Napoli, è bolgia movida al Vomero: all'alba arrivano i carabinieri

Traffico in tilt in via Aniello Falcone, bloccati anche gli autobus turistici

Movida folle al Vomero
Movida folle al Vomero
di Gennaro Di Biase
Sabato 10 Giugno 2023, 00:00 - Ultimo agg. 16:15
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L’estate che avanza, la fine delle scuole, il boom turistico, la sentenza della Cassazione che ha dato ragione a una coppia di residenti in causa contro il Comune di Brescia per il «rumore» in casa: sono tanti gli elementi che, negli ultimi giorni, stanno riaccendendo il tema della movida in città. E a riaccendersi sono anche le location del by-night, i cui tassi di “sregolatezza” stanno superando i livelli di guardia. Su tutte, via Aniello Falcone. Dopo «3 anni di calma - è la denuncia del comitato di zona - la situazione è tornata ingestibile». Le immagini e i video notturni parlano chiaro: migliaia di giovani in strada, fiumi di caos e viabilità impazzita. Nelle scorse serate sono state chiamate all’intervento le forze dell’ordine, vigili urbani e carabinieri. «Le stesse forze dell’ordine sono rimaste bloccate e hanno dovuto accendere la sirena per poter andar via». 

La denuncia arriva da Mauro Bocassini del comitato di residenti di zona. Il video dell’altra notte ritrae chiaramente una via Aniello Falcone del tutto impercorribile. Auto assediate dalla folla di giovani e giovanissimi all’esterno dei piccoli locali della strada. Non arrivano certo tutti dal Vomero, gli avventori richiamati dai dj-set. E la malamovida, il caos e la rissa, qui più che altrove, sono tornati dietro l’angolo.

Video

«A via Aniello Falcone, dopo 3 anni di semi tranquillità, è di nuovo “esplosa” la situazione con i baretti che hanno ripreso a organizzare eventi promozionali con tanto di dj e fotografi, soprattutto il giovedì e la domenica – prosegue Bocassini – L’effetto è quello solito: musica, schiamazzi fino all’alba e traffico impazzito per la sosta selvaggia. È capitato, di recente, che alle 00:30 il caos fosse al culmine.

C’erano anche 4 enormi autobus turistici che non riuscivano a percorrere la strada. Vari residenti, me compreso, hanno chiamato la Municipale: è intervenuta un’autopattuglia che, dopo essere rimasta essa stessa imbottigliata per circa 20 minuti, è tornata indietro. Il caos attorno è poi proseguito indisturbato fino alle 4. Abbiamo inviato anche un esposto e una diffida, a riguardo, ma senza ricevere alcun riscontro». Scena non dissimile l’altra notte: questa volta i residenti hanno chiamato i carabinieri, «che hanno dovuto accendere la sirena solo per poter andar via», conclude Bocassini. Dj-set e bar di pochi metri quadri: il binomio si trasforma in party per metà all’aperto. 

Si invocano più regole. «Il locale è molto piccolo e scarica la clientela sulla pubblica via»: è la denuncia di un altro residente, arrivata al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Borrelli, che aggiunge: «La situazione a Via Aniello Falcone sta di nuovo sfuggendo di mano. Il belvedere è in condizioni indecenti, più simile a una pattumiera che a un simbolo della bellezza della città. Inoltre la mancanza di regole soprattutto in periodi pre e post-estivi genera un afflusso insostenibile di persone che parcheggiano in modo selvaggio ovunque e gettano rifiuti. Chiediamo direttive e regolamentazioni rigide, a cui devono congiungersi scrupolosi controlli continui. Il by-night non può diventare anarchia assoluta che porta inevitabilmente disagi, caos e spesso causa incidenti. Bisogna subito porre un freno».

Restando in tema di regole per la movida, le associazioni e l’assessorato alle Attività Produttive hanno studiato un «disciplinare per il blocco delle licenze» nelle zone più congestionate da bar e pubblici esercizi. «La delibera dovrà essere approvata dal consiglio comunale – sottolinea il consigliere di via Verdi Gennaro Esposito – Andrebbe però chiarito dove queste licenze andrebbero bloccate. Una cosa sarebbe un provvedimento a tutela dell’artigianato, altra cosa è tutelare la vivibilità. Nel primo caso, si tratterebbe di bloccare le licenze ad esempio, a Port’Alba e San Gregorio Armeno. Nel secondo caso, le autorizzazioni per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande andrebbero invece stoppate in tutto il centro storico e nelle zone congestionate di bar di Chaia e Vomero».
 

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