Picchiato dal branco a Scafati, due minorenni finiscono alla sbarra

ll primo dei due ragazzi era stato trasferito presso un carcere minorile mentre l'altro in una comunità.

Baby bulli
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di Nicola Sorrentino
Mercoledì 6 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 14:11
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Picchiato da un branco di ragazzi, che tentarono poi anche di rapinarlo dello scooter, senza tuttavia riuscirci. Di quel gruppo, in due finiscono ora a processo con il giudizio immediato: si tratta di un ragazzo di 17 anni, l'altro di 15, entrambi residenti a Scafati.

L'episodio risale allo scorso 17 giugno, al confine tra i comuni di Scafati e Pompei. Di recente, il primo dei due ragazzi era stato trasferito presso un carcere minorile mentre l'altro in una comunità.

Le indagini su quanto accaduto furono condotte dalla polizia del commissariato di Pompei. Il processo partirà il prossimo aprile. Insieme ad altri - secondo le indagini - il 17enne ed il 15enne si sarebbero avvicinati ad un ragazzo - a sua volta di minore età - chiedendogli le chiavi dello scooter. Il giovane rifiutò e si beccò un pugno al volto, poi fu aggredito dal resto del gruppo. Dai referti medici e da quanto raccolto grazie all'attività d'indagine della polizia, il 15enne avrebbe colpito il ragazzo con un oggetto contundente, che non fu identificato. Il 17enne, invece, scaricò sul ragazzino una serie di pugni, lasciandolo a terra. La rapina non fu invece consumata, con lo scooter che restò al suo posto, dove il giovane l'aveva lasciato. Il gruppo di malviventi, invece, riuscì a dileguarsi in pochi secondi.

La vittima fu soccorsa e trasferita in ospedale. Riportò una frattura scomposta al naso, al punto che fu operato in reparto, presso chirurgia. L'intervento fu ritenuto necessario dopo valutazione del personale medico, viste le condizioni nelle quali il ragazzo era giunto in ambulanza. Per i due minorenni l'accusa è di tentata rapina e lesioni personali. Sull'episodio fu sporta regolare denuncia ma la polizia riuscì ad individuare solo due del gruppo che, quel giorno, aggredì il ragazzino, in compagnia di amici.

L'accusa è infatti in concorso con persone, allo stato, non ancora identificate. Le indagini non hanno permesso di individuare il resto dei componenti, tuttavia l'attività di polizia giudiziaria non si è fermata da allora. Per la procura, invece, gli elementi indiziari raccolti dagli agenti, durante la fase dell'indagine, sono chiari e inequivocabili, al punto da mandare i due minorenni a processo con la formula del giudizio immediato.

Il pestaggio si verificò nei pressi di un noto centro commerciale.

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Decisive, per le indagini, furono anche le immagini raccolte da alcuni sistemi di videosorveglianza, presenti in zona. Dopo l'identificazione, per i due indagati fu richiesta una misura cautelare, a seconda delle età dei due. Con il rito immediato, i due potranno chiedere eventuali riti alternativi, rispetto alle accuse mosse o decidere di affrontare il dibattimento e contestare le accuse dell'organo inquirente. 

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