Napoli, rete genitori blocca il traffico: «Meno auto e più aree pedonali»

Napoli, rete genitori blocca il traffico: «Meno auto e più aree pedonali»
di Paola Marano
Venerdì 8 Maggio 2020, 16:34 - Ultimo agg. 17:08
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Hanno bloccato “simbolicamente” il traffico del centro di Napoli con delle incursioni a semaforo rosso a via Costantinopoli e all’incrocio di piazza Museo Nazionale per chiedere alle istituzioni di mettere in atto politiche per una città a misura delle categorie che più hanno sofferto l’isolamento imposto dal lockdown.

Nel primo pomeriggio di oggi una decina di mamme, papà educatrici ed educatori della rete scuola e bambini nell’emergenza Covid 19, nata durante la pandemia, hanno interrotto idealmente la circolazione di auto e altri veicoli con un cordone in cartonato che ritraeva sagome di bambini, anziani e disabili e uno striscione con la scritta “lavori in corso, stiamo lavorando per noi”.  «Dopo due mesi chiusi in casa, vi sembra questo il modo di accoglierli?», si legge sul manifesto che hanno distribuito ad automobilisti e passanti approfittando del loro stazionamento al semaforo. 
 


«Chiediamo maggiori aree pedonali e l’interruzione della circolazione delle auto dalle alle 16 tutti i giorni della settimana e tutte le domeniche per poter permettere ai bambini e non solo di giocare al’aperto, andare in bici, o anche solo passeggiare –  ha spiegato Amanda Ferrentino, tra le ideatrici dell’iniziativa – vogliamo un cambio di paradigma con più mezzi pubblici e più strade accessibili».Tra le altre richieste del gruppo di genitori anche la riapertura immediata dei musei con ingresso gratuito per gli accompagnatori di minori e la messa a disposizione di spazi ancora chiusi come giardini, luoghi culturali, cortili. E ultima, ma non meno importante, la questione scuola.
 
«Tutta la città si deve fare carico dei dirittti e dei desideri dei bambini e degli adolescenti – ha sottolineato Tristana  Dini, insegnante e madre - il nostro gruppo si sta incontrando tramite delle videoncoferenze in cui si guarda a un contesto più ampio per partire da questo momento di crisi e immaginare una scuola diffusa» perché «anche a settembre non ci sarà la possibilità di mantenere la distanza di sicurezza negli edifici scolastici che abbiamo adesso e nelle classi pollaio, come le chiama la ministra Azzolina».  La stessa iniziativa avrà luogo anche nell'area occidentale di Napoli,  a Bagnoli.
 

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