Napoli, telecamere a Marechiaro: tutti i trucchi per beffarle ma il dossier stana i furbi

Napoli, telecamere a Marechiaro: tutti i trucchi per beffarle ma il dossier stana i furbi
di Paolo Barbuto
Lunedì 17 Maggio 2021, 23:30 - Ultimo agg. 19 Maggio, 09:10
4 Minuti di Lettura

Alla vigilia della nuova stagione balneare, i residenti di Marechiaro alzano bandiera bianca e ammettono di non riuscire a combattere la battaglia contro i pirati delle telecamere e gli zulù dell’immondizia: hanno deciso di chiedere aiuto alle autorità per cercare di affrontare un’estate senza caos di automobili e senza sacchetti né bottiglie lanciati sugli scogli e nel meraviglioso mare di Napoli. 

La premessa è determinante: nessun nome e nessun dettaglio perché noi qui ci abitiamo e non vogliamo essere riconosciuti, siamo semplicemente “residenti”.

Poi si passa ai documenti, alle fotografie, ai rilievi che vengono effettuati da anni, anche con specifici appostamenti per raccontare quel che accade a Marechiaro. Non si tratta solo dell’invasione da parte dei bagnanti: i residenti hanno anche un ampio capitolo riservato ai presunti illeciti messi in atto da chi offre servizi balneari ma siccome si scivola nell’ambito dei reati, abbiamo suggerito loro di rivolgersi direttamente alle autorità e presentare una circostanziata denuncia. 

Sulla questione dell’invasione dei motori dentro l’area vietata, invece, ci sono immagini e dettagli che non ammettono repliche, sono il frutto degli appostamenti degli anni scorsi e servono, secondo l’idea dei residenti, ad offrire alle forze dell’ordine la visione globale del fenomeno, per consentire loro di affrontarlo e debellarlo nella maniera migliore prima ancora che l’estate travolga Marechiaro. Sul fronte della viabilità, tutto è concentrato nelle mille maniere per occultare la targa al passaggio sotto la telecamera. I residenti mettono a disposizione delle autorità decine e decine di filmati realizzati in qualsiasi periodo dell’estate e in vari punti della discesa verso il mare. 

Video

Ne viene fuori un accuratissimo collage dei modi per beffare l’occhio elettronico ed evitare la contravvenzione: i più scaltri sono i centauri ma ci sono anche automobilisti che non si fermano nemmeno dinanzi alla telecamera. La maniera più clamorosa per evitare la multa è quella ideata da una donna che frequenta da anni abitualmente Marechiaro e si presenta con la sua costosissima Mercedes, spesso in compagnia di bambini ma, talvolta, anche da sola. La signora con estrema calma arriva prima del varco, tira il freno a mano, scende dalla vettura con un pareo o un asciugamano tra le mani e va a piazzarlo sopra la targa per nasconderla completamente. Basta un leggero sostegno perché appena esce dall’inquadratura, la signora scende nuovamente e va a recuperare il suo pareo per evitare che si sporchi troppo.

Sono, però, i ciclomotori a violare con maggiore frequenza e con plateale arroganza la ztl di Marechiaro. Quando c’è un passeggero sul sellino, è lui ad occuparsi dell’operazione-occultamento targa: la borsa del mare viene tenuta dietro le spalle dal passeggero che l’abbassa più che può, in modo da coprire interamente la targa al passaggio ed evitare la contravvenzione. Nell’immenso book fotografico realizzato dai residenti ci sono eventi di ogni genere: c’è il papà che conduce al mare la sua bimba su un ciclomotore, senza farle indossare il casco e obbligandola a tenere la borsa dietro la schiena per coprire la targa; c’è la ragazza un po’ imbranata che tiene lo zaino abbassato dietro ma è troppo spostato su un lato, sicché la targa si legge ugualmente e la multa arriverà sicuramente al proprietario dello scooter; c’è un’ampia galleria di metodi per chi viaggia da solo e non sa come coprire la targa: la palma del più ingegnoso va a quel ragazzo che ha usato la busta della brioche presa per la colazione, per “incartare” la targa del suo motorino ed evitare la multa nella ztl. 

C’è anche una parte di documentazione riservata alla sosta selvaggia che, nei giorni più difficili, non permette di circolare a doppio senso generando paralisi e litigi.

Un’ampia porzione di dossier è dedicata anche al pattume. Tra i residenti c’è chi, a fine serata, va sugli scogli a raccattare quel che gli incivili hanno abbandonato, ma prima di raccogliere fotografa tutto, per lasciare traccia di quel che accade. Analoghe operazioni si svolgono, ciclicamente, con immersioni per recuperare bottiglie, lattine e altra immondizia che i napoletani fanno affondare. In questo caso il dossier non prevede denunce né coinvolgimento delle forze dell’ordine ma solo un disperato appello alle persone per evitare di sporcare quel pezzetto di paradiso che si chiama Marechiaro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA