Napoli: strumenti musicali rubati a scuola, boom di fondi al San Carlo con “Aida”

Napoli: strumenti musicali rubati a scuola, boom di fondi al San Carlo con “Aida”
di Paolo Barbuto
Lunedì 14 Febbraio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 07:15
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La solidarietà è fatta di gesti spontanei e immediati: quando il Teatro San Carlo ha aderito all’appello del Mattino per ricomprare gli strumenti rubati alla scuola Nazareth-Musto l’ha fatto d’impeto, senza pensarci un minuto, «l’incasso della prova generale dell’Aida sarà destinato a ricomprare quegli strumenti». E Napoli ha risposto alla sua maniera riempiendo il Massimo napoletano sabato sera per non far mancare il contributo all’iniziativa.
Così, quando sul palco, di fronte al pubblico folto che è corso a sostenere l’iniziativa, è salita Carmela Libertino, la preside del Nazareth-Musto, non è riuscita a nascondere nessun sentimento: emozione, entusiasmo, passione sono sgorgati senza filtri. «Grazie, grazie a tutti voi che siete qui. Grazie per aver compiuto questo gesto di solidarietà, capace di restituire ai nostri ragazzi l’entusiasmo e la possibilità di continuare quel progetto che dava loro la speranza di un progetto di vita».

L’impegno del San Carlo non si ferma alla prova generale, per tutto il periodo di repliche dell’Aida, nel foyer del teatro ci sarà un “corner” destinato alla raccolta di fondi per gli strumenti, sarà una maniera per far crescere l’onda della solidarietà che sta travolgendo i ragazzi dei Camaldoli: «Siamo sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo e siamo soddisfatti del riscontro della serata - ha detto Emmanuela Spedaliere, direttore generale del Teatro San Carlo - sono certa che, con il supporto di tutti coloro che hanno aderito e aderiranno alla raccolta fondi, riusciremo ad acquistare gli strumenti già alla fine della prossima settimana.

Voglio rivolgere un ringraziamento particolare al Mattino che ha lanciato per primo l’appello in favore dell’Istituto Nazareth-Musto e, ovviamente, al Comune di Napoli e alla Camera di Commercio che con noi hanno, fin da subito, sostenuto con convinzione questa iniziativa».

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Fin dal primo giorno in cui è stato lanciato l’appello le adesioni si sono susseguite, trascinate dall’entusiasmo del teatro San Carlo. In campo la Camera di Commercio con il presidente Ciro Fiola che ha già deciso di destinare una quota alla raccolta per l’acquisto degli strumenti. Al fianco dei ragazzi che hanno subito il furto, anche il conservatorio San Pietro a Majella che, tramite il presidente Luigi Carbone, ha annunciato un progetto per sostenere i giovanissimi musicisti della scuola dei Camaldoli nella loro formazione: «Suoneremo assieme a loro, li aiuteremo a crescere», ha detto in un’intervista al nostro giornale. Poi è arrivata anche l’adesione dell’Associazione Scarlatti, da più di dieci anni impegnata nella diffusione della passione per la musica tra gli studenti napoletani, che sta raccogliendo fondi tra soci e consiglio direttivo. 

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A breve i ragazzi della Nazareth-Musto riavranno tra le mani gli strumenti che una masnada di delinquenti ha razziato dieci giorni fa. Poi verranno i giorni dei progetti musicali, delle lezioni per imparare a conoscere la musica, quella musica attorno alla quale s’è aggregata la solidarietà della città: «Anche se i generi sono diversi e vari - ha spiegato il direttore generale Spedaliere - il linguaggio unico e universale della musica abbatte le barriere sociali e culturali perché richiede lo studio di suoni e note, prescindendo da qualsiasi background culturale. Questo significa che quando in una scuola si fa musica, conta solo la capacità di entrare nel linguaggio delle note e vincono la passione e il sentimento». Stéphane Lissner, sovrintendente del San Carlo, ha insistito: «La musica unisce, valorizza, crea legami e socialità, la scuola può fare davvero tanto attraverso la formazione musicale e il San Carlo continuerà ad essere un supporto per tali attività».

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