Napoli, oltraggio alla storia: cumuli di rifiuti davanti alla residenza di Leopardi

Napoli, oltraggio alla storia: cumuli di rifiuti davanti alla residenza di Leopardi
di Marco Perillo
Martedì 7 Gennaio 2020, 15:46 - Ultimo agg. 20:04
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Un oltraggio alla memoria, alla gloriosa storia di Napoli. Cumuli e cumuli di rifiuti sono stati sversati nelle ultime settimane in via Santa Maria Ognibene ai Quartieri Spagnoli, davanti a quella che fu una delle tre residenze del poeta Giacomo Leopardi a Napoli. Uno scempio, come si evince dalle foto scattate oggi da Sergio Siano: la spazzatura mai rimossa è stata sversata addirittura al centro della strada. Altro che ginestra della poetica leopardiana, altro che la «siepe che il guardo esclude». Cosa avrebbe detto e pensato oggi Leopardi se si fosse trovato davanti a una situazione del genere? Di fronte a tanta dimenticanza e alle condizioni di una città in costante affanno? 
 

 

Leopardì morì a Napoli il 14 giugno 1837 in vico Pero, nel quartiere Stella, nelle adiacenze di via Santa Teresa degli Scalzi. Fu quella la sua ultima dimora. La prima fu invece al secondo piano di via San Matteo 88, a Palazzo Berio, a pochi passi da via Toledo, nel 1833. Ammalato di tisi e sofferente di allucinazioni, Leopardi raggiunse l'amico Antonio Ranieri nella città partenopea per trovare giovamento ai suoi mali. Da via San Mattia il Poeta si trasferì più su, ovvero a Palazzo Cammarota, al numero 35 di via Santa Maria Ognibene. Vi resterà fino al maggio del 1835. Non immaginando che in futuro quella strada sarebbe diventata una discarica a cielo aperto. 
 

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