Napoli, rapinato a Posillipo
con l'incasso di «Cicciotto»

Napoli, rapinato a Posillipo con l'incasso di «Cicciotto»
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 30 Luglio 2018, 08:46
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Di lui conoscevano bene le abitudini. Avevano scrutato ogni sua mossa, gli orari d’entrata e d’uscita a notte fonda. E, soprattutto, i due malviventi che l’altra sera hanno rapinato l’amministratore delle società di ristorazione che fanno capo ad altrettanti noti locali di Posillipo contavano su ciò che poi - alla fine - è stato: un colpo semplice, senza particolari rischi.

In una manciata di secondi si consuma, così - intorno alle due della notte tra sabato e domenica -la rapina dell’incasso di due rinomati ristorante che si affacciano sul mare di Posillipo e a due passi dalla romantica Fenestella ’e Marechiaro. Ottomila euro il bottino. 

C’è da crederci: gli autori del colpo sono veri professionisti. Ladri esperti, anzi di più: per andare sul sicuro, senza rischiare, durante l’aggressione avvenuta in strada intorno alle due i banditi non hanno fatto ricorso ad armi. Niente coltelli né tanto meno pistole. 

Gli aggressori raggiungono una zona isolata di Marechiaro. Si accertano che l’incaricato della società gestita dai fratelli Vincenzo e Gianluca Capuano (titolari dei due ristoranti «Cicciotto» e «Il Giardino») abbia finito il suo giro per prelevare gli incassi della serata prima di dirigersi in un non lontano ufficio dove provvederà a mettere al sicuro, in cassaforte, i soldi. 

Non sa, l’amministratore, di essere già nel mirino dei delinquenti. Alle 2,10 l’aggressione: i rapinatori compaiono a bordo di uno scooter alle spalle dell’uomo di fiducia dei fratelli Capuano. Uno dei centauri scende dal sellino, aggredisce alle spalle l’uomo con la valigetta, lo strattona e in breve quell’effetto sorpresa si trasforma nel migliore alleato dei delinquenti. La coppia di ladri agisce calzando caschi, sa bene che in tutta la zona ci sono diverse telecamere di videosorveglianza, sia privata che stradale. E così, senza torcere un capello alla vittima, portano via la busta con gli ottomila euro.

Ci sono sicuramente alcuni aspetti investigativi da approfondire. Che la rapina sia opera di gente che sa il fatto suo, non c’è dubbio. Ma tra le pieghe dell’inchiesta, che cercherà di dare un volto e un nome ai malviventi, si insinua anche un altro sospetto: la presenza di un «basista» - del «Giuda» che conoscendo le dinamiche interne ai due ristoranti e soprattutto le abitudini dell’amministratore che provvede a mettere al sicuro gli incassi - che avrebbe potuto svolgere un ruolo di fondamentale pianificazione e supporto alla rapina. Indagini a tutto campo da parte della Polizia di Stato. Ma un errore, forse, lo hanno commesso anche i rapinatori. Dai rilievi delle telecamere potrebbero emergere importanti novità investigative.
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