Pasquale aveva fatto la Maturità
in ospedale: ora ha un cuore nuovo

Pasquale aveva fatto la Maturità in ospedale: ora ha un cuore nuovo
di Ettore Mautone
Sabato 7 Luglio 2018, 08:32
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È stato operato, ha un cuore nuovo e sta bene Pasquale Esposito, 19 anni, maturando del liceo scientifico Virgilio di Pozzuoli. Fino a giovedì mattina era in attesa di trapianto per una grave cardiomiopatia dilatativa. «Una situazione clinica scoperta circa cinque anni fa - puntualizza la madre, Anna, che ieri, per tutto il giorno, è stata al fianco del ragazzo nella rianimazione dell'ospedale collinare - per lunghi anni la sua malattia è rimasta sostanzialmente stabile. Facevamo un controllo all'anno qui al Monaldi dove è stato seguito benissimo. Ma negli ultimi due mesi era comparsa una strana tosse. Abbiamo allora svolto approfondite indagini cliniche e scoperto che la situazione era peggiorata molto. Tanto da richiedere un trapianto». Pasquale era da un mese in lista di attesa e in ospedale stava per concludere l'esame di maturità prima di essere dimesso. «Martedì scorso - ricorda ancora la mamma - pensavamo di andare a casa. Il trapianto non ce laspettavamo proprio. Gli era stato impiantato un defibrillatore e avrebbe atteso un cuore compatibile». Quando è arrivata la notizia giovedì scorso, alle 5 del mattino, accanto a lui c'era il padre.


«È entrato in sala operatoria senza che potessi vederlo né parlargli - conclude mamma Anna - per questo gli ho chiesto quali emozioni abbia provato e se ha avuto paura. Mi ha detto che è rimasto sorpreso: come noi non se lo aspettava proprio un nuovo cuore così presto. L'ho trovato bene - conclude - ho visto altri trapiantati, non sono una passeggiata e i pazienti escono provati. È ancora debole, parla piano, ma ha il viso di uno che sta bene. Devo ringraziare tutti. Sono stati perfetti qui al Monaldi. Anche per la scuola con gli insegnanti hanno fatto tutto loro».
LA MATURITÀ
Pasquale dunque, nonostante la malattia, il ricovero, le cure e il trapianto di cuore appena effettuato, non perderà l'anno. In ospedale ha già sostenuto la prima prova di italiano. Il tema lo ha dettato a voce, alla sua insegnante, Maria Teresa Moccia di Fraia, in quanto impossibilitato a scrivere dopo l'impianto del defibrillatore. Il giorno dell'intervento avrebbe dovuto sostenere lo scritto di Matematica e poi gli orali. Potrà recuperare le prove non appena si riprenderà dall'intervento e concludere così il suo ciclo di studi senza perdere l'anno come temeva. La grande passione di Pasquale? Sono le macchine, la Formula 1. Ha per questo chiesto subito ai medici quanto tempo dovrà restare in rianimazione perché vuole tornare a seguire le gare della Ferrari. All'università si iscriverà a Ingegneria meccanica, presso la facoltà della Federico II, che ha sede Fuorigrotta.
IL DONATORE
La sorte di Pasquale ha incrociato il destino di un uomo di 37 anni, napoletano, che agli inizi di questo luglio era giunto in fin di vita all'ospedale San Paolo dopo un tentativo di suicidio. Una grave depressione lo affliggeva da tempo e già in passato aveva tentato di farla finita. Rianimato per 45 minuti, il suo cuore era tornato a battere. La disastrosa situazione emersa alla Tac ha però poi fatto posto alla morte cerebrale registrata il 5 luglio. I familiari e i fratelli giunti a Napoli da altre città, insieme alla moglie, hanno concesso il via libera all'espianto di tutti gli organi rispettando la volontà espressa in vita dall'uomo e la generosità del carattere. Il San Paolo è stato così protagonista di un episodio di buona sanità in una lunga maratona chirurgica iniziata con l'accertamento della morte cerebrale e culminata con le attività di espianto iniziate alle 6,30 di giovedì. Un turno infinito per l'anestesista coordinatore delle attività di espianto Vincenzo Landi, per il primario Massimo Pezza, per l'equipe chirurgica del San Paolo, per i chirurghi giunti dal Monaldi, per quelli giunti dal Policlinico per i reni, per gli epatologi di Roma e gli oculisti che hanno prelevato le cornee coadiuvati dal caposala Vincenzo Mammolella.
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