Napoli, svolta tassa d'imbarco; il Tar dice no a Gesac: «Rincari comunali ok»

Il rincaro di 2 euro è una legge dello Stato

L'aeroporto di Capodichino
L'aeroporto di Capodichino
di Luigi Roano
Giovedì 28 Dicembre 2023, 10:53 - Ultimo agg. 29 Dicembre, 07:55
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Il Tar della Campania da ragione al Comune e boccia il doppio ricorso delle compagnie aeree e della Gesac - la Società che gestisce l'aeroporto di Capodichino - contro l'introduzione della tassa di imbarco aeroportuale dal valore di due euro a passeggero. Per il Tar la tassa di imbarco aeroportuale di 2 euro a passeggero non è né anticostituzionale e nemmeno un capriccio del Municipio ma una legge dello Stato.

Nella sostanza è una gamba che regge il "Patto per Napoli" e quegli introiti che oscillano tra i 10 e i 12 milioni l'anno dovranno essere pagati dalle compagnie aeree fino al 2042 al Comune e servono per fare uscire il Municipio dalla procedura di riequilibrio dei conti. Più semplicemente senza aumentare le entrate da tasse Palazzo San Giacomo rischierebbe la bancarotta. Nonostante nel Patto siano stato erogati al Comune oltre 1,2 miliardi. Soldi non a fondo perduto, ma che resteranno nelle casse della città solo se produrranno miglioramenti appunto della riscossione e della messa a reddito del patrimonio immobiliare. Tutti elementi rilevati puntualmente nella sentenza del Tar Campania - Sesta sezione - presidente Santino Scudeller. Al di là del tema giuridico vale la pena di sottolineare l'impatto politico della doppia sentenza. «Si chiude positivamente un capitolo di contenzioso e si può aprire un capitolo di dialogo sulla gestione complessiva e del ruolo dell'aeroporto in città» commenta l'assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta.

Dalla Gesac fanno sapere che stanno studiando le sentenze. Tuttavia che il contenzioso tra Comune, compagnie aeree e Gesac si possa fermare al Tar e non arrivare al Consiglio di Stato è qualcosa in più di una sensazione. Del resto anche Roma per risanare i suoi debiti ha introdotto la stessa tassa così come Venezia e anche li ci sono stati ricorsi al Tar e poi al Consiglio di Stato risoltisi sempre a favore degli enti locali.

La certezza è che tra le parti negli ultimi due mesi la strada del dialogo - come anticipato da Il Mattino - si è riaperta. Nella casa degli industriali dove il sindaco Gaetano Manfredi ha partecipato per la prima volta a un convegno sull'aeroporto di Capodichino alla presenza dei vertici della Gesac ovvero Roberto Barbieri e di Carlo Borgomeo Presidente di Assaeroporti. Convegno preceduto da un lungo lavorio diplomatico. Il senso da dare a questa vicenda alla luce delle due sentenze del Tar è che farsi la guerra non conviene a nessuno. Lo scalo di Capodichino è fondamentale per Napoli e l'intera Campania impossibile ridimensionarlo produce quasi il 5% del Pil della regione e ha un indotto che da lavoro a oltre 100mila persone di cui Napoli beneficia in gran parte.

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Detto questo le compagnie e le a Gesac non possono ignorare le leggi dello Stato e non porre rimedio alla questione della rumorosità dello scalo che è in pieno centro. Anche questa vicenda è oggetto di un ricorso al Tar firmato da Gennaro Esposito consigliere comunale e soprattutto presidente del Comitato per la vivibilità cittadina. In questa cornice va inquadrata la firma su un protocollo tra le parti che in qualche modo anticipa la possibile decisione di non ricorrere al Consiglio di Stato. Capodichino manterrà - nella sostanza - il numero di decolli e atterraggi, ma puntando ad aerei nuovi per aumentare i passeggeri e ridurre l'impatto ambientale. Gesac incentiverà le compagnie a usare aerei di ultima generazione meno rumorosi e con minori emissioni. Soprattutto finanzierà misure compensative destinate a chi vive presso l'aeroporto: la sostituzione degli infissi negli edifici pubblici e una serie di iniziative cominciando da un parco a San Pietro a Paterno quartiere che vive sostanzialmente dentro l'aeroporto. Il Comune per parte sua dovrà migliorare l'accessibilità allo scalo.

A Capodichino transitano tra i 10 e i 12 milioni di passeggeri all'anno, la tassa si applica solo per chi arriva in città quindi tra i 5 e 6 milioni di arrivi, moltiplicando 2 euro per ciascun arrivo la stima è appunto tra i 10 e i 12 milioni di incassi per il Comune. Soldi che vanno versati dalle compagnie dal 4 aprile come stabilito dal Tar. Tuttavia tra le parti ora andrà firmata una convenzione per le modalità di pagamento. Le cose potrebbero andare così. La Gesac raccoglie gli importi dalle compagnie aeree - sono quasi tutte "Low Fares" di qui il ricorso perché con la tassa potrebbero aumentare i costi dei biglietti e perdere la clientela - che poi li versa al Comune.

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