Napoli, scontro tra riders in scooter: «Io, portapizze per una mancia vivo per miracolo»

Napoli, scontro tra riders in scooter: «Io, portapizze per una mancia vivo per miracolo»
di Melina Chiapparino
Venerdì 6 Settembre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 12:00
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Sfrecciano da una parte all'altra della città per consegnare in fretta il cibo e racimolare più mance possibili. Il popolo dei riders è fatto soprattutto di giovani a bordo di scooter che ogni giorno rischiano la vita per un cliente in più e pochi euro da mettere in tasca. È stato così per Antonio e Manuel, due ragazzi di San Giovanni a Teduccio che si sono scontrati mentre stavano per consegnare le pizze lunedì sera, poco prima delle 21. Entrambi sono stati trasportati d'urgenza all'Ospedale del Mare. Le prognosi sono riservate e i due ragazzi avranno bisogno di affrontare più di un'operazione chirurgica.
 

Manuel Pignalosa, 17 anni, è ricoverato nel reparto di Ortopedia: ha riportato traumi in tutto il corpo e frattura del femore, della mascella e dello zigomo, mentre Antonio De Falco, 24 anni, è stato ricoverato per due giorni in terapia intensiva e, successivamente, nel reparto di Otorinolaringoiatria: frattura cranica commotiva e frattura dell'area orbitale. Antonio è un papà single con una bimba di 5 anni da mantenere, era al suo secondo giorno di prova da riders mentre Manuel, sfreccia sullo scooter da due anni accontentandosi di fare il porta pizze con un sogno nel cassetto: diventare pizzaiolo. Le loro storie si sono scontrate nell'incidente che ha fatto pensare a entrambi la stessa cosa: Sono vivo per miracolo e non voglio più fare il porta pizze.
 
Lo scontro tra il motociclo 50 condotto da Manuel e lo scooter 125 guidato da Antonio, che provenivano da direzioni opposte, è avvenuto su corso San Giovanni a Teduccio, all'altezza del civico 394. La dinamica dell'incidente è al vaglio della sezione Infortunistica della polizia municipale comandata da Antonio Muriano. Secondo una prima ricostruzione sembrerebbe che lo scooter Peugeot 125 che giungeva da Largo Tartarone, abbia invaso la corsia di marcia opposta con l'inevitabile conseguenza dello scontro frontale. I ragazzi non indossavano il casco, come rilevato dagli agenti che hanno accertato anche l'assenza delle assicurazioni per entrambi i veicoli, sottoposti a sequestro. Le indagini degli agenti municipali stanno procedendo all'acquisizione di immagini di videosorveglianza privata di alcuni locali commerciali della zona e non si esclude che le telecamere possano accelerare gli accertamenti in corso. «Questa tipologia di incidenti è in aumento, spesso ai motocicli manca anche la targa - spiega Muriano - la settimana scorsa un porta pizze a bordo di uno scooter ha investito una donna in via Stadera, possiamo parlare di una vera e propria emergenza riders».

«L'ultima cosa che ricordo è uno scooter che stava per venirmi addosso, non ho avuto il tempo di spostarmi, poi ho sentito un rumore fortissimo e sono svenuto». Manuel, dal letto di ospedale, si fa forza nel parlare nonostante la mascella fratturata. Da due anni, il 17enne consegna pizze cercando di accumulare mance, ma non è questa la vita che immaginava. «I guadagni sono miseri e in media i ristoratori pagano 100 euro a settimana, perciò puntiamo sulle mance e sul fatto che facendo più consegne riusciamo a portare a casa qualche soldo, per questo cerchiamo di fare in fretta». Le aspettative di Manuel erano altre. «Ho sempre sognato di fare il pizzaiolo, è una vera passione, fino a oggi mi è stato consentito solo di lavorare vicino al forno e fare il porta pizze - racconta pieno di entusiasmo ogni giorno speravo che con un po' di gavetta avrei finalmente cominciato a fare le pizze ma alla fine mi ritrovo qui in ospedale». Una cosa è certa: «Non farò mai più il porta pizze e non rischierò la vita per pochi euro di mancia». Un pensiero condiviso anche da Antonio, che dopo aver lavorato in una ditta di pulizie da cui era stato licenziato, stava tentando la strada del riders. «Ho una bimba da mantenere e a Napoli il lavoro manca - dice il 24enne - ero al secondo giorno come fattorino ma non voglio morire cosi». Intanto una delle pizzerie dove lavorano i ragazzi ha già affisso un cartello: «Cercasi ragazzo porta pizze».
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