Napoli, prof picchiata dall'alunno a Miano: «È colpa dei videogiochi»

«La violenza è stata come un raptus, fulmineo e imprevisto che non avrei mai potuto prevedere e che non mi sarei mai aspettata»

Donatella Appratto, la docente aggredita
Donatella Appratto, la docente aggredita
di Melina Chiapparino
Martedì 16 Maggio 2023, 08:00
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Un pugno dritto in faccia alla professoressa di italiano. Sono stati attimi di terrore e incredulità, quelli vissuti tra le mura scolastiche dell'Istituto Comprensivo Statale Salvo D'Acquisto nel quartiere Miano dove, ieri mattina, un 13enne ha sferrato un cazzotto contro la docente della propria classe. Un gesto brutale e improvviso che ha procurato una contusione allo zigomo e un edema alla retina dell'insegnante che, oltre alla violenza subita, si è sentita «mortificata moralmente». L'episodio è accaduto in una classe di terza media, intorno alle 11, mentre gli alunni stavano consumando la refezione nell'attesa di riprendere le lezioni. «Sono entrata in aula salutando i ragazzi come sempre e c'era un clima tranquillo, stavano facevano merenda e alcune studentesse si erano avvicinate alla cattedra per chiedermi di controllare le loro tesine» racconta Donatella Appratto, la docente aggredita che, dopo 36 anni dietro la cattedra, non nasconde di aver subito «un vero e proprio trauma sia come persona che come insegnante».

«La violenza è stata come un raptus, fulmineo e imprevisto che non avrei mai potuto prevedere e che non mi sarei mai aspettata da quell'alunno» racconta Donatella con un velo di amarezza. «Mentre ero in classe, nell'attesa che si concludesse la merenda, ho notato che lo studente, autore della mia aggressione, stava colpendo un compagno con una raffica di pugni, estremamente violenti» spiega la 57enne che per «proteggere il ragazzino che stava soccombendo» si è precipitata vicino ai due alunni, separandoli e gridando all'aggressore di smetterla. «Dopo il mio intervento, il 13enne che aveva colpito l'amico si è fermato, si è alzato in piedi ed è venuto di fronte a me» continua la prof «ero convinta che volesse scusarsi con il compagno e con me per l'accaduto». «Ho notato che aveva uno sguardo torvo e mi fissava come inebetito, poi all'improvviso mi ha sferrato un pugno colpendomi all'occhio sinistro e ho barcollato».

Dopo qualche istante di confusione - aggiunge - mi sono precipitata fuori dall'aula e ho gridato aiuto e sono arrivati gli operatori scolastici che mi hanno portato del ghiaccio ma quello che ricordo di più è il dolore al volto e dentro l'occhio, oltre alla paura di non vederci più». 

Nonostante la vista offuscata, il dolore e la paura per l'accaduto, la prof non ha esitato nel chiamare immediatamente i carabinieri che sono intervenuti con due militari della stazione di Secondigliano. «Anche il padre del ragazzino è stato convocato a scuola e ci siamo riuniti in presenza della vicepreside e del 13enne che dopo una ventina di minuti dall'accaduto mi ha fatto le sue scuse» continua Donatella che aveva già «perdonato il suo studente» ma, al tempo stesso, considera necessario «un intervento per affiancarlo e sostenerlo sia psicologicamente che dal punto di vista educativo». Fino a ieri, il ragazzino che ha aggredito la prof non aveva mostrato particolari segnali di aggressività, ad eccezione di alcuni atteggiamenti maneschi che erano stati fatti notare ai genitori e, per i quali, alcuni insegnanti avevano consigliato di indirizzarlo verso uno sport. «Ha sempre avuto un atteggiamento silenzioso e chiuso ma con lui ho un rapporto sereno e di fiducia, è un bravo studente, con buoni voti nelle mie materie» spiega la prof ancora incredula per l'accaduto. Il 13enne è seguito dalla famiglia, non esce di frequente e «l'unico svago sono i videogiochi, in particolare quelli sparatutto da condividere online con gli amici» hanno raccontato i familiari sottolineando che, la sera prima dell'aggressione il ragazzino è stato connesso ad un videogioco online, fino alle due di notte. 

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«Ho paura dell'emulazione e voglio dare un segnale a tutti i docenti, affinché espongano questi problemi» spiega Donatella che deve fare i conti con la sua grande passione per l'insegnamento ma anche con «la paura di tornare in classe». «Ci vuole uno psicologo professionista in ogni scuola, soprattutto per i giovani dopo la pandemia e faccio un appello alle famiglie che devono controllare i propri ragazzi a cominciare da quello che vedono sui social, la televisione e i videogiochi» conclude Donatella. La prof è stata curata al pronto soccorso oculistico dell'ospedale Vecchio Pellegrini dove tornerà tra tre giorni per un controllo. 

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