Scudetto, Napoli si prepara alla festa: stoffa e vernici, l'azzurro è già introvabile

Da piazza Mercato al Borgo Orefici, pioggia di richieste sui social per le decorazioni a tema

Napoli colorata di azzurro
Napoli colorata di azzurro
di Gianluca Agata
Mercoledì 15 Marzo 2023, 00:00 - Ultimo agg. 16 Marzo, 07:30
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«Se avessimo venduto a tutti quelli che ci hanno chiesto informazioni saremmo già diventati ricchi molto prima dello scudetto del Napoli». Piazza Mercato apparentemente è spoglia. Una bandiera a scacchi biancoazzurra sul balcone che sovrasta il bar, qualche altro drappo che spunta timidamente dai balconi. Tra Sant'Eligio ed il Carmine il piazzale è enorme, pieno di storia, di re decapitati, di feste di popolo e rivoluzioni. Il centro di una Napoli che nella storia è stata fulcro di scambi e commerci. Ma l’apparenza inganna, perché è nei vicoli che pulsa il cuore, che è partito il conto alla rovescia.

Mario Martone è con la sua attività lì dagli anni cinquanta. Ha visto i due scudetti, si sta apprestando a vedere il terzo. Tappeti di ogni foggia e grandezza. Di tutti i colori possibili. Ma l’azzurro domina in questa esposizione di merce. Rotoli pronti per volare da balcone a balcone, cuscini, tessuti. Il trionfo dell’azzurro. «In occasione del primo scudetto del Napoli - racconta - tutto accadde in una settimana. Non c’erano i cellulari né i social. Tutti in motorino a correre da un capo all’altro della città alla ricerca dei fornitori che lavoravano senza tregua. Oggi è diverso. Tra i social, le email, le regole del commercio cambiate non c’è più quella spontaneità. Ci stiamo tutti organizzando... solo organizzando» E ripete, «magari avessimo venduto a tutti quelli che hanno chiesto informazioni»

La giornata non aiuta. Qualche goccia di pioggia ha fatto ritrarre le bandiere ai grossi negozi. Ma ci sono manichini con la mascherina di Osimhen, ombrellini parasole, di tutto un po’. Si mescola il presente ed il passato. Te ne accorgi dalla tonalità dell’azzurro. C’è chi ha tirato fuori le bandiere con la N al centro. Non sono più di moda. Ora è Khvicha Kvaratskhelia, il georgiano dal dribbling ubriacante il dios sui drappi biancazzurri. «Molti di noi non sapevano nemmeno che la Georgia esisteva» spiega Peppe, 85 anni e l’aria di chi ha visto la storia di piazza Mercato. 

Daniele Marzocchi è uno dei fornitori di Martone. Il suo magazzino di vernici e colori è a Marano. Suo il murales dedicato a Diego che venera quotidianamente in ufficio «Stiamo ricevendo tantissimi ordini di tappeti con una sola richiesta: l’azzurro. Anche la vendita di vernici di quel colore è letteralmente esplosa rispetto al passato. Tantissime telefonate». Martone ricorda: «Ci stiamo organizzando e per questo chiamiamo con anticipo i nostri fornitori»

 

La pioggia sembra un po’ raffreddare gli entusiasmi in questo pomeriggio di transito tra l’inverno e la primavera. Marcella, un negozio di articoli da regalo, casalinghi ed altre piccole chicche addobba la vetrina di Mautone. Siamo nel Lavinaio, a due passi da piazza Mercato dove i balconi sono già fioriti di azzurro. «Ci chiedono un po’ di tutto - continua - dalle bandiere alle bottigliette sparacoriandoli. Difficile dire ora cosa vada di più. Aspettiamo ancora qualche giorno e vediamo». Passeggiare per il mercato è come camminare sul coperchio di una pentola bollente. Senti in ogni angolo che qualcosa sta per esplodere, ma è ancora celato. «Tante domande, tante informazioni. La creatività sta lavorando, vedete che esploderà» dice il titolare di un bar poco distante. 

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Chi ha invece dato il via alle danze è il vicino borgo orefici con gli striscioni di plastica che si incrociano da balcone a balcone. Scintillano i gioielli delle botteghe, garriscono le bandiere con il vento del pomeriggio. «Abbiamo fatto una raccolta tra tutti i negozianti - raccontano - questo è il risultato. Bello, vero?». Il Carmine è lontano dalle passeggiate dei turisti dove si dà in pasto anche un po’ di folklore. Il murales di Maradona, ormai vale il Cristo Velato, oppure il lungomare. Immancabile nel programma di visite di un turista. L’attesa è per il 3 maggio, o forse anche prima. «L’incendio del Carmine? Sarà nulla a confronto». Parola di Gennaro, dieci anni, e qualche amico. In fondo, la storia di piazza Mercato passa anche dalle partite di pallone dei tanti scugnizzi che lì sono passati. 

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