Parte la campagna per i quartieri storici «Napoli non è un albergo»

Parte la campagna per i quartieri storici «Napoli non è un albergo»
Venerdì 29 Novembre 2019, 14:51 - Ultimo agg. 18:22
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«La città non è un albergo». Parte così l'appello/allarme sul futuro dei quartieri storici di Napoli lanciato dalla rete Set e dalla campagna per il diritto all'abitare «Magnammece 'O Pesone», rivolto alle Istituzioni del territorio - Comune, Città Metropolitana e Regione Campania - e che vede come primi firmatari urbanisti quali Vezio De Lucia, Roberto Giannì e Alessandra Esposito, storici dell'arte come Tommaso Montanari e Salvatore Settis, esponenti della società civile e del mondo della cultura come gli scrittori Maurizio De Giovanni e Maurizio Braucci, la docente di studi culturali e nuovi media Tiziana Terranova, il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello, il presidente del premio Napoli Domenico Ciruzzi, tra gli altri.

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Un manifesto per il diritto all'abitare che proprio oggi pomeriggio alle 16 gli attivisti porteranno fin sotto la sede della Regione Campania in via Santa Lucia con un presidio/conferenza pubblica. Un allarme, quello che sarà lanciato, «sugli effetti controversi di una turistificazione senza regole» e un appello «costruito in più punti ma che principalmente chiede un regolamento di respiro europeo per frenare il dilagare informale di »case vacanza« e delle piattaforme multinazionali e politiche attive di re-insediamento e di tutela dei ceti sociali più deboli nella città storica e nell'area Unesco.

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