Napoli, terrore dopo gli spari sul lungomare: caccia a due parcheggiatori abusivi

Napoli, terrore dopo gli spari sul lungomare: caccia a due parcheggiatori abusivi
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 9 Aprile 2018, 07:15 - Ultimo agg. 19:27
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Sette colpi di pistola nel pieno della ressa del Lungomare, centinaia di passanti che scappano senza una meta precisa, tavolini capovolti, tante persone che cercano riparo all'interno dei ristoranti. Donne, bambini, anziani, comitive di ragazzi e tanta paura nella prima notte napoletana di caldo di sapore estivo. È accaduto intorno alle nove di ieri sera, all'altezza delle scale che da via Chiatamone portano sul Lungomare, al termine di una lite culminata con una sventagliata di proiettili.
 


Almeno sette colpi - tanti ne hanno refertato ieri le forze dell'ordine - esplosi fortunatamente in aria, per mettere in fuga i propri aggressori. Probabile - anche se tutte le piste restano aperte - che ci sia stato un litigio culminato nella sparatoria. Probabile anche - e questa è la pista più accreditata - che qualcuno abbia voluto punire, sparando contro i parcheggiatori abusivi che si trovano in zona, il furto di uno scooter. Una prova di forza impugnando un'arma portata con sé come corredo necessario della propria passeggiata cittadina. Stesso copione di quanto avvenuto in via Carlo Poerio a metà dello scorso novembre, quando fu un ventenne a fare fuoco nel mucchio, provocando miracolosamente solo alcuni feriti.
 
Ma torniamo in via Chiatamone, a quanto avvenuto la scorsa notte, in quel tratto di strada che va dalle scalette che conducono sul Lungomare fino alla discesa Dumas: un pezzo di strada caotico, trafficato, dove le auto scorrono lente causa immancabile sosta selvaggia. È il tratto di strada diventato teatro dell'ennesimo episodio da far west metropolitano. Sono le nove in punto, quando nel pieno del passeggio domenicale si scatena l'inferno.

Attimi di terrore, che vengono inevitabilmente associati all'Isis, all'incubo terrorismo che ormai da tempo attanaglia anche le zone pedonali napoletane. Sguardi smarriti, alla ricerca di un pattuglia di uomini in divisa, nel tentativo di capire cosa fare, mentre gli spari rimbombano nella testa di chi cerca una via di fuga. Sette colpi, secondo il primo referto, quando ormai sul posto sono arrivati carabinieri (che stanno seguendo l'indagine), ma anche polizia, guardia di finanza, polizia municipale e una camionetta dell'Esercito.

Facile dirlo, l'attenzione si concentra sulle scalette di via Chiatamone, vero e proprio quartier generale di parcheggiatori abusivi, specie nelle serate di cartello, a ridosso dei ponti festivi e dei giorni di festa.

Sono loro i padroni della zona, i custodi della strada più conosciuta di Napoli, e sono anche i primi a sparire nella notte. Tagliano subito la corda. Hanno visto tutto, sanno chi ha sparato, ne conoscono i tratti del viso e il tono della voce, potenzialmente sono in grado anche di ricostruire cosa sia accaduto prima che sulla zona calasse l'inferno.

Ed è questo il motivo per il quale hanno deciso di lasciare in fretta e furia il proprio «ufficio», di mollare la presa, di abbandonare la zona delle scalette. Scappano, i parcheggiatori abusivi, per non avere rogne, tanto da portare con loro anche una borsa piena dei mazzi di chiave dei loro clienti. Una beffa per chi si era fidato di loro e aveva lasciato le chiavi della propria vettura. Fatto sta che fino a tarda notte, i militari hanno cercato di rintracciare una Panda di colore blu, usata da una coppia di parcheggiatori (probabilmente padre e figlio), che si sono volatilizzati di fronte a quegli spari.

Colpi in aria, maturati nel tentativo di allontanare da sé probabili aggressori o di allentare la morsa di chissà quale balordo di turno, che si aggira nella notte cittadina, tra rapinatori e branchi metropolitani senza una meta precisa. Fino a tarda notte, sono state due le piste battute dagli inquirenti: quella di una reazione violenta, spropositata, al furto di un motorino, in quella curva di strada che diventa impraticabile proprio per la sosta selvaggia degli scooter e per le doppie file (sempre sotto lo sguardo vigile dei parcheggiatori abusivi); o quella di una lite per motivi banali.

E fino a tarda notte le indagini hanno riguardato la zona di via Santa Lucia, nel tentativo di rintracciare i parcheggiatori testimoni del fatto. Erano a bordo di un'auto, una macchina-civetta usata come pezzo del domino impazzito di auto in doppia fila, che serve a tenere sempre in vita un posto disponibile per il prossimo cliente in arrivo. Comincia da qui, dai due o più professionisti della sosta selvaggia, la caccia all'ennesimo pistolero cittadino che ha scatenato l'inferno sulla strada napoletana più nota al mondo.

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