Afragola, babygang scatenate: periferie sotto assedio

Aggressioni, liti e concerti interrotti, in azioni le bande di under 18

Le baby gang scatenate periferie sotto assedio
Le baby gang scatenate periferie sotto assedio
di Marco Di Caterino
Sabato 24 Febbraio 2024, 08:16 - Ultimo agg. 12:40
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Vivono in "ghetti" invisibili. Si chiamano tra di loro " o fra' ", e da una decina di anni, utilizzano un dialetto stretto, modificato, talmente fluido nei cambiamenti lessicali che se hai più di venti anni difficilmente lo riesci a capire. Non hanno paura di morire. Perché è un concetto inesistente se hai tra i dodici e i sedici anni, mentre è ben presente il totem della violenza cruda nel loro modo di agire, di pensare, di vivere la quotidianità. Violenza che è l'unico collante della scellerata socialità della cosiddette baby gang, che unisce questi famelici branchi a qualsiasi latitudine, da Milano a Napoli e fino all'estremo sud del Paese.

E un altro dato comune, riporta l'incidenza e la presenza della bande under 18, nelle città dove insistono le mega periferie lasciate degradare, i centri storici lasciati a se stessi e quegli orrori edilizi che sono i quartieri costruiti per dare un alloggio ai terremotati. Come accade da più di dieci anni ad Afragola, caso più unico che raro, la città della stazione dell'Alta Velocità definita la più bella del mondo e dove probabilmente si realizzerà lo stadio di proprietà del Calcio Napoli, con il rovescio della medaglia del Rione Salicelle e di un centro storico che da anni aspetta un radicale cambio di passo con la sua riqualificazione.

Qui nel giro di una settimana, le baby gang, composte da ragazzi tra i dodici e i 16 anni, provenienti anche da famiglie normali, hanno dato il peggio di se, con l'aggressione ad un allievo del rapper Luca Blindo, che ha sospeso un suo concerto, dopo il ricovero in ospedale con fratture al naso e al volto del suo alunno. Nemmeno il tempo di assorbire questo brutale e gratuito pestaggio, che questi scellerati, forse gli stessi, sono tornati in azione aggredendo in pieno giorno un anziano, scaraventato per terra con un calcio alla sua bicicletta, e poi dopo essere stramazzato sull'asfalto, pestato a sangue con calci e pugni, tanto da riportare il distacco della retina, tanto da dover essere operato presso l'ospedale Vecchio Pellegrini, dove è ancora ricoverato, in attesa dell'intervento chirurgico.

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Sono solo gli ultimi due episodi di un elenco lunghissimo di violenze gratuite, accoltellamenti tra bande rivali, vandalizzazioni di arredi del verde attrezzato, raid notturni contro le abitazioni con ripetuti lanci di pietre, rapine di cellulari e "paghette" a terrorizzati coetanei minacciati con coltelli e mazze di ferro.

Un incubo.

Una città di circa 65mila abitanti sotto scacco, con zone off limits come la Pineta, polmone verde accanto al santuario di Sant'Antonio, lo stesso viale Sant'Antonio, l'area circostante il centro commerciale " I Pini", e via Sportiglione, quattro realtà cittadine, tenute sotto terrore da due grosse baby gang, spesso in contrasto con azioni violente e accoltellamenti, e se questo non fosse abbastanza, intorno a loro ruotano alcuni piccoli gruppi, che a dispetto dell'esiguo numero, sono ancora più violenti. «Sono in stretto contatto con le forze dell'ordine ha commentato il sindaco Antonio Pannone per attuare ulteriori misure preventive e cercare di porre fine a questa emergenza».

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