Strade a Napoli, il maxiprogetto: restyling da 54 milioni per cancellare le buche

Interventi anche per il sistema fognario e per nuovi alberi sulle vie panoramiche

I rendering dei rifacimenti delle strade
I rendering dei rifacimenti delle strade
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Lunedì 12 Febbraio 2024, 23:59 - Ultimo agg. 13 Febbraio, 17:04
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Il racconto del mega progetto di rifacimento delle strade della città, nelle parole dei tecnici, è un profluvio di «zanelle», «posa del binder», «fondazione in misto granulare»; il concetto, per quelli come noi che non masticano la lingua dei lavori stradali, però, è molto più semplice: saranno cancellati dissesti e buche, verranno rimessi in sesto i marciapiedi, torneranno gli alberi, saranno cancellati gli allagamenti. I verbi, tutti al futuro, potrebbero nascondere la trappola della consueta promessa che tutti noi abbiamo ascoltato decine di volte in passato; però stavolta c’è la garanzia dei finanziamenti che, nelle 68 pagine della presentazione ufficiale, spuntano fuori con vivacità di fianco ad ognuna delle opere previste. Insomma stavolta l’annuncio del gigantesco restyling delle strade poggia su basi solide e merita d’essere considerato, finalmente, reale.

Il programma di totale rifacimento delle vie di Posillipo e Capodichino è stato presentato ieri mattina in un Palazzo San Giacomo che già fremeva per l’imminente consegna della targa a Geolier. Al tavolo della presentazione solo il sindaco Manfredi e l’assessore al ramo, Cosenza, che hanno annunciato, strada per strada, tutto il percorso dei lavori che, eccezion fatta per due interventi, sono destinati a prendere il via nei prossimi mesi per concludersi, se tutto andrà bene, nel giro di tre anni. Anche se il Comune auspica di farcela in poco più di due anni. 

Finanziamento totale da 54 milioni, 39 per Posillipo, il resto per Capodichino. Nel totale sono inseriti anche 3,7 milioni per il parco Virgiliano, 3,2 milioni per gli interventi sulle fognature e 221mila euro destinati a rimettere in funzione o risistemare alcune fontane cittadine. 

I finanziamenti provengono dal Piano Strategico della Città Metropolitana e da finanziamenti della Bei, la Banca Europea per gli Investimenti. In tutta fretta sono stati validati i progetti per via Orazio e via Petrarca che tra una manciata di settimane (domenica 12 maggio), saranno percorse dai ciclisti del Giro d’Italia. Venerdì scorso la giunta comunale ha approvato i progetti che prevedono il rifacimento di asfalto e marciapiedi per entrambe le strade, gli operai inizieranno a lavorare nel giro di un mese, ché deve essere uno sprint per evitare figuracce in diretta mondiale. Nel frattempo si procederà con le gare per le altre 12 strade che fanno parte del mega progetto presentato ieri.

Addio ai percorsi accidentati e ai tristi resti dei tronchi abbattuti con furore nel passato. Via Manzoni (nel tratto finale verso il Virgiliano), via Tito Lucrezio Caro, viale Virgilio e la stessa via Posillipo verranno cancellati e ricostruiti, nel vero senso della parola. Non sarà una banale posa d’asfalto sulla vecchia strada ma si scaverà a fondo per cancellare le tracce del passato e rimuovere le radici dei pini, oggi abbattuti, che hanno generato devastazione. È previsto l’allargamento dei marciapiedi, la risistemazione delle fossette degli alberi, la creazione di spazi destinati ad ammirare il panorama, con il riutilizzo dei sanpietrini rimossi in via Posillipo. 

Allo stato attuale, tutto è ancora soggetto alle ultime procedure di verifica e, nel caso di viale Virgilio, anche alle ultime fasi di progettazione. Nel migliore dei casi, partendo da oggi, occorreranno fra i sei e gli otto mesi per completare le verifiche e far partire le gara d’appalto. Solo in seguito saranno aperti i cantieri per i veri e propri lavori: insomma, oltre a via Petrarca e via Orazio, non aspettatevi di vedere immediatamente la città travolta dai cantieri del restyling.

