Napoli, impianti Universiadi: «Tanta manutenzione, i fondi li mettiamo noi»

Napoli, impianti Universiadi: «Tanta manutenzione, i fondi li mettiamo noi»
di Gianluca Agata
Lunedì 21 Giugno 2021, 09:13
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Riaprire la piscina dei tuffi della Mostra d'Oltremare è un ricordo che Flavio De Martino, commissario straordinario dell'Arus, l'Agenzia regionale Universiadi per lo Sport, considera un po' il fiore all'occhiello di tutta l'operazione Universiadi. Ma oggi c'è da guardare avanti perché l'impegno della Regione è fare della neonata Arus una Agenzia capace di essere al fianco dei Comuni ed intervenire dal punto di vista operativo per evitare che il grande patrimonio di impianti oggi disponibile vada disperso attraverso una cattiva o scarsa manutenazione.


Commissario De Martino, come nasce Arus?
«Nella mission dell'Agenzia regionale Universiadi per lo Sport c'è anche la programmazione, l'attuazione, la manutenzione e la gestione dell'impiantistica sportiva. La legge regionale istitutiva dell'Agenzia prevede che
possa aiutare a risolvere tutte quelle problematiche legate alla gestione e alla manutenzione».


Come dire che i Comuni non ce la fanno.
«Non direi questo. Gli impianti delle Universiadi vanno salvaguardati. Va fatta una manutenzione costante, ma le risorse disponibili sono sempre poche. Il nostro compito sarà quello di essere disponibili nei confronti di quei Comuni che chiederanno una mano nella manutenzione, ma anche di sorvegliare che lo stato degli impianti resti quello delle Universiadi, attraverso controlli, ispezioni, e collaborazione».


Un modo per non disperdere un investimento per la sola impiantistica sportiva di quasi 130 milioni.
«La salvaguardia di un impianto sportivo passa attraverso la sua manutenzione. Rimetterli in sesto e poi lasciarli andare in rovina sarebbe un disastro nonché uno sperpero. Ecco perché la Regione scende in campo con una Agenzia che possa materialmente, d'intesa con i Comuni e con il Coni, garantire una fruibilità continua e costante degli impianti al servizio dei cittadini».


In che condizioni sono gli impianti delle Universiadi?
«Direi in buone condizioni. A parte qualche piccolo problema. Si è verificato qualche piccolo furto il che pone un problema di guardiania su chi ha in gestione l'impianto. Ma tutti sono efficienti ed a disposizione della collettività».
 

E il Collana?
«C'è un procedimento al Tar per il quale aspettiamo gli sviluppi.

Nel caso in cui il Tar dovesse accettare le conclusioni del commissario ad acta (la revoca della concessione alla società aggiudicataria del bando, nda) l'Arus è pronta a subentrare».


Le Universiadi una scommessa vinta?
«Assolutamente sì. Ricordo i tantissimi incontri fatti con il presidente della Regione Vincenzo De Luca. Quelli in cui si pensava che nemmeno si facessero. Poi l'arrivo del commissario Gianluca Basile nel 2018 e De Luca ci disse una frase che io oggi ricordo sorridendo: «O le fate o siete spacciati». Ho sempre visto in lui la certezza che ci saremmo riusciti. Quando poi nei mesi successivi i lavori sono partiti e siamo andati avanti il governatore era quasi tutti i giorni sui cantieri in tutta la Regione a controllare l'avanzamento dei lavori. E dopo aver visto i passi in avanti la frase ricorrente: Ho solo paura che dopo l'evento questi impianti possano essere abbandonati».


E la nascita dell'Arus?
«Quando fui chiamato e lo incontrai per la nomina a commissario straordinario per la rendicontazione della vecchia agenzia (Aru, nda) mi chiese di utilizzare lo stesso metodo: risposi che avremmo fatto un ottimo lavoro in poco tempo per dare valenza alla pubblica amministrazione. Noi abbiamo chiuso per la parte infrastrutturale con economie per 36 milioni, chiusa in parte anche quella dei servizi, speriamo altre economie su un totale di 250 milioni investiti sulle Universiadi».


Nel futuro altre grandi manifestazioni internazionali?
«È di qualche giorno fa l'assegnazione degli Europei di ginnastica in un impianto, il Palavesuvio, che tre anni fa era completamente chiuso».


Quali i rapporti con il Coni?
«Ottimi. Sia dal punto di vista della calendarizzazione che della sinergia per il lavoro sugli impianti. E siamo convinti che questa sia la strada anche per il futuro».


Ora la sfida manutenzione.
«È quella più importante perché soltanto così potremo dare sfogo a quel progetto sullo sport voluto dalla Regione che possa portare tantissimi ragazzi campani e non solo a frequentare tutti gli impianti della Campania. E pensare che tutto ciò sia stato possibile anche grazie alle Universiadi ed averne fatto parte è un motivo di orgoglio per l'Amministrazione e per me personalmente».
 

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