Napoli, boom di nati al Policlinico; sono 330 i figli del virus: «Ora tutti fuori pericolo»

Napoli, boom di nati al Policlinico; sono 330 i figli del virus: «Ora tutti fuori pericolo»
di Ettore Mautone
Giovedì 1 Aprile 2021, 00:00 - Ultimo agg. 18:49
4 Minuti di Lettura

Buone notizie, nell’anno della pandemia, sul fronte delle nascite: all’inverno demografico che ha colpito il Paese (ma anche la Campania) corrisponde la “primavera napoletana”, con il principale punto nascite della città, al policlinico Federico II, che fa registrare due record. Quello dei bimbi nati da mamme affette da Covid: ben 330, tutti sani e negativi alla dimissione, e quello del più alto numero di nascite (2.822, circa il 12 per cento in più rispetto al 2019) in un nido, una Ginecologia e un pronto soccorso ostetrico. Buone notizie dunque per i piccoli “figli del Covid”: «La pandemia - spiega Francesco Raimondi, primario della Neonatologia - ha stravolto la quotidianità di tutti noi. All’inizio siamo stati colti di sorpresa, è stato complesso adeguare i percorsi, modificare la routine assistenziale. Oggi che abbiamo superato tutto questo ci sentiamo provati, come ha sottolineato di recente anche Papa Francesco». 

Il Pontefice ha messo il dito nella piaga evidenziando una minaccia in più, ossia il grave calo demografico. Mai così pochi nati in Italia dei tempi dell’Unità, poco più di quattrocentomila.

Con un saldo negativo di oltre 100 mila italiani di cui molti risucchiati nel vortice del Covid. «In questa difficile situazione - aggiunge Raimondi - ci piace sottolineare lo sforzo fatto dal Policlinico per proteggere il più prezioso dei nostri tesori, i nuovi nati. Il 2020 ha visto il nostro record assoluto: 2.822».

Come mai questa felice controtendenza?

«Probabilmente ha giocato anche il centro Covid. Avere un pronto soccorso ostetrico sempre aperto ha facilitato l’approdo di molte mamme da tutta la Campania. Il nostro è un dato in controtendenza. Molti centri nascita non raggiungono più la soglia di mille parti annui. Ci auguriamo di poter avere un po’ di rinforzi perché siamo pochi e stremati».

Risultati raggiunti anche grazie a un proficuo lavoro di squadra a partire dalla Ginecologia e ostetricia diretta da Giuseppe Bifulco. E quando le cose andavano male per l’infezione prezioso è stato il ruolo delle degenze Covid in Malattie infettive dirette da Ivan Gentile e della Rianimazione di Giuseppe Servillo (che proprio ieri ha accolto una ragazza giovanissima, di appena 18 anni, positiva al virus, in gravidanza. Già a marzo 2020 il nido del Policlinico è stato individuato dalla Regione come centro nascite di riferimento per le mamme positive al Coronavirus.

Video

La struttura ha accolto partorienti da tutte le provincie campane garantendo assistenza a madre e neonato. Il gioco di squadra ha pagato e continua a pagare. L’equipe ostetrica, di Malattie Infettive e la Rianimazione per le mamme, collaborano attivamente con neonatologi, infermieri e ostetriche. Un trend cominciato in sordina ed esploso con 120 nati da mamme Covid positive a novembre 2020. «Attualmente, siamo a 40 nati nel 2021 - conclude Raimondi - con una leggera tendenza in aumento. Abbiamo il gruppo di bambini più numeroso inserito nel registro della Società italiana di Neonatologia. Con una punta di orgoglio e di partenopea scaramanzia, possiamo dire che ad oggi tutti i nostri piccoli erano negativi al virus al momento di tornare a casa». 

In seguito, i controlli ambulatoriali post-dimissione hanno individuato rari casi di positivizzazione, prontamente segnalati alla sorveglianza del Centro pediatrico diretto da Alfredo Guarino. Nessun piccolo ha manifestato sintomi gravi di malattia, in linea con i dati nazionali. Con questo non si creda che il Covid sia totalmente innocuo per i neonati: «I dati dei registri internazionali, e anche i nostri, segnalano un significativo aumento della prematurità - conclude Raimondi - che di per sé è una grave condizione di rischio. Circa il 10 percento nella nostra casistica è nato prima del termine e sei neonati pesavano meno di 1.500 grammi. Asfissia perinatale, malformazioni e sindromi rare le principali complicanze». Centinai i messaggi, commoventi, di genitori e nonni, formidabile spinta per medici e operatori a fare sempre meglio. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA