Napoli, via dalla strada 55 vigili urbani: «Dalle multe al computer, diventeranno contabili»

Gli agenti cambieranno profilo professionale: «Previsto il passaggio da una categoria all’altra»

Napoli, via dalla strada 55 vigili
Napoli, via dalla strada 55 vigili
di Valerio Esca
Lunedì 9 Gennaio 2023, 23:45 - Ultimo agg. 11 Gennaio, 07:54
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Fuga dai vigili urbani. Ben 55 agenti di polizia municipale sono pronti ad appendere la divisa al chiodo. Dalle multe passeranno a dirigere plessi scolastici, ad indossare gli abiti da istruttori amministrativi, esperti contabili, informatici e tecnici. Chi può scappa a gambe elevate dal corpo della polizia locale del Comune di Napoli, che tra pensionamenti, non idonei e richieste continue di congedi e permessi si è oramai ridotto all’osso. Sono 80 gli agenti che cambieranno profilo, sotto l’aspetto contrattuale, - 25 resteranno comunque all’interno del corpo - grazie alle cosiddette «progressioni verticali». Si tratta in sostanza di un percorso di sviluppo professionale, riservato ai dipendenti di ruolo dell’amministrazione, che prevede il passaggio da una categoria a quella immediatamente superiore e si attua attraverso una procedura di tipo comparativo. 

Le procedure selettive sono state aperte a tutti dipendenti assunti dal Comune con contratto di lavoro a tempo indeterminato, che abbiano maturato un’anzianità minima di 36 mesi presso l’ente. In totale 250 posti, 100 per i passaggi dalla categoria B alla categoria C, e 150 dalla categoria C alla categoria B. Quali i requisiti? Per il passaggio alla prima categoria il diploma di scuola secondaria superiore di secondo grado; per la seconda la laurea triennale, il diploma di laurea, la laurea specialistica o magistrale e, se richiesta, eventuale abilitazione. Ciò che fa più rumore è la corsa dei caschi bianchi agli uffici di Palazzo San Giacomo: gli agenti sono pronti a restituire distintivo e pistola in cambio di un pc e una scrivania. Ben 26 diventano così istruttori direttivi amministrativi; 10 istruttori direttivi economici finanziari; 5 istruttori direttivi informatici; 3 istruttori direttivi scolastici, con compiti di responsabili di plesso; 11 istruttori direttivi tecnici. Venticinque invece resteranno nella polizia locale acquisendo il profilo di istruttore direttivo (con il grado di tenete) con attività di coordinamento. Di fatto non svolgeranno più il vecchio ruolo di vigile urbano.

«Assistiamo ad una vera destrutturazione contrattuale e organizzativa condotta dall’amministrazione con effetti devastanti su un servizio strategico come la polizia municipale» tuona Agostino Anselmi, coordinatore aree funzionali della Cisl fp, che incalza: «Quanto accaduto con le progressioni verticali ne è l’esempio lampante.

Mortifica le professionalità. Nel contratto decentrato gli agenti sono l’unico settore comunale a non ricevere un euro di salario in più. Ad ascoltare l’assessore al ramo il concorso sembra essere l’attesa di un miracolo. Non va bene, non ci hanno ascoltato e sta saltando tutta la catena gerarchica. Intanto tra pensionamenti e progressioni mancheranno più di 350 agenti». 

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Il regolamento previsto nel bando – questo il ragionamento della Cisl – fa prevalere i titoli di laurea e i voti rispetto alle performance e alla anzianità. Sul punteggio totale – massimo 100 punti - infatti è maggiore il peso dei titoli rispetto a quello delle performance. La valutazione positiva individuale conseguita dal candidato negli ultimi tre anni pesa fino ad un massimo di punti 30; il possesso dei titoli massimo 62 punti; l’assenza di provvedimenti disciplinari nell’ultimo biennio massimo 5 punti; il numero e la tipologia di incarichi per mansioni superiori formalmente attribuiti e retribuiti, non valutati nelle tipologie precedenti, 1 punto per ogni incarico fino ad un massimo di 3 punti. Intanto però i vigili urbani sono sempre meno. I dati si assottigliano mese dopo mese e i nuovi innesti, attesi per quest’anno – 250 nuovi vigili, dei quali 50 ufficiali e 200 agenti semplici – rischiano di perdersi tra i pensionamenti già previsti: solo nel 2022 se ne contano 148. In totale in organico i caschi bianchi sono 1250, di cui 40 non disponibili perché impiegati al settore legale. Di questi 324 sono ultra sessantenni, 180 sono utilizzatori di legge 104, 494 di legge 53, 30 utilizzano l’aspettativa prevista dall’articolo 42 per l’assistenza figli, 100 hanno limitazioni e svolgono soltanto servizi interni, altri 140 hanno parziali limitazioni. 

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