Caserta, pienone di Pasqua ma è nodo parcheggi in centro e nei borghi

Strutture alberghiere piene dal 75 al 90%, sold out i B&b

Il turismo
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di Lidia Luberto
Domenica 31 Marzo 2024, 07:00 - Ultimo agg. 16:35
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Non sono arrivati, come qualcuno sperava, i turisti “last minute” a riempire le strutture alberghiere casertane. La percentuale di occupazione si aggira, infatti, fra il 75 e il 90 per cento. «In fondo ce lo aspettavamo - dice Sebastiano Simone, referente provinciale Federalberghi -: Pasqua, quest’anno, è bassa, una collocazione nel calendario che non ha incentivato le partenze, sia per le bizze del tempo, sia perché il mese di aprile con il primo maggio, offre un paio di interessanti fine settimana. Dunque, chi è stato costretto a scegliere ha preferito optare per quegli altri periodi, che dovrebbero essere più favorevoli almeno dal punto di vista meteorologico. Una tendenza che ci viene confermata sul campo, - aggiunge - considerando le prenotazioni che stanno già arrivando per i giorni che vanno dal 25 aprile e all’1 maggio».

Insomma, un certo movimento c’è a Caserta, ma non si può paragonare al pienone che si registra a Napoli. «Anche questa non è una sorpresa - spiega Simone - in quanto nel vicino capoluogo partenopeo c'è una grandissima quantità di turisti stranieri, una tipologia che da noi non è ancora troppo presente e, seppure qualcuno di questi turisti arriva per visitare la Reggia, proviene, appunto, da Napoli dove rientra dopo aver visto il capolavoro vanvitelliano.

Caserta, inutile negarlo, ospita, in genere, un turismo “di vicinanza”, proveniente prevalentemente dalle altre regioni italiane».

Confermata, invece, l’occupazione, praticamente al cento per cento, dei b&b. “Queste strutture si riempiono con maggiore facilità sia perché, normalmente, hanno poche stanze, sia perché hanno prezzi più abbordabili rispetto a quelli praticati in alberghi ed hotel. Inoltre, tali strutture sono spesso preferite dai “casertani di ritorno”, quei cittadini, cioè, che ormai si sono trasferiti altrove e rientrano in città per trascorrere le festività con i parenti e gli amici. In ogni caso - riflette Simone – in linea di massima non ci possiamo lamentare, il flusso turistico c’è pure a Caserta e possiamo giudicarlo abbastanza soddisfacente”, conclude.

Il movimento di visitatori, anche se costituito prevalentemente di “pendolari”, rischia, comunque, di provocare problemi in città e nelle zone limitrofe. Infatti, tra Reggia, dove, però, non si aspetta un particolare pienone, e, soprattutto, le zone che sono metà delle gite fuori porta, come San Leucio, Vaccheria e Casertavecchia, ci si aspetta una situazione viabilità e parcheggi quantomeno problematica.

“Noi siamo pronti con tutte le forze di cui disponiamo”, assicura il comandante della Polizia municipale, Antonio Piricelli. Che aggiunge: «Abbiamo già predisposto un dispositivo traffico cercando di prevedere le criticità che dovessero presentarsi, in particolare per il Lunedì in Albis, nella giornata di Pasqua, infatti, non dovrebbero esserci troppi problemi. Presidieremo, dunque, in entrambi i giorni, ma con rinforzi in occasione della Pasquetta, il Borgo medievale, ma anche la Vaccheria e San Leucio. Ovviamente una pattuglia sarà nei pressi della Reggia per l’intera giornata».

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Peraltro, al Complesso vanvitelliano, aperto per l’intera settimana, oggi, saranno visitabili tutti gli spazi compreso il Teatro di Corte a cura del Touring Club Italia. Stessa cosa, ma con la chiusura del Teatro di Corte, domani e fino a sabato, mentre ci si prepara al pienone della prossima domenica, la prima del mese ad accesso gratuito.

Il nodo più complesso da districare sarà, però, in queste giornate ma soprattutto domenica 7, quello dei parcheggi, sia in città (dive, come si sa, resta chiuso il Pollio), che nei territori limitrofi, con gravi e prevedibili difficoltà a Casertavecchia, dove non c’è più possibilità di sosta autorizzata dopo la chiusura delle apposite aree avvenuta nello scorso mese di agosto. Così, ci si dovrà arrangiare alla meglio o cambiare destinazione, con prevedibili danni per gli esercenti e i ristoratori del posto. «Ormai ci siamo abituati e ci adattiamo come possiamo», dice uno dei ristoratori che chiede, però, di rimanere nell’anonimato. «Mi sono stancato di fare polemiche, tanto sono inutili e improduttive, servono solo a farmi nemici», spiega. Così, si cerca di evitare perdite con qualche accorgimento. «Io ad esempio - aggiunge lo stesso ristoratore - ormai nelle giornate di maggiore afflusso, non prendo più prenotazioni “da remoto”. Chi prima arriva, mangia, oppure, al più, conservo tavoli solo a quanti mi chiedono di riservarli venendo qui. Non possiamo rischiare: sapesse quante volte è capitato che alcuni clienti, non essendo riusciti a parcheggiare, dopo aver girato a vuoto, hanno dovuto disdire la prenotazione. E nel frattempo, noi avevamo mandato indietro turisti che erano già sul posto».

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