Bradisismo a Pozzuoli, ancora scosse: nuovi sensori per i test in mare

Bradisismo a Pozzuoli, ancora scosse: nuovi sensori per i test in mare
di Pasquale Guardascione
Mercoledì 6 Aprile 2022, 00:00 - Ultimo agg. 12:36
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Tremano ancora i Campi Flegrei. Nella sola giornata di ieri si è registrato uno sciame di 23 scosse con una magnitudo massimo di 2 gradi della scala Ricther. Lo sciame è iniziato alle 5,37 del mattino e ha svegliato la popolazione. «Si tratta di eventi legati al fenomeno del bradisismo», ha confermato Francesca Bianco, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano.

Nell’ultimo bollettino diramato dall’Ingv non sono state rilevate, né dai gps né dai satelliti nella caldera, variazioni geofisiche e geochimiche.

La velocità di sollevamento media del bradisismo resta di 13 millimetri al mese. Dal 2005, il livello massimo registrato alla stazione del Rione Terra è di 93,5: 87,5 centimetri dal 2011 e 17,5 centimetri da gennaio dello scorso anno. Ma man mano che ci si allontana dal Rione Terra il sollevamento registrato risulta inferiore. È di poco più di 50 centimetri presso la stazione nella zona del cimitero di Pozzuoli; è di circa 62 centimetri alla Solfatara; è di poco sotto i 70 centimetri alla stazione dell’Accademia Aeronautica.

«Ora stiamo lavorando per il potenziamento della rete geochimica a mare, che è parte di una serie di importanti progetti di ricerca che saranno condotti nel corso dei prossimi due anni – spiega Francesca Bianco -. Saranno installati dei nuovi sensori che misureranno i parametri associati ai processi di degassamento vulcanico in mare. Si tratta di una estensione dell’attuale infrastruttura marina Medusa. Per questo motivo saranno installati insieme ai sensori geofisici dell’infrastruttura. La nostra è una sfida tecnologica a altissimo livello perché al mondo non c’è un sistema così ramificato di controllo come nei Campi Flegrei. In mare abbiamo quattro infrastrutture e ognuna è dotata di più sensori, mentre sulla terraferma ci sono oltre 140 sensori multiparametrici». Con i nuovi sistemi che saranno installati sui fondali marini della caldera i vulcanologi avranno la possibilità di monitorare la composizione chimica e i flussi fumarolici sottomarini. 

Il sistema Medusa rappresenta l’estensione nel golfo di Pozzuoli della rete di monitoraggio. Sui fondali marini, nei pressi di ciascuna delle quattro boe, è posizionato un modulo sottomarino scientifico su cui sono alloggiati numerosi sensori che trasmettono una serie di nuovi dati che hanno permesso di sviluppare un innovativo metodo di ricerca nel monitoraggio geofisico lungo la costa. La tecnica usata è basata sull’utilizzo di sensori ad alta precisione che misurano in continuo la pressione idrostatica esercitata dalla colonna d’acqua sovrastante. Così, se il fondale nei pressi del sensore si muove, sollevandosi o abbassandosi anche di pochi centimetri a causa del bradisismo, la profondità del mare in quel punto cambierà e, quindi, anche la pressione idrostatica.

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Dall’inizio dell’anno, le scosse localizzate sono state 617 ma è dal 2019 che i sismografi dell’Osservatorio Vesuviano hanno registrato un aumento della micro-sismicità. Nel 2019 i sisma localizzati furono 559; nel 2020, 835; lo scorso anno 1.294. Il primo evento tellurico che dal 2005 superò i 3 gradi della scala Ritcher fu registrato il 6 dicembre del 2019 con una magnitudo 3.1. Mentre quello del 29 marzo scorso resta l’evento più energetico registrato dal 1985 con una magnitudo di 3.6. I valori del flusso di anidride carbonica alla stazione dei Pisciarelli anche nell’ultima settimana non hanno mostrato delle variazioni significative. Il sensore della temperatura installato in una fumarola a cinque metri da quella principale ha evidenziato negli ultimi giorni una temperatura media di circa 95 gradi. Infine, continua il lavoro dei due tavoli tecnici istituiti presso la protezione civile regionale. Uno è finalizzato alla valutazione per il controllo dell’effetto delle sollecitazioni sismiche sui fabbricati e l’altro per il monitoraggio ambientale dei gas vulcanici in atmosfera nelle aree delle fumarole.

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