Napoli, traffico in tilt per il percorso del corteo
Fridays for future

Piazza Bovio, traffico in tilt per la protesta Fridays for future
Piazza Bovio, traffico in tilt per la protesta Fridays for future
di Emma Onorato
Venerdì 23 Settembre 2022, 13:14 - Ultimo agg. 15:41
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Traffico in tilt a Napoli per la protesta dei ragazzi di Fridays for future. Un lungo corteo di giovani studenti e lavoratori sfilano lungo le strade della città fino a bloccare la regolare viabilità cittadina. Si registrano così diversi disagi in corso Umberto, piazza Bovio, via Agostino Depretis. Il percorso itinerante dei giovani manifestanti ha portato la polizia municipale a chiudere - temporaneamente - per motivi di sicurezza e viabilità, alcune strade percorse dal corteo. 

Lo scopo dei manifestanti è riportare al centro del dibattito politico i temi e le misure necessarie per risolvere la crisi climatica e garantire supporto alle persone più colpite dalla crisi energetica.  

La protesta - che coinvolge studenti e lavoratori di oltre 70 città italiane - è stata indetta a due giorni dal voto, una data, il 23 settembre, che trascina così con sé  una certa valenza e impatto a livello mediatico.

I manifestanti si sono poi spostati nel porto di Napoli. «No alle mega navi»: è lo slogan degli attivisti. «Ma quale transizione... rivoluzione ecologica ora». «La battaglia per la crisi climatica - sottolinea all'Ansa Michela Spina, portavoce nazionale di 'Fridays For Future' e attivista del nodo napoletano del movimento - mai come oggi prioritaria, il dibattito sul gas è completamente falsato: c'è chi vorrebbe spingerci a costruire i rigassificatori e trattare il gas come energia green mentre sappiamo che non è affatto così, il tutto mentre i grandi inquinatori si godono i loro extraprofitti e i sacrifici vengono chiesti ai cittadini».

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«Non abbiamo problemi con chi, legittimamente o meno, decide di partecipare alla competizione elettorale, - spiega - semplicemente 'Fridays For Future' è un movimento giovanile, politico e apartitico, quella del 23 settembre non è una piazza dove poter fare campagna elettorale». «Inutile dire - concludono gli attivisti che si preparano a scendere in piazza ancora una volta - che aldilà di tutto non possiamo tollerare la presenza di chi in questi anni ha fatto solo greenwashing o peggio ancora ha ripescato dal cilindro la necessità di costruire inceneritori, centrali nucleari e più in generale impianti pericolosi ed inquinanti». 

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