Napoli, nuovo raid nell'ospedale del clan: vetri rotti e porte forzate

Napoli, nuovo raid nell'ospedale del clan: vetri rotti e porte forzate
di Melina Chiapparino
Martedì 16 Luglio 2019, 13:13 - Ultimo agg. 17 Luglio, 07:08
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Le guardie giurate hanno ritrovato una finestra rotta e le porte degli ambulatori forzate. La scoperta, intorno alle 6 del mattino, riguarda l'ospedale San Giovanni Bosco dove sembrerebbe essersi verificato l'ennesimo atto vandalico ai danni della struttura. Durante la notte ignoti hanno spaccato il vetro nei locali che un tempo ospitavano il bar, ora sotto sequestro, e scassinato la serratura della porta di accesso all' area della direzione.

L'episodio ha riacceso l'attenzione del presidente della Regione Vincenzo De Luca, che ha sottolineato come «i nuovi e ulteriori atti vandalici verificatisi all’interno dell’ospedale della Doganella siano stati segnalati puntualmente dall’Asl Napoli 1 all’autorità giudiziaria» proponendo «con forza, come da richiesta ufficiale presentata nei mesi scorsi, l’istituzione di un posto di polizia nell’ospedale già al centro di un’inchiesta giudiziaria».

La necessità di implementare la sorveglianza nel presidio bersagliato da aggressioni e raid vandalici, è stata una delle richieste avanzate anche dalla vigilanza privata in forza al presidio «La guardiania è stata implementata ma occorrono più risorse per un presidio di frontiera come questa struttura», ha dichiarato Giuseppe Alviti, leader dell'Associazione guardie particolari giurate che ha richiesto l'attivazione del progetto “Mille occhi sulla citta” lanciato anni fa dalla Questura per fare rete tra polizia di Stato e istituti di vigilanza. Ma c'è di più.

«A conclusione della diretta radio che questa mattina ha coinvolto l'intero ospedale, abbiamo ritrovato uno pneumatico fuori uso,» ha fatto sapere in una nota Ciro Verdoliva, commissario dell'Asl Napoli 1 dopo l'intervista su Radio CRC Targato Italia. «Lo pneumatico dell'auto di vigilanza che mi ha accompagnato alle 6,30 era sgonfio improvvisamente - racconta Verdoliva - possiamo pensare a segnali per “marcare il territorio” da parte di chi non accetta che il presidio non sia più nelle “loro” mani. Ma anche noi marchiamo il territorio con azioni efficaci ma, soprattutto, grazie al gran lavoro che le nostre donne e i nostri uomini, professionisti della sanità, mettono in campo ogni giorno con passione a servizio dei cittadini» conclude il commissario. 
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