Pullman e metro a Napoli, scatta
il dietrofront: «Posti solo al 50%»

Pullman e metro a Napoli, scatta il dietrofront: «Posti solo al 50%»
di Elena Romanazzi
Giovedì 16 Luglio 2020, 09:39
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Un passo avanti e due indietro nel settore dei trasporti. Tra le ordinanze emanate e congelate dalla Regione e il nuovo Dpcm del presidente del consiglio Giuseppe Conte le aziende del Tpl sono costrette a rivedere un po' tutta la situazione in fretta e furia. Non c'è la possibilità di occupare tutti i posti a sedere. Quindi chi ieri è salito su un bus e si è seduto accanto ad un altro passeggero (come è accaduto nella navetta 622 istituita ieri per Marechiaro) oggi non lo potrà fare. Le sedute restano alternato su bus e metro ed anche in parte sui treni. Si potrà stare in piedi in fila indiana (possibilità già prevista nelle linee guida emanate dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture dell'11 giugno scorso), ma non ci potrà essere la folla e dunque la capienza torna al 60%, nessun aumento, anzi un piccolo passo indietro.

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L'ANM
Sugli autobus erano già scomparsi gli adesivi. Posti disponibili per tutti. L'imperativo era indossare la mascherina, e resta l'obbligo. Ora l'azienda con le nuove regole fissate e giunte solo ieri mattina nella municipalizzata del Comune, da oggi cambia tutto e dunque rimette gli adesivi, riscrive la capienza consentita in base alla tipologia del mezzo e ricomincia da capo. Se su un mezzo era consentita la presenza di 53 persone da oggi scendono a 40, su un Mercedes (un po' più grande) da 60 previsti da oggi ce ne saranno solo 50. E così via, un taglio non sostanzioso ma che crea soprattutto per le linee più gettonate alcune difficoltà di non poco conto. Per la navetta sostitutiva della funicolare di Mergellina, la 621 dove le attese la mattina presto sono significative. Lo stesso discorso vale per la metropolitana. In verità sulla Linea 1 non erano stati rimossi gli adesivi sulle sedute e dunque non venivano occupate. E l'apertura di qualche tornello, soprattutto in una delle stazioni principali, quali, Garibaldi, aveva ridotto (di poco) le file, anche per effetto della decisione del governatore De Luca di andare in deroga alle norme nazionali come aveva fatto Zaia in Veneto. Resta per la metro una capienza drasticamente ridotta.

IL MANAGER
Le modifiche certo entrate in vigore ed inviate solo ieri mattina hanno creato un po' si scompiglio. «Abbiamo subito attivato - spiega Nicola Pascale, amministratore unico di Anm - l'adeguamento al decreto del presidente del Consiglio che arriva alla scadenza di una ordinanza regionale che aveva garantito una maggiore capacità a bordo dei bus. Auspichiamo per le prossime scadenze maggior coordinamento tra i diversi livelli istituzionali, per dare messaggi chiari ai cittadini».

I CONTROLLORI
Una circolare data 14 luglio firmata dal capo del personale dell'Anm, Attilio Capasso e inviata a tutti i depositi del mezzi stabilisce la ripresa del controllo dei titoli di viaggio a bordo del mezzo proprio in virtù dell'ordinanza emanata da De Luca, con la quale si stabiliva l'occupazione del 100% dei posti a sedere. Le ordinanze sono superate, eppure la circolare è stata ugualmente diffusa. Un piccolo pasticcio anche se in Anm minimizzano l'accaduto: «Verrà fatta una nuova circolare». Ma sia chiaro: i portoghesi avranno vita dura perché le verifiche vengono fatte ai capolinea o alle fermate.
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