Come spiegano i cittadini del Comitato No-Fly Zone di Napoli: «nel 2015 furono 52.000 i movimenti di aerei registrati a Capodichino. L'anno scorso hanno raggiunto quota 90.000. Un aumento esponenziale, quasi un raddoppio, che trascina con sé ricadute economiche, certo, ma al contempo genera pesanti limiti alla qualità della vita quotidiana delle decine di migliaia di napoletani che vivono a ridosso dello scalo».
Lo dice in una nota l'eurodeputata dei Verdi, Rosa D'Amato annunciando un'interrogazione Ue sul tema. «Non a caso, Il Comitato ha già chiesto al Governo italiano il reinserimento dello scalo di Grazzanise nel Piano Nazionale degli Aeroporti, per alleggerire il traffico attuale di Capodichino. Non solo, lo stesso Comitato si è rivolto all'autorità giudiziaria per verificare potenziali pericoli per la popolazione. Il sorvolo a bassa quota, a parte il pericolo costante, limita fortemente le quotidiane e ordinarie attività domestiche, altrove banali come parlare al telefono, conversare, studiare, ascoltare la televisione o radio. E tutto ciò - spiega - con un' insopportabile frequenza che si ripete dalle 6 alle 23!
Sicurezza e qualità della vita, dunque, risultano in ribasso», spiega D'Amato.
«Le ragioni dei cittadini sono oggettive e sacrosante.