No vax a Napoli, scure sui sanitari: 130 a rischio sospensione nell'Asl Napoli 3 Sud

No vax a Napoli, scure sui sanitari: 130 a rischio sospensione nell'Asl Napoli 3 Sud
di Francesca Mari
Lunedì 6 Settembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 7 Settembre, 17:32
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Tra chi non si è vaccinato e chi ha presentato certificazioni di malattia non congrue, sono 130 i dipendenti dell'Asl Napoli 3 Sud no-vax che rischiano la sospensione. Ma prima di ricorrere alle misure più drastiche, la direzione sanitaria dell'azienda vuole offrire un'ultima possibilità. «Vaccinatevi, per il bene vostro e di tutti», è l'appello del direttore Gaetano D'Onofrio.

Su 4.865 dipendenti della Asl che ricomprende l'area più vasta della provincia di Napoli - 57 comuni dal Nolano alla Penisola sorrentina - i non vaccinati senza giustificazioni valide sono 130.

Il dato è il risultato di uno screening su un totale di 300 dipendenti non ancora immunizzati e individuati un mese fa dalle indagini di un gruppo di lavoro creato ad hoc dalla Asl. Di questi 300, 170 hanno presentato certificazioni valide o hanno dimostrato di aver effettuato il vaccino altrove (nei luoghi in cui sono residenti, al di fuori del circondario dell'Asl 3) mentre i restanti 130 o hanno presentato autocertificazioni - non valide per lo scopo - o certificati di malattie che non rientrano nell'elenco di quelle per cui si può ricevere l'esenzione. 

Di questo zoccolo duro, la maggior parte sono operatori socio-sanitari o amministrativi, tutti comunque a stretto contatto con i malati o con il pubblico. L'Asl, prima di procedere alle sospensioni dal servizio, vuole però concedere una nuova chance al personale no vax. «Dalle indagini del gruppo di lavoro - spiega D'Onofrio - sono emersi 130 non vaccinati. Ovviamente, dobbiamo essere certi e sottoporremo ogni caso alla valutazione dei nostri medici competenti, perché sicuramente ci saranno piogge di ricorsi. Ma, se saranno confermate le anomalie, procederemo immediatamente con la sospensione. Non prima, però, di aver offerto loro nuovamente la possibilità di vaccinarsi. Io non mi stancherò mai di ripeterlo: il Covid diventerà come l'influenza, ma solo con il vaccino il contagio non farà più paura perché la copertura contrasterà le complicazioni e quindi i ricoveri».

Prosegue, intanto, a ritmi sostenuti e con numerosi Open day la campagna vaccinale. Su un totale di 925.996 persone (la popolazione residente, esclusi gli under 12), in 702.867 (circa il 76%) hanno ricevuto la prima dose e in 575.717 (62,20%) anche la seconda. Restano circa 200mila persone mai neanche prenotate. «Abbiamo mobilitato i medici di medicina generale - prosegue D'Onofrio - i quali attraverso le proprie piattaforme potranno verificare se i loro assistiti siano realmente vaccinati, se non lo siano o se abbiano ricevuto il siero altrove perché magari trasferiti in altre città per motivi di lavoro. Questo per avere una visione chiara sulle fette di popolazione reticenti e avvicinarle alla vaccinazione anche attraverso i loro medici di famiglia». 

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Per raggiungere l'immunità di gregge (l'80%) l'Asl Napoli 3 Sud deve vaccinare 740.477 persone. Ora, con l'imminente riapertura delle scuole, l'obiettivo primario è di completare la vaccinazione del personale scolastico, di cui ha ricevuto il siero oltre il 91%, e soprattutto la fascia d'età scolare, cioè dei nati tra il 2004 e il 2009. Dall'ultimo report, della fascia d'età 12-17, su un totale di 72.144 minori in 31.262 (il 43,33%) hanno ricevuto la prima dose e in 16.408 (circa il 23%) la seconda. 

Questa, inoltre, la progressione della campagna di vaccinazione secondo l'ultimo report dell'Asl Sud. Su 51.700 over 80 il 91% ha ricevuto la prima dose e l'85% la seconda; su 90.972 over 70 il 91% ha avuto la prima dose e l'82% la seconda; su 121.647 over 60, prima dose per l'88% e seconda dose per il 76%; su 154.802 over 50, prima dose per l'83% e seconda per il 73%; per i 150.622 over 40, il 74,62% ha ricevuto la prima dose e il 64,3% la seconda; per i 130.067 over 30, la prima dose al 68% e la seconda al 52,17%; per i 128.489 over 20, prima dose al 70,49% e seconda dose al 51,06%; per la fascia d'età 18-19, su un totale di 25.353 soggetti, il 73,31 per cento ha ricevuto la prima dose, il 38,44 la seconda. 

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