Anche per le strade di Capodichino, in pratica quasi tutte quelle che circondano l’aeroporto, i finanziamenti sono tutti provenienti da Città Metropolitana e da Bei, eccezion fatta per i 5 milioni destinati a viale Umberto Maddalena che avranno un cofinanziamento dal bilancio comunale. 

Via i cubetti di porfido da calata Capodichino dove ci saranno nuovo asfalto e nuovi marciapiedi. Scavi e rifacimento del bitume anche a via Salomone, viale Umberto Maddalena, e via Don Bosco dove si procederà anche alla realizzazione di un nuovo impianto fognario, come sta già accadendo a via Nuova del Campo.Nuove rotatorie per una gestione migliore dei flussi, grande attenzione alle necessità della linea 1 della metropolitana che proprio verso quei territori si allungherà e avrà bisogno di spazi specifici.

I costanti allagamenti su via Posillipo sono destinati, nell’annuncio di palazzo San Giacomo, ad essere solo un ricordo. La strada verrà rifatta con l’eliminazione dei cubetti di porfido, l’allargamento dei marciapiedi dove quei cubetti verranno, in parte, recuperati e un asfalto finalmente liscio. Ma prima di eseguire ogni opera, sarà necessario scavare nella pancia di Posillipo e raggiungere il sistema fognario fino al collettore “Donn’Anna”: il sistema verrà interamente ricostruito per annullare i problemi di allagamento che da sempre affliggono quella strada.

C’è anche una fettina di finanziamenti dedicata alle fontane con la ristrutturazione di quelle del Virgiliano, di piazzetta del leone e del Sebeto. Particolare attenzione sarà riservata alla fontana “degli incanti” di piazza Salvatore di Giacomo che un tempo era circondata da leoni di marmo: quei leoni sono stati ritrovati nei depositi comunali e verranno rimessi al loro posto.

Il tema della sostituzione dei pini abbattuti è stato al centro di decine di riunioni, vertici, incontri e scontri con la Soprintendenza. I vincoli paesaggistici avrebbero imposto la sostituzione di ogni albero con uno della stessa specie, però i pini hanno avuto una triste fine, anche per via di un paio di parassiti non autoctoni che li hanno aggrediti e malridotti. Così dopo riunioni infinite è stata accettata l’idea che possano essere utilizzati alberi diversi.

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Il tavolo tecnico che ha lavorato per più di un anno al tema delle specie arboree da piantare laddove c’era stata la mannaia degli abbattimenti a ripetizione, ha stabilito che potranno essere utilizzati tre tipi di alberi: l’acero, il platano e il leccio. Nello specifico su via Boccaccio arriveranno 84 esemplari di acero, via Manzoni troverà sui marciapiedi (molto allargati a discapito dell’asfalto) 147 platani che faranno compagnia ai 23 lecci residui che hanno resistito agli abbattimenti seriali. A via Tito Lucrezio Caro saranno destinati 289 aceri che dovrebbero restituire alla strada l’antico fascino di viale panoramico alberato e ombroso. Infine lungo la strada-simbolo della furia degli abbattimenti del 2019, viale Virgilio, saranno piantati platani e lecci: non si sa ancora quanti alberi arriveranno perché per questa specifica strada è ancora in corso la fase di progettazione, sicché non si sa nemmeno quanto spazio ci sarà da destinare alle essenze.

Il sindaco Gaetano Manfredi ha spiegato che le strade rinnovate gli mettono ansia «perché ci sono certi cittadini che, non appena vedono una striscia d’asfalto ben fatta, pensano di essere all’autodromo. Diciamo che dissesti e buche in certi casi rappresentano un ottimo deterrente - ha sorriso - ma provvederemo a trovare sistemi per far rallentare anche i più riottosi», ha sorriso.

Poi il sindaco ha spiegato che quello sulle strade «È un lavoro in progress: man mano che acquisiamo finanziamenti avviamo altri progetti. È interessato circa il 30% delle strade principali. Non dimentichiamo, però, anche in questi momenti, il tema del traffico che attanaglia Napoli e che viene, in gran parte, favorito dalle persone che dalla provincia raggiungono il capoluogo. Con il potenziamento del trasporto pubblico potremo pensare di chiudere progressivamente pezzi della città per fare in modo che si riduca la presenza delle auto e questo avrà un impatto anche sul consumo delle strade».