Movida a Napoli, una notte di follia per la faida degli sguardi di troppo

Due 17enni pugnalati al collo a via San Carlo. E a largo Orientale 14enne pestato a sangue

Bbaygang in azione
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di Leandro Del Gaudio ed Ettore Mautone
Lunedì 30 Gennaio 2023, 00:02 - Ultimo agg. 31 Gennaio, 08:00
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Notte di coltelli, sangue, rabbia e paura. Notte di calci e pugni senza motivi. Notte di minori aggrediti e di minori feriti, costretti alle cure ospedaliere. Notte di sguardi di troppo, di ragazzini che vengono accoltellati al collo e al viso da altri coetanei, senza un motivo. Solo per non aver abbassato lo sguardo dopo aver incrociato ragazzini armati, nel pieno della movida napoletana. 

Due episodi, nella notte tra sabato e domenica, il più grave è accaduto in via San Carlo, dove due 17enni sono stati aggrediti e feriti a colpi di coltelli. È un miracolo che siano sopravvissuti, alla luce del posto in cui sono stati raggiunti dai fendenti. Sono entrambi di Ottaviano, sono tornati a casa, affidati alle cure dei propri genitori, si tratta di due studenti che erano venuti a trascorrere qualche ora di relax tra i vicoli dei Quartieri spagnoli, che - come è noto - da tempo hanno cambiato pelle, imponendosi come centro di attrazione della movida metropolitana. Ma non è finita.

C’è un secondo episodio di violenza gratuita, destinato ad inscriversi nella galleria degli scontri per «uno sguardo di troppo», tanto per usare una categoria su cui ha riflettuto di recente il pg Luigi Riello.

Siamo in via Enrico De Marinis, alle spalle dell’Orientale, questa volta la vittima ha 14 anni. Era assieme ad alcuni amici, quando è stato aggredito da alcuni coetanei. Calci e pugni, violenza allo stato puro. Viene soccorso da un’ambulanza, dove i sanitari gli riscontrano «un trauma cranico non commotivo con ferita lacero contuse in zona frontale». È stato affidato ai genitori, maledettamente chiara la versione che ha fornito ai medici: «Stavo in giro con gli amici, non ho provocato nessuno, non c’è stato alcuno screzio, siamo stati circondati e abbiamo solo provato a difenderci. Erano in superiorità numerica, non capisco perché tanta violenza». 

Due episodi su cui sono scattate immediate le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Napoli, caccia alle immagini delle telecamere e a eventuali testimonianze. Ma torniamo all’episodio più grave, quello che avrebbe potuto avere conseguenze peggiori. Torniamo tra i Quartieri Spagnoli e via San Carlo, tra sprizzerie e localini aperti fino all’alba, si consuma un doppio ferimento a colpi di coltelli. I due ragazzi feriti sono stati immediatamente condotti all’ospedale Pellegrini: erano assieme ad altri amici, quando senza motivo sono stati aggrediti da un gruppo di coetanei. Pugni al volto e colpi di coltello, conviene leggere il referto medico rilasciato dall’ospedale della Pignasecca «ferite all’anca e alla coscia, ferite multiple da punta da taglio alla coscia e alla mano, ferite lacero contuse al dorso nasale», il primo ragazzo; e «ferita da punta da taglio alla nuca e alla regione laterale destra del collo».

Un’aggressione priva di senso, ieri il Mattino ha avuto modo di parlare con il chirurgo Sergio Fedele, il medico che ha soccorso i due ragazzi: «Se la ferita alla coscia esterna che ha colpito il muscolo avesse avuto la stessa profondità alla zona mediale, dove scorre l’arteria femorale, il ragazzo sarebbe rimasto senza scampo». Più chiaro di così. Stesso discorso per quanto riguarda i colpi inferti all’altezza del collo e della nuca dei due ragazzi, che sono rimasti fortunatamente in una zona superficiale. 

E c’è un terzo episodio allarmante. Quello accaduto in largo Ecce Homo, dove un centauro 16enne guidava uno scooter con in sella una ragazzina: entrambi erano senza casco. Non si è fermato all’alta, è stato inseguito ed è rovinato a terra, senza gravi consenguenze. Brutto bollettino a Napoli, ancora movida insanguinata, ancora minorenni protagonisti della cronaca. Ed è una conferma quasi scontata rispetto a quanto emerso dall’analisi fatta dalle più alte cariche requirenti del distretto di Corte di appello di Napoli, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Aumentano le aggressioni, spesso immotivate. Aggressioni armate, visto che sono tantissimi i giovani che escono in strada con un coltello in tasca. Aumentano i reati, tutti i magistrati dei Colli Aminei sono impegnati nella valutazione di casi che mostrano una escalation di violenza da parte degli under 18. 

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Spiega al Mattino il presidente del Tribuanale dei Minori Giancarlo Posteraro: «È la conferma di quanto detto, c’è recrudescenza di questi fenomeni, registriamo un aumento grandissimo di reati come quelli che sono stati consumati la notte scorsa ai Quartieri. Come fare per intervenire? Come ho detto anche in altre vicende simili, proprio qui sul Mattino, servono più controlli: ho addirittura ipotizzato controlli a campione con il metal detector portatile fuori alle scuole. Sarebbe un deterrente utilissimo. Non bisogna credere di essere troppo autoritari e fermi, l’eccessivo buonismo nei confronti dei minorenni, come per altro hanno detto il pg Riello, diventa criminogeno, non fa altro che scatenare e incrementare la criminalità. Ci vogliono maggiori controlli nei confronti dei ragazzi. È un principio generale che ho sempre curato». Episodi su cui si attendono risposte in sede investigativa. Immagini passate al setaccio, si lavora - almeno per quanto riguarda i Quartieri spagnoli - su una ipotesi che sta assumendo un certo spessore: quella di un branco di ragazzini che il sabato puntano a delimitare il territorio, armati e pronti a tutto. 

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