la Procura di Napoli indagava su ingenti traffici di droga a carico della famiglia Marigliano, a sua volta sotto inchiesta per narcotraffico. Uno dei possibili moventi rimandano proprio al crimine organizzato di Napoli est, dal momento che i Del Re avrebbero potuto decidere di uccidere Nurcaro, sulla scorta della contrapposizione tra i Marigliano e lo stesso Nurcaro. In questo scenario, si scopre che uno dei figli di Marigliano sarebbe stato brutalmente picchiato dai Reale, quanto basta ad organizzare una risposta sanguinaria. Ipotesi al vaglio, scenario ancora fluido. Difesi dai penalisti Claudio Davino, Antonietta Genovino e Leopoldo Perone, i due fratelli Del Re si sono opposti alle accuse, rimarcando la loro estraneità alle accuse. Ora arrivano nuove conclusioni investigative, grazie al lavoro del pool guidato dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e rappresentato dai pm Antonella Fratello, Simona Rossi, Gloria Sanseverino. Inchiesta al giro di boa che conta, agli atti della nuova ordinanza - quella firmata dal gip D'Auria - ci sono le ricostruzioni fatte grazie alle telecamere e ai cattura targhe sparsi in città. È il primo maggio - due giorni prima dell'agguato - quando si nota una moto gialla in giro per la città. È lo stesso mezzo che viene riconosciuto - grazie alla testimonianza di una donna - subito dopo l'agguato di piazza Nazionale e viene ricondotto dagli inquirenti proprio fratelli Del Re. Indagine condotta dalla Mobile, agli atti finisce anche una maglietta gialla usata da Antonio Del Re, sempre nel corso del primo maggio. Poi c'è quel video, quello che è circolato due giorni dopo il delitto, che mostra la freddezza (ma anche una buona dose di goffaggine) da parte dello sparatore, sul quale si esprime un consulente del pm. C'è una verifica antropometrica chiesta dalla Procura, al termine della quale si conclude con la possibilità che l'uomo nero con la pistola corrisponda ad Armando Del Re. Si attendono le nuove mosse delle parti in campo. Dopo aver ricevuto la notifica della nuova misura cautelare, probabile la richiesta di riesame da parte dei due indagati. Poi è probabile anche che il caso Noemi finisca dinanzi a un collegio di giudici per il processo di primo grado.
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