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Baby gang e ultras, faro del Viminale sulle chat: nelle tifoserie violente molti giovanissimi, via alle operazioni nelle città

I recenti fatti di cronaca sottolineano come dalla piazza virtuale a quella reale il passo sia molto breve

Baby gang e ultrà, faro del Viminale sulle chat: nelle tifoserie violente molti giovanissimi, via alle operazioni nelle città
Baby gang e ultrà, faro del Viminale sulle chat: nelle tifoserie violente molti giovanissimi, via alle operazioni nelle città
di Cristiana Mangani
Articolo riservato agli abbonati
Venerdì 13 Gennaio 2023, 10:00 - Ultimo agg. : 19:45
4 Minuti di Lettura

Sparano per strada, aggrediscono e diffondono tra i cittadini un forte senso di insicurezza. Le baby gang tornano al centro del dibattito politico e, ieri, durante il question time del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il fenomeno è stato analizzato, così come le possibili contromisure. Il titolare del Viminale è partito dagli ultimi episodi avvenuti a Napoli per sottolineare la portata del fenomeno, ma anche i rischi di possibili saldature tra gli ambienti degli agitatori. I recenti fatti di cronaca sottolineano come dalla piazza virtuale a quella reale dove scontrarsi a coltellate, il passo sia molto breve: basta un messaggio per far esplodere la rabbia e la guerra tra baby gang. Il modello è quello di alcuni gruppi di ultrà che si danno appuntamento in occasioni delle partite - spesso lontano dagli stadi - per scatenare episodi violenti che finiscono nella migliore delle ipotesi con feriti gravi. E la cronaca è piena di scontri tra questi pseudotifosi, molti dei quali appartengono agli stessi ambienti. 

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Rispondendo a una interrogazione della Lega sulle bande criminali giovanili, il ministro ha spiegato che «si tratta di una tematica complessa, pluridimensionale, diversificata e che si riscontra non solo nelle aree metropolitane». Il tema «è stato al centro di un confronto con i sindaci di Napoli di Roma e di Milano, il 16 dicembre al Viminale. Non di una iniziativa isolata ma «un vero e proprio forum, una cabina di regia per scambi di idee». «Le peculiarità del fenomeno rendono evidente che il contrasto, che pure resta essenziale e su cui non ci saranno arretramenti - ha chiarito Piantedosi -, non può basarsi solo sulla repressione ma è necessaria anche un'attività sinergica di prevenzione». Ha parlato, poi, della situazione della movida giovanile nelle province di Napoli, dove si sono verificati gli ultimi episodi di violenza: «Dal primo gennaio 2022 ad oggi sono state assegnate 53.220 unità di rinforzo delle forze polizia». La criminalità giovanile - ha aggiunto - è un argomento «complesso, pluridimensionale, diversificato e che si riscontra non solo nelle realtà metropolitane. L'attività di contrasto, che pur resta essenziale non può basarsi esclusivamente sulla repressione, essendo indispensabile promuovere anche interventi sinergici in chiave di prevenzione». Inoltre - ha concluso -, «sono in corso di approfondimento specifici interventi per la gestione della cosiddetta movida giovanile che, a partire da positive iniziative sperimentate in alcune aree metropolitane possano costituire un modello da estendere a tutte le aree del paese». 

Al centro delle indagini di Digos e Squadre mobili, c'è, dunque, la possibile saldatura tra questi mondi, mentre al Viminale stanno già avviando le iniziative per tentare di contrastare il fenomeno. Si torna a parlare di un Decreto sicurezza che possa riguardare le baby gang, prevedendo Daspo allargati ai minori, purché abbiano compiuto i 14 anni, un maggiore controllo dei social, e la possibilità di interdire la frequentazione di alcune zone delle città proprio come già avviene per i maggiorenni. Sulla falsariga del provvedimento adottato dopo l'omicidio di Willy Monteiro massacrato a calci e pugni nel settembre 2020 anche chi ha meno di 18 anni potrà così subire l'interdizione a entrare nei locali pubblici e stare nei luoghi della movida. Per contrastare gli episodi di bullismo via web potrà anche essere disposto il divieto di utilizzo del cellulare e di altre apparecchiature elettroniche. Una norma prevista sia per i minorenni, sia per gli adulti. 

Video

Il tema, al centro del dibattito, è ancora in fase di valutazione ma, nel frattempo, il ministro conta molto sulla collaborazione delle amministrazioni locali per contenere risse, mala movida, e possibili reati. Già in queste ore sono state predisposti controlli straordinari. Ieri sono stati effettuati alla stazione Termini, dove di recente una turista israeliana è stata accoltellata, ma i controlli si allargheranno anche alle zone della movida e dello spaccio. Sono stati predisposti pattuglioni ah hoc, e ora Piantedosi si aspetta anche dai sindaci delle città metropolitane un quadro di risposte concrete, con piani specifici per la sicurezza e interventi sul territorio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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