Entrata in carcere con cinque cellulari da consegnare al compagno detenuto. Una donna è stata fermata nel carcere di Poggioreale durante i colloqui. A renderlo noto è Tiziana Gacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe).
«Nella giornata di venerdì, al reparto colloqui - racconta la sindacalista - si è presentata la donna per incontrare il convivente detenuto. I controlli della Polizia Penitenziaria hanno scoperto che la donna aveva abilmente occultato ben cinque telefoni cellulari, che voleva cedere all'uomo. É stata immediatamente fermata.» La dottoressa Gacci si è complimentata con il personale del carcere.
«Il nostro encomio - ha affermato - va ai colleghi in servizio a Poggioreale che mantengono alta la guardia, opponendo la propria azione con grande professionalità a garanzia della legalità, come in questa occasione, nonostante tutte le criticità che inevitabilmente caratterizzano una struttura detentiva super affollata da oltre duemila ristretti».
Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, plaude «alla professionalità, alla abnegazione ed all'astuzia del personale operante.
«Nonostante la normativa punisca questa fattispecie di reato - commenta l'Uspp - si continuano a introdurre cellulari nelle carceri con stratagemmi sempre più raffinati. Per questo servono strumenti tecnologicamente avanzati - ribadisce Ciro Auricchio, segretario regionale dell'Uspp - capaci di bloccare le comunicazioni, come gli inibitori di segnale. Grazie agli sforzi finora profusi a dispetto dell' atavica carenza di organico, la polizia penitenziaria riesce comunque ad arginare i continui tentativi di introduzione di telefonini nelle carceri, evitando così gravi ripercussioni sull'ordine e la sicurezza interna. Il nostro plauso va al comando di polizia penitenziaria del carcere di Poggioreale».