Poliziotti violenti a Napoli, video choc e il questore apre un'inchiesta

Poliziotti violenti a Napoli, video choc e il questore apre un'inchiesta
di Giuseppe Crimaldi
Sabato 7 Aprile 2018, 14:41 - Ultimo agg. 8 Aprile, 11:47
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Le immagini non hanno bisogno di commenti. In un video ripreso da un telefono cellulare si vede chiaramente l'epilogo di un inseguimento da parte di due agenti della polizia di Stato che - alla fine - riescono a bloccare un ragazzo che non si sarebbe fermato all'alt, ad un posto di blocco a Napoli. Via Santa Brigida, questa mattina: in particolare uno dei due agenti in servizio alla sezione dei Nibbio (che fa capo all'Ufficio prevenzione generale della Questura) si accaniscono violentemente contro il centauro, colpendolo duramente a schiaffi. Il volto della vittima è sanguinante. Il ragazzo, immobilizzato in un angolo, non reagisce. Eppure quel poliziotto non solo continua ad insultarlo pesantemente, ma - alla fine - lo colpisce con uno sputo in faccia, in segno di spregio.

Un fatto inquietante. Tanto più perché si verifica a Napoli: in una città nella quale gli uomini delle forze dell'ordine - tutti: poliziotti, carabinieri e finanzieri - lavorano sodo e in condizioni ambientali sovente non facili. 
 


Il Mattino ha pubblicato queste immagini drammatiche nella consapevolezza che - al di là dell'accertamento delle (presunte ed eventuali) responsabilità del giovane fermato a due passi da via Toledo - si tratta di un episodio isolato che non può, né deve, coinvolgere la professionalità e il decoro quotidianamente rappresentato dai tutori dell'ordine.

Eppure, a guardare quelle immagini, si ha la sensazione che gli agenti sui quali adesso si apre un'inchiesta interna disposta immediatamente dal questore Antonio De Iesu abbiano commesso gravi abusi: deontologici ed eventualmente anche penali. Ma Napoli non è Città del Messico, e tanto meno una delle favelas brasiliane nelle quali agiscono impunemente gli squadroni della morte a caccia di «Meninhos de ruas». Ai boss della camorra, ai più sanguinari killer di camorra viene riservato - al momento della cattura - un trattamento più adeguato. Com'è giusto che sia, in uno Stato di diritto. A Setola e a Zagaria non è mai stato torto un solo capello. E allora perché tanta violenza contro un ragazzino?

Appena diffusa la notizia dal nostro sito online, il questore è immediatamente intervenuto con un comunicato. Eccone il testo: «In riferimento al video diventato virale, in cui viene ripresa la scena di due agenti motocilisti della Questura di Napoli, che, attuando comportamenti sicuramente censurabili dal punto divista deontologico, appaiono percuotere un cittadino nel corso di un controllo di polizia, il questore di Napoli assicura che saranno operati rigorosi accertamenti ai fini della valutazione di pertinenti responsabilità disciplinari ed  eventualmente  anche di carattere penale. Il questore di Napoli tiene ad evidenziare che comportamenti deontologicamente non corretti non possono offuscare la costante ed impegnativa attività di Polizia che la stragrande maggioranza delle donne e degli uomini di quest’ufficio svolgono diuturnamente al servizio delle comunità locali».

Ma cosa si sente nel video? Le immagini mostrano gli agenti, appena scesi dalle loro moto, avvicinarsi al ragazzo immobile sul marciapiede, verosimilmente al termine di un inseguimento.
Uno degli agenti, senza proferire parola, si avvicina e lo colpisce alla testa con uno schiaffo, seguito dal collega che oltre a schiaffeggiarlo gli rivolge anche delle pesanti ingiurie gridando: «...Adesso devi correre, adesso devi correre...», dice in dialetto il poliziotto che continua a colpirlo e a proferire offese. «Stavo lavorando, stavo lavorando, per favore...», replica il ragazzo. «Ma quale favore, tu te ne sei scappato», dice l'agente. «Stavo lavorando», dice ancora il ragazzo che, forse, riceve anche uno sputo dal poliziotto. L'agente inizia la perquisizione e a rovistare in una busta bianca tenuta tra le mani dal giovane mentre al collega chiede di far intervenire una pattuglia. «Sto lavorando, per favore», dice ancora il ragazzo all'agente che risponde: «Non me ne importa, te ne sei andato e adesso sono problemi tuoi».

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