Aeroporto Napoli Capodichino, Manfredi apre a Gesac: «Stessi voli ma green»

Pace fatta con la Gesac: «È patrimonio di tutti»

Gaetano Manfredi al tavolo con Roberto Barbieri
Gaetano Manfredi al tavolo con Roberto Barbieri
Gianni Molinaridi Gianni Molinari
Venerdì 15 Dicembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 16 Dicembre, 07:20
4 Minuti di Lettura

Ad essere pace tra Comune di Napoli e aeroporto (anticipata dal Mattino nei giorni scorsi) è pace, se è amore si vedrà. Alla presentazione dello studio commissionato dalla Gesac, il gestore di Capodichino, a Nomisma sull'impatto economico e sociale dell'aeroporto (che rappresenta direttamente e indirettamente il 4,2% del Pil di tutta la Campania, con 112mila occupati tra diretti e indotto), le parole più attese erano quelle del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Già la sua presenza tra gli interventi programmati (oltre a quelli dei padroni di casa, Angelo Lancellotti, presidente Acen, e Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell'Unione degli Industriali) aveva fatto intendere che il gelo, dopo l'aumento della tassa di imbarco e le seguenti polemiche in particolare sulle motivazioni «compensative» nella delibera (archiviate dal sindaco come esagerazioni dei giornali e qualificate dal presidente di Gesac e di Assaeroporti, Carlo Borgomeo, come misunderstanding) era cosa passata.

Presenza rinforzata da una nutrita delegazione di Palazzo San Giacomo con l'assessore alle finanze Baretta, i presidenti delle commissioni trasporti, Simeone, e ambiente Migliaccio oltre che dal capogruppo di Manfredi Sindaco, Fulvio Fucito (ma non dal consigliere dello stesso gruppo di maggioranza Gennaro Esposito che come avvocato ha presentato il ricorso - in esame con procedura d'urgenza il prossimo 22 dicembre - per conto di quattro cittadini che contestano l'eccessivo rumore per bloccare o ridurre le attività dell'aeroporto, né dal capogruppo del Pd Acampora, uno dei più critici verso lo scalo).

Ma è stata la chiarezza del ragionamento di Manfredi che ha fatto intendere a tutti gli interlocutori presenti che una nuova fase «di massima cooperazione» possa realmente dirsi iniziata. 

Il sindaco ha diviso le sue riflessioni in due parti: la prima sul ruolo dell'aeroporto all'interno del sistema di comunicazione della città con i lavori per migliorare l'accessibilità e collegare lo scalo attraverso la metro 1 (la stazione dovrebbe aprire tra fine 2025 e inizi 2026) a Napoli Centrale e quindi all'Alta Velocità, e al porto, alla nuova linea 10 ad Afragola all'alta velocità Napoli-Bari.

La seconda parte, molto più politica su ruolo e compatibilità dello scalo nella città.

«Non siamo contro gli aerei - ha detto - l'aeroporto è fondamentale per Napoli e siamo interessati che abbia connessioni perché questo rafforza la città e la rende competitiva per essere sede di agenzie ed eventi internazionali. Ma lo scalo è in città e il gestore, come sta facendo già, deve continuare a investire per la sua compatibilità». «L'aeroporto - ha proseguito - è un patrimonio di tutti, si difende senza contrapposizioni ascoltando tutti, anche i comuni a nord di Napoli». 

Video

Queste parole fanno intendere il contenuto del protocollo d'intesa che Comune e Gesac stanno definendo: Capodichino manterrà gli attuali movimenti, cioè il numero di decolli e atterraggi, ma puntando ad aerei diversi e nuovi potrà aumentare il numero di passeggeri, Gesac incentiverà le compagnie a usare aerei di ultima generazione (per esempio la serie Neo di Airbus) con motori meno rumorosi e minori emissioni, finanzierà la sostituzione degli infissi negli edifici pubblici vicini allo scalo con quelli antirumore (come nel Museo di Capodimonte), e definirà una serie di iniziative per le comunità limitroife allo scalo (cominciando da un parco a San Pietro a Paterno); il Comune impiegherà gli introiti della tassa sul rumore che l'aeroporto paga alla Regione (e che queste girerà a Palazzo San Giacomo) per finanziare ulteriori interventi di mitigazione. Sull'intesa sorveglierà un «tavolo» Comune-Gesac che si riunirà almeno ogni tre mesi.

Quanto alla tassa d'imbarco, la questione sembra rimossa: le compagnie pagheranno attraverso la Gesac ma - con grande rammarico del sindaco - la tassa finirà sono in minima parte nelle casse di Palazzo San Giacomo quanto in quelle ben voraci dell'Inps.

«Sentiamo la responsabilità - ha detto l'ad di Gesac, Roberto Barbieri - e lavoriamo affinché la nostra presenza sia sempre più sostenibile. Parola che non può avere un significato vuoto: uno scalo che funziona e produce reddito e utili alimenta circuiti positivi per tutto il territorio». Ciliegina sulla torta: ieri a Capodichino ha registrato il suo 12milionesimo passeggero del 2023. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA